“Un anno soltanto? È solo il primo annodel suo secondo mandato? Cazzo! Quanto ce n’è ancora prima che finisca! Già nonne vedevo l’ora. Ancora quattro?” “Maquesta che analisi è? Che valutazione è del suo mandato, della sua azione, dei suoi conseguimenti?”“Ma che c…. di conseguimenti? Che c…. dici?” “No. Tu che cosa stai dicendo? Sarà mica una valutazione del suooperato…tutta sta serie di tue esclamazioni. Non ti facevo della schiera incontinuo sviluppo dei qualunquisti e populisti strapazzoni che…non sopporto”.“Ma va aff…” “Ecco, appunto, che dicevo?Sei di quella risma anche tu. Non si riesce a fare una chiacchierata seria, conqualche argomento. Vaffa, e via andando. Sei anche tu del nuovo dilagantegregge. E manco siete delle merinos”. “No. Ho l’impressione che chi èrimasto nel grezzo gregge sei tu. Non io. Svegliati”. “No, mio caro, io qualche considerazione su questi anni del suo primomandato e di quest’anno sono in grado di farla e la posso fare…” “Anch’io cosa ti credi? Vabbè mi sono lasciatoandare all’esclamazione e a uno sfogo…non ho argomentato, ho solo espresso unsentimento, ma sincero e sentito e motivato.” “ Bhè! Allora è un’altra cosa. Certo, però che non ho colto lemotivazioni e le argomentazioni.” “Non fare il furbino. Ne vuoi qualcuna? Aproposito ti ricordi quel librettino di qualche anno fa: <Fatto. Fatto.Fatto:>? Te lo ricordi?” “Onestamentein modo vago, approssimativo”. “Ecco, come sempre sei un gran signore. Sì,hai detto bene, approssimativo. Tanto che di effetto scarso, caduto subito neldimenticatoio; che neppure ha reso pubblicitariamente al modo che lui stessoavrebbe voluto. Una serie di risibili sciocchezzuole che lui voleva sbandierarecome cose fatte, come, così come dici tu, conseguimenti ottenuti. Una poderosamessa in scena propagandistica per allodole abbondanti specie nel suo pollaiodi provenienza. Mo, invece, guardiamo al Fatto per davvero, così come mivengono alla rinfusa: s’è fatto portare via il MacFrut; guarda l’obbrobrio delForo annonario; l’incapponimento capriccioso su piazza della Libertà; lepanzane senza costrutto su parcheggi alternativi a quello che vuole chiudere;il demagogico sodalizio caso per caso con il verdismo di interessi particolarie momentanei; la lentezza procedurale e burocratica che impera di contro allasveltezza promessa e mai praticata; la poltiglia sulla cultura, centro cinema ea continuare, che è stata bersagliata perfino da un sacco di critici del suomondo di manca; sulla sanità sempre prono a regionali e bolognesi, dimostrandoun peso specifico neppure alla prova di Pitagora; un modo di gestire la cosa ditutti che in altri tempi sarebbe stato facile bollare con <clientelismo>,<smaccata parzialità>. Potrei continuare, altro che fatto, fatto, fatto,ma è meglio che mi fermi anche perché ad ogni riferimento mi sale la stizza. Epoi, scusa tanto, ma tu dove c…. vivi? Non te lo dicono? Non lo senti anche tuche tutti ne parlano per il suo modo, per l’arroganza che trasuda da quello?Tutti, non solo quelli che hanno motivo di essere incaz… con lui come, chessò,quelli del Parcheggio della Libertà, ma anche chi è della sua parte? L’hosentito da alcuni di loro, mica l’ho detto io per primo: <arrogante coideboli, debole coi forti>”. “Scusamima mi pare che hai ingoiato un chiodo. C’è troppo pregiudizio in quel che dici.Vabbè hai elencato cose sulle quali si può discutere e non esclamare, è già unbuon passo avanti, però sento pregiudizio, scivolamento populistico di moda.”“Per favore non fare lo stronzetto saccente. Mi conosci e sai che sono pronto atutto il confronto di merito che preferisci. Non avrò le tue stesse opinioni,ma del populista a me non lo devi dare. Semmai se c’è del populismo è proprioil suo e sarei curioso di vedere come mi contraddici. Tanta demagogia e tantopopulismo a bizzeffe cosi condito di supponenza e di arroganza, non lo avevomai visto. Prova a negare.” “Non voglio negare niente, dico solo che tralui che dice che tutto quello che fatto, fatto, fatto, va bene ed è molto e tuche dici che non va bene niente e che emerge solo dell’arroganza, per parte miapenso che ci sia altra via, altre valutazioni. E ti scandalizzerò ma talunepotrebbero perfino più volgere a suo favore che contro”. “ Mi piacerebbeconoscerne qualcuna.” “ Bhè, vediamo.Nella crisi economica e occupazionale che pare maledetta, non è certodisprezzabile l’impegno e la riuscita di iniziative come CesenaLab; parli diMacFrut ma non parli dei problemi connessi con il sistema fieristico e laconcorrenza internazionale sulle fiere, non è campo dove tranciare giudizi…” “Tiarrampichi sugli specchi come qualche altro nostro amico, ma appunto, è suglispecchi che ti arrampichi”. “No, stocercando di fare una valutazione senza pregiudizio alcuno. Dicevi la lentezzaburocrtica, ma sempre sull’economia, di recente ha sbloccato con impiego disoli sei mesi la possibilità di investimento per una azienda importante comeOrogel che darà quasi una ottantina di posti di lavoro in più. Non mi pare robadi poco conto e non mi pare che stia nelle cose che dicevi tu. Ha avuto uncerto giusto riscontro di stampa, non l’hai visto?” “L’ho visto, l’hovisto. Ho anche visto che quello sblocco, come lo chiami tu, si è fatto nelgiro di sei mesi. Bene. Ma ho anche visto