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Turismo. Collegamenti, promozione, ristrutturazione

     Giugno 28, 2017   No Comments

Tempo di bilanci per il turismo.
Sempre più spesso, tuttavia, ai bilanci si accompagnano riflessioni sul futuro di quello che rimane uno dei motori della nostra economia locale.
Proprio in questa prospettiva Energie Nuove ne ha voluto discutere con alcuni rappresentanti delle Associazioni di Categoria e con Luigi Di Placido, Consigliere Comunale a Cesena, che più volte si è occupato di questi temi, anche per la sua attività imprenditoriale.
Cominciamo da Terenzio Medri, Presidente di Confcommercio Cervia.
“Per iniziare una riflessione seria sul turismo devo partire dalla considerazione che il turismo è cambiato e che forse dovremmo iniziare a cambiare un po’ anche noi.
A fine stagione ci sentiamo tutti nel turismo come ct della nazionale. Ognuno ha una soluzione, ma al di là dei soliti discorsi da bar, dell’andava meglio quando andava peggio e delle banalità sulla stagione, che è andata bene, male, così, così, resta una sola cosa: oggi i turisti vogliono di più e noi dobbiamo saperli accontentare, come sempre e più di sempre.
Il nostro turismo è nato un po’ per caso, se così vogliamo dire. Siamo sempre stati abituati a vendere bene la nostra capacità di accogliere. Siamo sempre stati quelli del “se non l’abbiamo, lo facciamo”. La voglia di migliorarsi. Sempre. E adesso?
Adesso che il mondo è globalizzato e i nostri competitor non sono più le località confinanti, ma Spagna, Marocco, Mar Rosso, Turchia, che cosa facciamo?
Per prima cosa facciamo arrivare i turisti nelle nostre località dopo viaggi estenuanti. Siamo scollegati. E’ questo il vero problema, non l’unico, del nostro turismo. Mancano collegamenti veloci, efficienti, moderni. E così aumenta il tempo di percorrenza e si continua a stare in fila. Abbiamo un bel dire che turismo è prima di tutto servizi, ma sono proprio i servizi, per primi i collegamenti, ad essere scarsi.
Per quanto riguarda gli alberghi, restano il fiore all’occhiello della nostra Riviera. Chi di noi ha ristrutturato la propria casa, riqualificando la propria offerta dà un servizio all’avanguardia. Ma non basta. Serve molto di più.
Oggi la vacanza si prenota su internet e noi ancora non ci siamo, o se ci siamo, ci siamo quasi per errore. Dobbiamo fare lobby, rete. Dobbiamo esserci.
Poi serve più attenzione per l’ambiente e per il nostro mare. Non è vero che il nostro mare è meno bello di quello della Sardegna o delle Maldive. E’ semplicemente diverso. Come diversa è la vacanza di chi sceglie le nostre coste. Che hanno un mare da famiglia, servizi di qualità e una offerta del territorio impagabile.
Le nostre città sono ancora autentiche e sono ricche di tesori. Penso a quelli dell’enogastronomia, da scoprire e valorizzare, ma anche alle mostre, ai musei, alle pievi: nell’arco di un centinaio di chilometri da noi ci sono città splendide da visitare.
E’ ora quindi di smetterla di farci la lotta l’un l’altro, dovremmo iniziare a pensare che anche le regioni vicine a noi stanno facendo molto e talvolta bene nel turismo, e forse dovremmo iniziare a valutare l’opzione di attirare qui turisti dall’estero tutti assieme. Esiste poi ancora un problema di qualità, qualità del personale.
La formazione è uno dei punti vulnerabili della nostra offerta. Dobbiamo formare giovani capaci di accogliere meglio i turisti, italiani e stranieri. Dobbiamo potenziare l’attenzione per il turismo sociale e per quello eco-sostenibile.
Dobbiamo esserci. Il che significa essere sul web, certo, ma anche essere autentici.
Serve un management più preparato che non abbia perso però la capacità di inventare dei nonni e la voglia di accogliere con gusto e allegria, come sempre. Anche se i costi fissi sono sempre più alti e i margini di guadagno calano di anno in anno.
