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Tasse

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Michele Bertaccini

Tutti ne parlano,tutti dovrebbero pagarle e solo alcuni lo fanno.

Viviamo in una comunità, in uno stato che non si fonda sulla grazia divina ma sul lavoro, sull’opera di uomini e donne che chiamiamo cittadini.

In parte quest’ ultimo concetto, autorevolmente espresso all’articolo uno della Costituzione italiana non dice altro che, per campare, questo paese necessità dei contributi dei suoi padroni.

Il problema sta nella quantità e nella distribuzione di questi contributi.

A mio avviso le scelte sul quanto ed a chi far pagare più o meno tasse, oltre che agli inevitabili interessi che sempre più colorano le vicendevoli maggioranze, dipendono da un idea di fondo, da un modo di pensare che inevitabilmente come una cascata bagna tutte le scelte future.

Vi è chi vede lo stato come una balia che  “dalla culla fino alla tomba accompagna il cittadino” , e in tal caso è a tutti garantito un qualcosa ma… se qualcuno volesse più di questo qualcosa? Credo che la buona balia, senza troppa difficoltà  si trasformerebbe rapidamente in un ferreo carceriere di idee ed iniziative.

Nel “polo”opposto risiede invece la convinzione che il cittadino sia libero e padrone del proprio destino, tanto libero che lo stato dovrebbe tenersi il più possibile fuori, in particolar modo dal punto di vista economico da qualsiasi intrusione nell’attività del singolo. Qui tutti possono avere tutto, potenzialmente siamo tutti padroni di noi e se ci va del mondo intero ma, fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e la verità è che i blocchi di partenza sono molto diversi,che le scarpe per la corsa c’è chi le ha belle,nove e lucide e chi le scarpe proprio non le ha. Di fatto qualcuno, se devo essere sincero quasi sempre i soliti, il successo lo raggiunge e il problema, non sta certo qui anzi, onore al merito, il problema tutto al più è assicurarsi che gli altri raggiungano un minimo indispensabile per vivere e non sopravvivere.

Meno tasse significa più libertà, meno tasse significa più responsabilità personale, meno tasse significa che non ci pensa nessun’altro, meno stato significa meno servizi, meno stato significa più mercato.

In ogni caso, per fortuna, la via perfetta non esiste e cosi, ancora una volta brancoliamo nel buio in attesa che qualche governante dichiari finita quella ormai costante emergenza di cassa di cui, nessuno è colpevole e di cui noi solo siamo i risanatori.

Le tasse, le privatizzazioni, le municipalizzate e tante altre cose che a disco continuo ci suonano nelle orecchie non sono nulla e non valgono nulla se fatte per accaparrarsi qualche simpatia.

I programmi quelli seri, quelli che servirebbero per governare un paese non sono di 230 pagine perché in 230 pagine non ci sono progetti condivisi e realizzabili in 5 anni ma i deliri di tutti,sia quelli fatti di notte che di giorno.

I programmi quelli seri, quelli che servono per governare un paese non sono fatti per salvare Previti, ed in ogni caso se proprio altro programma non sapete produrre almeno dimostrate di essere astuti truffatori, per lo meno dopo cinque anni salvate il vostro amico, e invece no, neppure questo, tanto che chi di voi si era fidato ora si trova dietro le sbarre.

Se potete non imbracciate il fucile, come qualche idiota di tanto in tanto invita a fare, perché altrimenti prossimamente qualcuno, a cui quel che voi dite proprio non va giù, avrà tutto il diritto fare la stessa cosa, ma, per dio, provate ad INDIGNARVI.

Provate a chiedervi dove finiscono i vostri soldi, provate chiedervi perché gli amministratori non perdono occasione per municipalizzare mercati come rifiuti od energia, dove i soldi corrono a palate ed invece chissà perchè nessuno pensa che il giusto e valido principio che le municipalizzate servono per assicurare a tutti un po’,non è applicato con lo stesso vigore quando si tratta di estendere la banda larga nelle campagne dove, certo non scorrono fiumi di clienti e danaro ma vi sono comunque onesti cittadini che pagano fior di quattrini, provate a guardare più in la di stanche e vuote parole come destra e sinistra, finitela di difendere storie cosi grandi che la vostra difesa non fa altro che sminuire, non mandate a fare in culo, perché lo sanno fare tutti e di certo non crea alcun problema , più tosto indagate fino allo spasmo, siate partecipi e pesantemente presenti, cosi presenti che la croce che ogni tanto andate a mettere riconquisterà il valore che merita.

Ciò che serve, almeno per me è studio dei problemi, impegno civile costante e dignità, una dignità cosi grande a cui anche il più acerrimo nemico dimostra rispetto, una dignità che riscalda i cuori, una dignità che potrebbe non portare in parlamento o in qualche consiglio ma forse a “Londra, esule e terrorista”.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:07 am
  •   In The Categories Of : Cultura Società Economia

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