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La necessità di una nuova consapevolezza politica

     Luglio 23, 2019   No Comments

Energie Nuove – NUMERO 1 – luglio 2019

La necessità di una nuova consapevolezza politica

di Sandro Siboni – Presidente CNA Servizi Forlì-Cesena

La tornata elettorale che ha portato Enzo Lattuca a ricoprire la carica di primo cittadino cesenate si è conclusa da quasi un mese. Ora che i nuovi organi si apprestano a lavorare, è il momento di individuare gli obiettivi e formalizzare le regole di ingaggio.

Non spetta certamente ad un’Associazione di categoria come CNA, valutazioni di merito sul risultato emerso dalle urne. E’ un compito che lasciamo volentieri agli analisti politici di mestiere.

Quello che possiamo fare, quali rappresentanti di un’importante fascia di imprenditori locali, è ribadire cosa ci aspettiamo dalle forze politiche.

Cesena viene da anni di forti tensioni. Durante questo periodo, maggioranza e opposizione non sono mai riuscite a dialogare né ad individuare linee guida condivise per realizzare priorità fondamentali.

Dovrebbe essere abbastanza semplice, per chi fa politica e quindi si occupa di tutelare gli interessi dei cittadini, individuare cosa serve ad una collettività. Possono sorgere divergenze sulle modalità operativa per realizzare tali bisogni ma non dovrebbe esserci contrapposizione rispetto ad ogni cosa.

Di questa situazione Cesena ha sofferto in maniera significativa in quanto si è sempre arrivati divisi su tutto. Questo è il primo aspetto sul quale ci aspettiamo atteggiamenti nuovi. Abbiamo disperato bisogno di esempi di “buona politica”. Situazioni nelle quali il vantaggio per la collettività, appaia sempre come preminente e sovraordinato rispetto ad ogni qualsivoglia interesse di parte o di partito.

La gente non accetta e non giustifica piu’ che per il medesimo problema, vengano sempre proposte soluzioni in antitesi. La politica non ha più credito da giocarsi per giustificare scelte diverse e contrapposte. 

Ci aspettiamo quindi una maggioranza che governi sapendo cogliere le esigenze dei propri amministrati attraverso un atteggiamento di ascolto e una capacità propositiva e progettuale nuova. Una maggioranza che affronti a mente aperta le sfide proposte, capace di riconsiderare posizioni già espresse in passato, qualora il risultato finale lo richieda.

Ci aspettiamo, per contro, una minoranza che controlli e sia di pungolo ma che non rinunci a giocare un ruolo di proposta attiva, arroccandosi su  posizioni aventiniane.

Certamente i segnali, anche alla luce della prima seduta del nuovo consiglio comunale, non lasciano ben sperare. Anche in una sala piena di volti nuovi e di giovani di belle speranze, le vecchie logiche del muro contro muro hanno avuto il sopravvento.

Grande importanza affideremo alla volontà di risolvere i problemi di chi fa impresa. Non si tratta di capire se le risorse devono essere indirizzate in maniera massiccia verso i privati o le aziende. Il discorso è molto piu’ semplice.

Chi fa impresa nel proprio territorio, rischiando in proprio, ritorna alla collettività in cui vive molto più di quanto, fino ad ora, abbia mai ricevuto. Per questo motivo, chi decide di fare impresa a Cesena deve essere incentivato, accompagnato e aiutato a crescere, radicandosi in maniera profonda nel tessuto produttivo.

Non parliamo di rivoluzioni copernicane ma dell’uso del buon senso, individuando nell’impresa locale un presidio da tutelare anche a vantaggio di tutta la collettività.

Basti pensare alla possibilità di semplificare la gestione amministrativa. Come? Applicando lo strumento dell’autocertificazione nei casi previsti dalla normativa vigente. Oppure si potrebbero unire i regolamenti dei Comuni limitrofi, creando disposizioni uniformi in termini di tassazione e regolamentazione delle attività economiche. Un esempio? Aprire la stessa attività in comuni diversi, comporta tipi di autorizzazione differenti, quindi tempi e costi diversificati. Per risolvere questi problemi basterebbe volerlo realmente, incaricando la dirigenza comunale di trovare la soluzione normativa e non delegandole anche la decisione politica nel merito.

Daremo grande importanza all’ascolto che ci verrà fornito. Non pretendiamo di avere per tutto le soluzioni migliori ma siamo sicuri che, in tema di imprese, conosciamo i problemi e le misure che servirebbero, meglio di chiunque.

Infine, chiederemo uno grande sforzo comune nel recuperare il vincolo fiduciario fra politica e cittadini. Ci impegneremo a fondo perché sia riconosciuto che l’interesse pubblico, in ogni sua forma, abbia priorità di realizzazione su ogni altro aspetto.

Noi tutti abbiamo necessità di riavvicinare la gente alla politica perché nella gestione condivisa della “res pubblica” trovano fondamento la solidarietà sociale, il senso civico e il rispetto per chi è diverso da noi, in sostanza tutto quello che serve ad un consesso civile per crescere e prosperare

Da troppo tempo abbiamo abdicato il ruolo di cittadinanza attiva, delegando a singole parti la rappresentanza e la difesa di valori generali.

Questo pretenderemo da chi, nei banchi del nuovo consiglio comunale, siederà in rappresentanza di tutti coloro che gli hanno riconosciuto fiducia e di questo chiederemo conto nelle opportuni sedi di verifica.

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