Come è andata la stagione? Abbiamo lavorato più o meno come lo scorso anno, con un giugno terribile, un luglio buono, un agosto medio e un settembre da ricordare, ma nel turismo il tempo perso non si guadagna più. Noi non possiamo fare i saldi di fine stagione. I fatturati sono sempre più in sofferenza, va pensata una legge che regoli il settore. Non possiamo permetterci di avere strutture gestite da persone che non sono del mestiere, né del luogo.
Il turismo non delocalizza e per questo le istituzioni devono capire che non si può perdere la sfida con il futuro, che è anche la sfida con l’oggi. Una sfida che parte però dal tornare protagonisti, dal creare un sistema di collegamenti seri. Voli diretti, treni veloci, servizi, qualità. Questo è il turismo del domani e oggi non rimane che rimboccarsi le maniche e tornare a lavorare per non arretrare ulteriormente. Occorre ripartire da qui, con fermezza, fierezza e un pizzico di fantasia.”
Secondo Roberto Fantini, Segretario Confcommercio Cesenatico-Gatteo Mare “il bilancio conclusivo della stagione estiva 2010 non si discosta più di tanto da quelle del recente passato, contrassegnato anch’esso da una progressiva crisi del nostro turismo. Il vero problema di questi ultimi anni è dato dal fatto che la crisi economica generale, ma anche la tipologia della nostra clientela turistica, si ripercuote sui consumi, e se chi vuole andare in vacanza perlomeno albergo e ombrellone in spiaggia li deve utilizzare, sicuramente taglia su acquisti nei negozi e consumazioni negli esercizi pubblici.
E anche per le strutture turistiche ricettive e stabilimenti balneari, i dati dimostrano come negli ultimi anni si sta riducendo in modo preoccupante la redditività di impresa: è probabile che la vera sfida dei prossimi sarà quella di rivedere e mettere mano al nostro modello gestionale delle imprese, che non tiene più.
Le nostre imprese da anni si rivolgono incessantemente alle istituzioni ed alla politica, sia a livello nazionale che locale, ritenendo prioritario per il rilancio del nostro sistema turistico investire sostanzialmente su quattro grandi punti: riqualificazione, infrastrutture, finanziamenti e promozione.
Riqualificare le strutture turistiche e ricettive in particolare rappresenta una necessità sia per i turisti che per gli imprenditori, e questo è possibile solo attraverso una messa a sistema di tutti quegli strumenti che concorrono a ciò: strumenti urbanistici adeguati e premianti per chi investe, snellimento e semplificazione degli adempimenti burocratici e naturalmente accesso a credito agevolato. Anche se spesso, a fronte di volontà di riqualificare da parte dei nostri imprenditori e anche di sufficiente disponibilità finanziarie, ciò che veramente diventano ostacoli agli investimenti sono rappresentati da burocrazia, tempi di approvazione dei progetti biblici, castranti piani edilizi.
Occorre poi rilanciare la crescita attraverso l’adeguamento infrastrutturale. Il turismo è da sempre, oggi più che in passato, un fenomeno connesso alla mobilità. La scarsa funzionalità dei trasporti ha costi altissimi per l’economia, rallenta la ripresa e indebolisce la competitività delle imprese. Bisogna rendere accessibile il nostro territorio implementanto e migliorando il sistema ferroviario e stradale, così come quello aeroportuale.
Per Barbara Pesaresi, Responsabile Confesercenti Cesenate mare “come ci aspettavamo, quest’anno ancor più dei precedenti, i risultati presentano luci e ombre.
I dati forniti dagli uffici preposti e le indagini condotte sul nostro campione di imprese confermano la tenuta numerica, arrivi e presenze, per quanto riguarda il comparto alberghiero ed extra-alberghiero (residence, campeggi, appartamenti) peccato non si possa dire la stessa cosa per la redditività. Solo per enunciare qualche numero rispetto al 2009 si può parlare di lieve calo del 2% per le presenze, mentre per il fatturato il calo è maggiore cioè pari all’ 8%. Detto in altri termini la maggiore incidenza dei flussi nei week-end e le maggiori offerte all-inclusive significano tanta gente nella nostra città ma non tanta capacità di spesa.
Se poi spostiamo l’attenzione sulle altre attività che contraddistinguono una realtà turistica, cioè negozi e pubblici esercizi, la sensazione è ancora più negativa.