che l’accelerata segue benquattordici anni, dico quattordici anni, nei quali ci sono dietro. Per fortunache finalmente l’hanno sbloccata. E tu cosa mi vuoi dire che il bravoamministratore è quello dell’accelerata degli ultimi mesi? E quello del bloccodegli anni, molti, troppi, precedenti, che è se non uno…ma lascia perdere. Tuvuoi a tutti i costi vedere il bicchiere mezzo pieno. Già, perché non chiedi aquello che trasferisce le sue aziende perché dopo che per cinque anni gli hannodetto che poteva fare cose e adesso gliele hanno impedite? Non potevano direprima se non si potevano fare? Non me ne frega niente, ma perché trascinare percinque anni una risposta che prima era positiva e poi diventa negativa come lafolgorazione di san Paolo? Questo è modo di amministrare, questo è modo diessere di aiuto alle imprese? Questo è modo di rapportarsi con le nostreaziende? Una buona amministrazione dà dei riferimenti certi, anche quando sononegativi. È modo corretto anche questo. Consentea tutti di fare conto su certezze. Non si fa perdere tempo e neppure,soprattutto, si prende in giro. Dimmi, queste cose non ti sfiorano l’anticameradel cervello quando a tutti i costi vuoi per forza fare il bicchiere sempremezzo pieno?” “ Sì, ho seguito. Mi sonoanche un poco informato tanto mi sembrava strano e effettivamente ne vienefuori un modo decisamente biasimevole. Però al contempo non puoi negare che,intanto, su un piano più generale tutti gli enti locali sono in una difficoltàspaventosa e tuttavia, non puoi negare che anche su questi problemi ci sonostate soluzioni positive. Altre aziende hanno trovato la giusta risposta anchese si devono adattare a qualcosa che le renda a regola…” “Dimmi lo sei o lostai facendo? Non ho voglia di entrare nel merito di cose che peraltro ci si èguardati bene dal vederle sulla stampa con i particolari che avrebberomeritato. Non ho voglia di andare a puntualizzare le più o meno discrezionalitàche pur ci sono; di guardare che si pongono condizioni che anche se tutti lesoddisfano, c’è chi va avanti e chiretrocede. Ripeto non ho voglia di incaz…ancora di più. E non capisco perché cisiamo fermati qui dopo tutto quel che ho detto. Il mio giudizio è menopregiudiziale del tuo. Io sono più oggettivo di te nel guardare lo stato delbicchiere. Tu lo vedi solo in un modo.” “No.Non è così e non mi nascondo ad esprimere quel che penso. Ma penso anche chenon si debba solo essere contro e non penso che sia un pensiero quello che siesprime con un vaffa.” “ Te l’ho detto. Era un sentimento e come vedi hasupporto e motivazioni. Comunque un sentimento, sincero. L’arroganza poi,comunque non la sopporto neppure se è contornata di agire risolutivo. Qui stada sola senza agire e neppure risoluzioni. Non è un problema da poco. Va avantianche perché niente lo contrasta davvero.” “Questonon si può mettere a carico di uno soltanto. Se mancano chi fa contrasto, chisi contrappone; se la politica è la morta gora che si vede non è colpa di unapersona. Sono ben altre e ben di più le colpe. Il punto semmai è quello di unasituazione politica e di una classe politica che difficilmente si esprime concifre differenti dalla predominante mediocrità. E poi ci siamo noi, il popolo,e allora molte cose si comprendono con più facilità.” “Se permetti anche iosono popolo e sono incaz… e parlo, come vedi.” “Sì, fra te e me. Tutto sto popolo partecipante, se togli qualchesporadico caso, non si vede e non si sente. Non si legge e non si attrezza diazioni e quant’altro…” “Mio caro amico ma non ti accorgi la paura che c’è afarsi sentire, a dire le proprie opinioni a farsele trovare nei giornali? Nonti accorgi che tantissimi anche i più insospettabili tirano il culo indietropiuttosto che dire quel che pensano? Se la fanno addosso. E se dopo non glifanno fare carriera? E se gli fanno una qualche ritorsione? E se lo esiliano aimargini? E se lo boicottano e gli impediscono quel che ambisce, chemeriterebbe? Dove vivi? Senti qualcuno parlare da dentro la sanità? Pensi chenon ce ne siano che direbbero? Se la fanno addosso. Da dentro il comune? Dadentro lo stesso partito? Chi deve parlare un imprenditore che teme dispetti,ritorsioni? Il professionista che è per il quieto vivere e chi se ne frega? Chi?i giornali che hanno già paura di loro e ancor più gliene viene se pubblicanovoci extra coro belante? Chi dovrebbe?”. “Scusama forse forse che stai parlando di quel popolo a cui facevo riferimento?Allora non c’è proprio soluzione. È per questo che anche tu come tanti rifluitesui vaffa e sulle esclamazioni? Siete i migliori alleati dello status quo. Esenza nemmeno bisogno di pagarvi. Mi sa che mi preferisco io e il mio mezzobicchiere pieno.” “Ma va a cagare!” ”Eccoappunto. Mi pareva…”
Un dialogo, perfino paradossale, mavero. Perfino simpatico. Forse quasi unasorta di spaccato di altri e più dialoghi che pur ci sono. In qualche modo ancheemblematici. Alla richiesta di poterlo pubblicare proprio per questo, larisposta dei nostri due è stata: sì, si può fare, purchè senza nomi. Che dire? “Ecco, appunto!”
Un dialogo fra altri
- Published On : 6 anni ago on Giugno 28, 2017
- Author By : Redazione
- Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 9:16 am
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