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Una Biblioteca per tutti i cittadini

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Pietro Castagnoli

Denis Ugolini mi propone di ritornare sulle proposte per la Biblioteca Malatestiana di Cesena, il nostro maggior patrimonio culturale non solo cesenate. Che fare? È la domanda che si pone chi vi è cresciuto accanto sui classici del Liceo Monti e nella memoria degli eredi di Renato Serra e Nazzareno Trovanelli. Trovanelli ne “Il Cittadino” si poneva da liberale nella prospettiva di un cittadino “non suddito”, Renato Serra nell’esame di coscienza di un letterato si poneva il problema delle ragioni di una guerra sentita “un dovere necessario” tra commilitoni chiamati a morire. Ecco il punto da cui partire oggi nella globalizzazione in cui ogni punto di riferimento sembra scompars il dovere di fronte a un destino comune che non sia soltanto di guerra ma di vita. Per Serra il dovere era di stare accanto a chi è chiamato a morire ed anche per il viennese Wittgenstein che dall’altra parte del fronte sosteneva che non ci sono più parole sul senso della vita quando si è in guerra, mentre egli tentava di esaurire con rigore i fondamenti di una ricerca scientifica senza fine. “Dovere, nome sublime e grande”, è stato per Kant, che scolpiva fino alla sua tomba ”Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” e per Mazzini la scuola del sacrificio nel nome di una famiglia umana che superi ogni barriera, anche quella delle nazioni se necessario. Che cosa resta oggi davanti alle finestre sul mondo che Internet ci apre? E’ la domanda che si pongono i Custodi della Casa dei Libri, che non è più e non può esserlo la Libraria Domini, la libreria del signore, o di alcuni che si ritengono tali, ma un luogo di interpretazione delle carte vecchie e nuove. Ieri il pensiero condizionava l’azione, oggi nella società globale prima c’è l’agire, perché si tratta di scegliere fin dall’inizio i perché e i come, i dove e i quando e per chi informare e soltanto una “volontà buona” ( Der Gute Wille ) può essere il punto di partenza e il sostegno autonomo per ciascuno di noi nell’incontro reciproco con gli altri. Il Custode diventa la Guida per un mondo da costruire insieme con ponti da gettare ( I Bridge Builders ) e dai quali nascono i significati di mondi nuovi. Prima dei ponti le rive non sono tali, ma territori spezzati, sentieri interrotti. Una biblioteca oggi è il luogo di costruzione di un linguaggio per tutti e in ogni direzione nel gioco dei flussi della vita. Facciamo un esempio. Nel 1527, alla sua morte, Giuliano Fantaguzzi lascia una cronaca intitolata poi il Caos per la farragine della documentazione primaria della cultura umanistica in area romagnola e che Michele Andrea Pistocchi ha pubblicato in edizione critica in due magnifici volumi per l’Istituto storico italiano per il Medioevo (Roma, 2012, 1222 pagine) con il sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cesena. La sottolineatura intelligente del Pistocchi è che si tratta di una specie di Amarcord felliniano, una cronaca che abbraccia ogni aspetto della vita quotidiana del XV secolo . In precedenza, nel 1915, per la Tipografia Arturo Bettini di Cesena, Dino Bazzocchi, successore del Serra alla Malatestiana, ne aveva pubblicato una parte servendosi di una preparazione del Vancini e la generazione del secondo dopoguerra ha cercato di completarne l’interpretazione, da Claudio Riva a Giovanni Fabbri. Testi come questi, dalle Etimologie medievali a oggi, dai testi Agostiniani alle riedizioni sacre, ai trattati scientifici della nostra università, dalla psicologia all’informatica, all’architettura e alle scienze alimentari, dovrebbero essere inseriti in Internet in ordine, per una catalogazione critica accessibile, uno specchio per proiettarci nel futuro, una scuola per tutti che avesse una presenza in ogni settore della vita culturale e sociale, per la costruzione di E book personali, tracce di vita che non fossero soltanto memorie, ma percorsi di una educazione permanente che ci portiamo dietro con i nostri Tablet, ognuno di noi a modo suo. Una biblioteca moderna in Internet deve essere una sintesi dinamica: ci sono almeno tre antiche Accademie che lavorano da secoli intorno a noi, con un patrimonio librario antico, gli Incamminati a Modigliana, con personaggi illustri ancora viventi, l’Accademia dei Filopatridi, la vecchia Simpemenia di Bartolomeo Borghesi a Savignano sul Rubicone e la Pascoliana a San Mauro, vivacissime e con attività culturali di grande respiro. Su di loro vanno gettati ponti e pensiamo all’Ospedale Maurizio Bufalini e ai centri oncologici e neurologici, e di alta specializzazione, con i loro incontri ad alto livello di ricerca che restano chiusi tra gli addetti ai lavori. E gli imprenditori in primis che sembrano non avere diritto di parola in campo culturale, anche se il loro incrociarsi con le banche e le società di impresa costituiscono il fulcro di una piramide sociale, la nostra in un perenne rinnovarsi critico.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:57 am
  •   In The Categories Of : Cultura Società Economia

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