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Tre sveglie per Cesena

     Dicembre 18, 2018   No Comments

Energie Nuove – NUMERO 2 – novembre 2018

Tre sveglie per Cesena

Redazionale

Mancano ormai sei mesi alle elezioni amministrative a Cesena, e manca quel fermento che l’importanza dell’appuntamento richiederebbe.

La motivazione risiede soprattutto nella difficoltà nella quale si trova la politica italiana, a Roma come in periferia: poche idee, utilizzo smodato di slogan, massicce dosi di proclami.

I risultati del 4 Marzo hanno portato ad una rivoluzione della geografia degli schieramenti: centrodestra e centrosinistra così come li conoscevamo non esistono più, il populismo ha preso piede, continua a mancare un riferimento per la visione liberale e riformista.

E’ ovvio che questo si rifletta anche a livello locale: il PD, dopo la batosta del 4 Marzo, sembra il pugile suonato che non riesce ad individuare il suo angolo, e ondeggia pericolosamente; il centrodestra dipende dagli umori della componente leghista, mettendo a nudo come non sia riuscito, nel corso degli anni, a creare e far crescere un gruppo dirigente; il mondo cinque stelle si distingue per litigiosità interna.

Forse è per tutto questo che non vediamo il furore che ci aspetteremmo.

E dire che la situazione è ideale, per chi avesse qualcosa di forte da proporre.

Siamo in scadenza di mandato di un Sindaco che non si potrà più candidare, e sul cui ricordo peserà la scarsa propensione al confronto e all’inclusione.

La città, dopo anni di assopimento, attende qualcuno o qualcosa che la risvegli dal torpore e ne valorizzi le tante potenzialità.

La mobilità elettorale potrebbe toccare vette mai raggiunte, anche tenendo conto della probabilissima contemporaneità con le elezioni europee.

C’è tutto per solleticare la fantasia e la volontà di chi si volesse candidare al governo della città, ma evidentemente non basta.

Per questo, con tutta la modestia del caso, ma con la convinzione di essere una voce ascoltata e apprezzata, ci permettiamo di far suonare tre ideali “sveglie”, che aiutino ad uscire dall’attuale fastidioso torpore.

La prima sveglia è rivolta sia a chi ha già dichiarato esplicitamente intenzioni di candidatura, sia a chi ci sta pensando: questa volta il compitino da sei meno meno non basterà.

Dopo anni nei quali si sono perse (o non si è stati in grado di realizzare) occasioni di sviluppo, è giunto il momento di cambiare marcia, partendo da un concetto tanto chiaro quanto imprescindibile: discontinuità.

Senza questa caratteristica, ogni tentativo sarà zoppo o poco credibile, e non potrà incontrare il nostro interesse e il nostro sostegno ideale.

Discontinuità che si dovrà manifestare in tre aspetti: nelle idee, nei comportamenti e nelle persone.

Nelle idee, perché occorre definire un progetto che indichi chiaramente cosa deve essere la Cesena dei prossimi 10 anni, affrontando i temi che ne devono costituire la spina dorsale: le medesime opportunità per tutti; le sicurezze (e il plurale non è un errore), da quelle sociali a quelle legate all’ordine pubblico; la creazione di nuova ricchezza, con particolare attenzione alle opportunità per i giovani; la sanità, che non è solo il nuovo ospedale, ma anche una diversa governance; il nuovo disegno urbanistico, di cui si parla da ormai dieci anni; la vocazione culturale e turistica, mai veramente affrontata; la sburocratizzazione.

Nei comportamenti, perché non è più possibile che una consistente parte di città non partecipi attivamente alle scelte perché timorosa di farlo: la nuova Amministrazione dovrà prestare ascolto, anche e soprattutto quando le si dirà che sta sbagliando o che potrebbe fare meglio.

Non è pensabile che la città possa crescere senza coinvolgere in questo processo tutte le sue componenti, a partire da quelle che ogni giorno dimostrano di avere qualcosa da dire e da dare, ovvero proprio quelle che spesso negli ultimi anni non sono state ascoltate.

Nelle persone, perché la credibilità di un progetto che ha il coraggio di definirsi nuovo non può prescindere dal totale ricambio dei protagonisti.

La seconda sveglia è rivolta alla cultura alla quale apparteniamo, ovvero quella laica, repubblicana e liberaldemocratica: c’è una grande occasione per tornare protagonisti a Cesena.

Dopo anni di divisioni e marginalità, la nostra cultura di governo è indispensabile per ogni progetto che, credibilmente, voglia voltare pagina senza cadere nell’avventurismo e nell’improvvisazione.

Per questo motivo occorre riunire le forze, aprire un dialogo anche con il mondo cattolico che rifiuta o è insoddisfatto della situazione attuale, e parlare con quella parte di città che, prima degli schieramenti e delle solite manfrine destra/sinistra, vuole vedere una proposta seria e persone serie in grado di portarla avanti.

C’è un grande bisogno di progettualità e di idee che va soddisfatto, ed è un compito che spetta a noi, senza esitazioni o incertezze.

Spetta a noi, e a tutti coloro che sanno distinguere tra nuovo e nuovismo.

Spetta a tutti quelli che hanno ben presente che continueranno a vivere a Cesena anche il giorno dopo le elezioni, per cui chiedono qualità e credibilità al governo della città.

La terza sveglia, ma probabilmente più importante delle altre, è rivolta alle cesenati e ai cesenati: è un momento importante per la nostra città, per cui vanno abbandonati gli egoismi e le titubanze, a favore di impegno e coinvolgimento.

Se quella assoluta necessità di un colpo d’ali, se quella sensazione di vivere in una città con il freno a mano tirato, se quella insoddisfazione per cosa si potrebbe essere e si fatica ad essere sono condivise, ebbene è il momento di dare il proprio contributo.

Ci sono tante forme e tanti modi per farlo, tutti utili. Ma bisogna farlo.

Diversamente, saranno solo lamentele, accuse, disinteresse.

Esattamente quello che a Cesena non serve.

  •   Published On : 5 anni ago on Dicembre 18, 2018
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  •   Last Updated : Dicembre 18, 2018 @ 5:30 pm
  •   In The Categories Of : Energie Nuove

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