Anche le indagini svolte a livello nazionale mettono in risalto aspetti che meritano di essere attentamente valutati: la grande competizione sui prezzi, il calo di movimento turistico degli italiani ma sorprendentemente un aumento del movimento turistico mondiale.
A questo punto è necessaria una riflessione: il turismo non è in crisi, forse lo sono le imprese turistiche? Da sempre sostiamo che il comparto turistico nella sua globalità deve avere il giusto rilancio a partire dalle politiche nazionali, che serve una importante politica turistica di tipo industriale, meno costi fissi come le utenze energetiche, i costi per l’igiene ambientale, l’iva e le possibilità di accesso al credito.
Non è più possibile per le piccole e medie aziende ricorrere alle sole forze private, di questo passo non saremo più competitivi con quei paesi che hanno già costi più bassi sul lavoro o materie prime. Purtroppo oggi mi sento di non essere più d’accordo con chi affermava che riusciremo a fare la differenza puntando sulla qualità, oggi la vacanza si sceglie molto spesso in base al costo.
Come Confesercenti crediamo che solo il gioco di squadra possa arginare la situazione e il nostro obiettivo è sempre quello di aiutare le imprese con politiche appropriate.
Per esempio a livello locale pensiamo sia necessaria una maggiore programmazione e diversificazione degli intrattenimenti. Puntare sulla destagionalizzazione significa creare opportunità in primavera ed in autunno ma durante i mesi estivi dobbiamo privilegiare le attività già presenti sul territorio come negozianti e commercio fisso.
Capitolo tutt’altro che chiuso è quello legato all’ambiente. Anche questa estate sono state numerose le segnalazioni per la cattiva pulizia e gli orari di ritiro dei rifiuti. A fronte di un servizio onerosissimo i disagi sono veramente tanti, le lamentele provengono da tutti, cittadini, imprenditori e turisti.
Agli amministratori chiediamo ancora attenzione al verde e all’impatto ambientale. Nei prossimi mesi dovranno esse completati arredi urbani e prenderanno il via importanti opere edilizie ma l’immagine della nostra città è fondamentale. Sorgeranno in pochi anni alberghi a quattro stelle, si tratta di strutture ricettive importanti che ci auguriamo diano impulso anche al resto del tessuto imprenditoriale e al commercio ma non basta dare l’opportunità di erigere “castelli” per avere il tutto esaurito. Come Confesercenti crediamo che ognuno debba fare la propria parte agli imprenditori le idee, alla Associazione le politiche di sostegno e alle Amministrazioni politiche di rilancio e azioni forti di aiuto alle attività.
Concludiamo con Luigi Di Placido. “Il segnale che si può desumere da questa ultima stagione conferma la mia ormai datata convinzione: occorre sviluppare il “Sistema Romagna”, pensando al nostro territorio come un’unica offerta integrata, superando le distinzioni tra mare ed entroterra, tra riviera ed eno-gastronomia, tra benessere e ristorazione, tra cultura e divertimento.
Solo con una reale integrazione tra tutti gli attori, pubblici e privati, potremo sfruttare appieno le potenzialità del nostro territorio, messo sotto attacco dalla globalizzazione dell’offerta turistica e dalle pesantezze della nostra burocrazia.
Un tavolo di regia che unisca i protagonisti, capace di coordinare e valorizzare, creando un clima decisamente più favorevole per chi già investe o ha intenzione di farlo sul nostro territorio.
Le amministrazioni locali devono fare più squadra, abbandonando campanilismi e anacronistiche gelosie, la Regione dovrebbe mostrare più attenzione e vicinanza a quello che, nonostante tutto, rimane uno dei volani della nostra economia.
Se ci soffermiamo a fare mente locale anche solo per un minuto, intuiamo quale portata mediatica e commerciale potrebbe avere un’offerta veramente integrata, sviluppata su 12 mesi e comprendente tutte le nostre numerose eccellenze: senza timore affermo che sarebbe un’offerta senza pari, capace di soddisfare qualsiasi tasca e qualsiasi gusto, con una automatica ed evidente ricaduta sul benessere generale.
La politica romagnola ha un grande obiettivo innanzi a sé: aumentare la ricchezza dei nostri territori.
Quale migliore modo di questo?”

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:23 am
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