Energie Nuove – NUMERO 1 – luglio 2019
Una città da riavvicinare
Editoriale
Il 9 Giugno scorso Cesena ha conosciuto il suo nuovo Sindaco, Enzo Lattuca.
Rivolgiamo a lui e alla sua Giunta gli auguri di un proficuo lavoro nell’interesse della città, così come auguriamo al suo sfidante Andrea Rossi di poter rappresentare una opposizione matura e responsabile, di quelle che sono necessarie per governare bene.
Queste elezioni amministrative ci hanno detto alcune cose importanti.
– Cesena è diventata una città contendibile. Per la prima volta nella sua storia si è arrivati al ballottaggio, e la vittoria è stata chiara ma non schiacciante.
Sbaglierebbe chi intestasse questo risultato solo al vento nazionale tendenzialmente avverso al centrosinistra: ha giocato anche una palpabile insoddisfazione nei confronti degli ultimi dieci anni di governo cittadino, contraddistinti spesso da chiusura e arroganza, come spesso abbiamo segnalato anche dalle pagine di questa rivista.
Speriamo che la contendibilità porti ad un innalzamento generale del livello politico e amministrativo della città, perché tutti hanno un buon motivo per fare bene il proprio lavoro: chi ha vinto sa che non è più automatico che vinca in futuro, e chi ha perso sa che ci sono le condizioni per vincere al prossimo giro.
– Il PD arretra ma tiene. La perdita rispetto al 2014 è evidente e dolorosa, ma il partito egemone in città riesce ancora a tirare le fila del consenso, grazie anche ad un’alleanza con forze politiche e movimenti che porta ossigeno prezioso, ricevendone in cambio posizioni in Giunta, pur fallendo quasi completamente l’obiettivo della rappresentanza in Consiglio Comunale. Il PD, anche per questa legislatura, avrà la aggiornata assoluta dei consiglieri, con il rischio di marginalizzazione degli alleati.
Il tentativo di innovazione nella continuità è riuscito, ma le roccaforti cittadine non sono più salde come una volta, e spesso hanno avuto bisogno di agitare spettri legati alla politica nazionale più che stare sui temi classici di campagna elettorale. Leggere che la vittoria dell’avversario avrebbe messo in dubbio i valori sociali e civili della nostra città, è stata francamente un’esagerazione che si poteva evitare.
– Il centrodestra avanza ma non sfonda. Non era mai successo che il centrodestra cesenate arrivasse a percentuali di questo tipo, anche quando spadroneggiava a Roma. Segno che il progetto era più attrezzato rispetto al passato, come hanno certificato gli elettori. Però non ha convinto sino in fondo, se è vero che, rispetto alle elezioni europee, la coalizione ha perso consensi in maniera significativa, e non è riuscita, al ballottaggio, a recuperare il divario accumulato al primo turno.
Il risultato rimane lusinghiero e, per non essere disperso, dovrebbe costituire la base sulla quale lavorare nei prossimi anni di opposizione.
– Gli altri attori della sfida elettorale si sono divisi in comprimari e mancati protagonisti: i primi con percentuali poco rilevanti, mentre Movimento 5 Stelle e Cesena Siamo Noi hanno ottenuto quasi il 20% dei consensi, penalizzati dalle regole di attribuzione dei seggi.
Hanno deciso di non decidere, preferendo neutralità ora stabilite dagli statuti, ora raggiunte con percorsi tortuosi che aspettano ancora di essere chiariti completamente.
– Ma il dato sul quale la politica cesenate, tutta la politica cesenate deve riflettere seriamente, è che circa il 50% degli elettori ha deciso di non decidere, nonostante la novità del ballottaggio.
Quelle decine di migliaia di elettori hanno deciso che il governo della città non era cosa che li riguardasse, e hanno delegato ad altri la scelta.
Ecco, questo è il vero impegno che la politica cesenate, tutta la politica cesenate, deve assumersi: ricucire quello strappo, riavvicinare quella corposa parte di città che si sente lontana, recuperare la divisone quasi verticale che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Una divisione che si è manifestata plasticamente nel risultato elettorale, con soli 5.000 voti a dividere i due contendenti.
Se maggioranza e opposizione vogliono veramente fare il bene della città, dovranno innanzitutto restituire a tanti cesenati la fiducia nella loro capacità di rappresentarli.
È questo sarà possibile se agiranno con concretezza, stando sui problemi e cercando di risolverli; senza evitare la polemica, ma utilizzandola per agire; proponendo visioni diverse del futuro della città, che siano in grado di entusiasmare e coinvolgere.
E di temi ce ne saranno, sui quali misurarsi: il nuovo Piano Urbanistico Generale, il futuro della nostra Sanità e il nuovo Ospedale, la sicurezza, il lavoro, il rilancio di cultura e turismo, solo per fare qualche esempio.
Dialogo, confronto, lungimiranza, scelte strategiche sono mancate in passato, e la città ne ha sofferto.
Vedremo se il nuovo Sindaco, la nuova Giunta e il nuovo Consiglio Comunale saranno in grado di garantire una nuova ripartenza alla nostra città.
Noi, come sempre, saremo qui a dire la nostra, e a ricordare che è arrivato il tempo delle scelte.
