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Tutto cambi perchè niente cambi

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Mario Guidazzi

Il gattopardo in Italia fa ancora scuola, è indubbio infatti che la crisi gravissima che il Paese attraversa non ha cambiato alcunché nel modo di agire delle amministrazioni comunali. Nessuno si è posto il problema di come partecipare alla risoluzione dei problemi italiani facendo quel poco che si può fare, anche a livello locale, per partecipare allo sforzo di risanamento. L’unica cosa che si fa è trovare il colpevole negli altri livelli, ne è prova quanto hanno scritto nell’ormai famoso cartello affisso nella rotonda incompiuta, multato dalla PM, firmato dal Presidente della Provincia Bulbi e dal Sindaco di Cesena Paolo Lucchi. Il colpevole dunque è il patto di stabilità. Altri responsabili non se ne trovano, ma il patto di stabilità perché è nato? Per opera di una mente diabolica o perché era necessario porre un freno all’indebitamento galoppante degli enti locali ed al conseguente ampliamento del debito complessivo dello Stato? Nel frattempo forse che Regioni, Province, Comuni rimodulavano le loro politiche di spesa per ovviare a questo tragico problema? Non mi sembra proprio, anzi, costituivano società per occultare debiti fuori bilancio, per mantenere il livello di spesa che ha creato la voragine. Il patto di stabilità è dunque eccessivamente rigido? Probabilmente sì, ma una domanda si pone: quale è l’alternativa? Cito un esempio: la sanità è certamente il settore che assorbe gran parte delle disponibilità di spesa, allora perché tardare tanto per dare avvio ad un Asl unica romagnola che riduca gli sprechi? Altro esempio: a cosa servono tanti piccoli comuni che moltiplicano i centri di spesa senza garantire ai cittadini migliore qualità dei servizi? Un ultimo esempio: perché non liberalizzare i servizi pubblici locali, riducendo i costi per la collettività eliminando nel contempo tutte le società pubbliche che hanno come unico scopo quello di foraggiare politici bolliti? Se il problema è quello di ridurre la spesa pubblica si deve essere in grado di dimostrare che si vuole raggiungere l’obbiettivo. Il Presidente Bulbi invece di lamentarsi dovrebbe “chiudere” la Provincia, dimostrando di essere coerente con ciò che ha affermato lo stesso Presidente del Consiglio On. Enrico Letta.

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 8:50 am
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