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La Brigata Ebraica per la liberazione della Romagna

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Piero Altieri

L’anniversario della “liberazione” (autunno 2015) ci richiama a doveri di riconoscenza per quanti si impegnarono, pagando anche con la vita, a sconfiggere le armate tedesche con le quali Hitler aveva tentato di sovvertire l’identità dell’antico continente, l’identità del nostro Paese, l’Italia, per costruire il progetto neopagano del Reich millenario.
Inserita nei reparti della VIII armata che operarono lo sfondamento della Linea Gotica,per poi proseguire, col ritorno della primavera, oltre il fiume Senio, è da registrare la “Brigata ebraica” che fu schierata il 1° marzo 1945. Fin dallo scoppio della guerra l’Agenzia ebraica aveva rivolto al governo inglese la richiesta di costituire un reparto di ebrei residenti in Palestina, per partecipare al conflitto scatenato dal Nazismo. Il governo inglese aveva rimandato la risposta per non entrare in contrasto con gli Arabi del Medio Oriente.
Peraltroda subito, ebrei residenti in Palestina o che avevano raggiunto la “terra diIsraele” quando in Europa era esploso il progetto della Shoah, si eranoarruolati nelle forze armate della Gran Bretagna. Il progetto tuttavia di unabrigata di soli Ebrei era rivendicato per dimostrare alla diaspora di Israele ea tutto il mondo libero che gli Ebrei erano decisi a battersi contro il regimenazista che stava tentando, con tragici risultati, di farli scomparire dalcontinente europeo, e così porre le premesse dell’organizzazione militare cheavrebbe poi contribuito alla futura costruzione dello Stato di Israele. Era il3 aprile 1945 quando a S.Ruffillo di Brisighella avvenne la consegna dellabandiera di combattimento al comandante della Brigata Ebraica da parte di MosheSharrat rappresentante dell’Agenzia Ebraica che aveva sede negli USA. Labandiera con al centro la stella di Davide sarà il vessillo del futuro Stato diIsraele. Anni fa per le edizioni Bacchilega di Imola, Romano Rossi avevaraccontato e documentato questa storia con il volume “La Brigata ebraica.Fronte del Senio 1945”.
Nell’aprile2015 (Longo editore Ravenna) Primo Fornaciari ci ha donato il bel librointitolato “I ragazzi venuti dalla terra di Israele. Luoghi e storia dellaBrigata ebraica in Romagna”.
Fornaciariripercorre i “luoghi” della nostra terra dove sono venuti gli uomini dellaBrigata, dove hanno combattuto, dove hanno sepolto i loro caduti (Cimitero diguerra di Piangipane, vicino a Ravenna),ricorrendo anche ai ricordi dei sopravvissuti. Non è, tuttavia, il suo, unracconto che si limita alle operazioni militari, ma una specie di riletturadelle antiche Sacre Scritture che motivano il nuovo “esodo” percorso perritornare in Eretz Israel, nella terra promessa da Dio agli antichi patriarchi.E’ in questa prospettiva che Fornaciari racconta dell’impegno profuso da questiuomini e dagli altri Ebrei inquadrati in diversi reparti della VIII Armata, perrisollevare il morale degli ebreiscampati e incontrati a mano a mano che il fronte avanzava verso il nord,indirizzando (con gravi rischi, per superare l’ostilità del governo inglese) iprofughi provenienti da vari Paesi europei, reduci dai campi di sterminio,verso la terra di Israele. E tra questi, migliaia di bambini rimasti orfani,sopravvissuti perché accolti generosamente da famiglie e comunità religiose.Significative le incursioni, nell’immediato dopoguerra, nei territori oltre leAlpi, per mezzo di spregiudicati commando, per assicurare, incominciare adassicurare, criminali nazisti individuati dalle testimonianze dei sopravvissutialla tragedia della Shoah.
Rimaniamo debitori a Primo Fornaciari per questa suaricerca. Ci aiuta a riscoprire gli antichi rapporti intessuti in tante nostrecittà (non sempre purtroppo nel segno dell’accoglienza evangelica) con i nostri “fratelli maggiori” e anche acomprendere le ragioni profonde del dramma che ancora oggi compromette la pacenel Medio Oriente.
Piccolapostilla: nel settembre 2012, per iniziativa del settimanale della diocesi diPesaro “Il Nuovo Amico”, rappresentanti delle comunità ebraiche d’Italia con leautorità civili e religiose della città si sono dati convegno per ricordare lacostruzione del ponte che attraversa il fiume Foglia, distrutto dai tedeschi inritirata, e appunto ricostruito da una compagnia di genieri della VIII Armata,formata da soldati e ufficiali ebrei; sigillarono la loro opera con la Stelladi Davide. Questo prima dell’assalto alla Linea Gotica, successivamente(primavera 1945) a Faenza per consentire la ripresa delle operazioni militariormai a conclusione del conflitto. Ponti per attraversare corsi d’acqua; pontiper far incontrare i costruttori di pace.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 12:26 pm
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