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Sport. Cosa?

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Alberto Piraccini

La parola sport oggi è usata da tutti e per tutto con significati diversi ed intenti diversi. E’ come il prezzemolo: va bene per tutto.
Chi nell’ arco di una giornata non 1’ha pronunciata almeno una volta: “…..ho fatto questo o quello per sport…..”
E’ una parola che è entrata nel nostro vocabolario e lessico alcuni secoli fa per merito degli inglesi. Nel tempo se ne è perso però il significato originale. Si è perso il vero sostanziale contenuto. Si è in parte modificato fino a creare qualcosa di nuovo, di diverso.
Ma cosa è veramente lo sport’? E’ una attività ludica. E’ un gioco (Federazione Italiana Gioco Calcio). E’ una attività che si pratica per il proprio piacere, senza scopo di lucro, nel rispetto delle regole. Aristotele avvicinò il Gioco alla felicità e alla virtù, perché anche queste attività si scelgono di per se stesse e non sono necessarie, come quelle che costituiscono il lavoro. Kant dice “è una occupazione per se stessa, piacevole e non abbisogna di altro scopo”, contrapponendolo al lavoro (vedi ricompensa).
E’ una attività prevalentemente fisico-atletica.
Si usa il proprio corpo. Ciò comporta rispetto di noi stessi (niente droghe o quanto altro al fine di migliorare le nostre prestazioni atletiche!)
Significa anche che dobbiamo se vogliamo essere coerenti con noi stessi praticarlo con continuità e metodo Ciò richiede impegno e disciplina se vogliamo ottenere risultati duraturi. E’ una attività dove l’elemento fondamentale è l’agonismo. Vale a dire il desiderio, la volontà, l’impegno per superare o noi stessi o un avversario o un ostacolo naturale o artificiale (vedi salto in alto) nel rispetto delle regole e dell’eventuale avversario. L’agonismo serve anche a controllare, contenere, ridurre l’aggressività che è parte del nostro corredo naturale. Possiamo definire aggressività i moduli comportamentali con i quali gli uomini o gli animali fanno valere i propri interessi nonostante la resistenza di altri individui e quindi si adoperano per ottenere una dominanza IRENAUS EIBL EIBESFELDT.
Ora quanti si riconoscono, quando praticano lo sport, con questi punti fondamentali?
Molti quando praticano una attività fisica qualsiasi, sempre utile e benefica, credono di praticare uno sport, ma sbagliano o in buona fede o per ignoranza. Fare il giro dei Gessi a piedi non sempre è praticare dello sport. Sarebbe opportuno quindi fare una netta divisione fra sport e attività fisica. E’ come voler confondere la piadina con la pizza napoletana: buone tutte e due ma diverse.
Se lo sport deve essere, come molti sostengono e predicano, un elemento importante nella formazione umana e sociale, non solo sotto l’spetto fisico, specialmente nell’età giovanile è necessario essere chiari su ciò che vogliamo ottenere. Questa attività sociale coinvolge famiglie, enti pubblici e privati. Costruzione di impianti idonei per questa attività poliedrica. Ma se i presupposti sono equivoci o non ben chiari il risultato finale può essere sbagliato o addirittura catastrofico (vedi M. Pantani).
Purtroppo la confusione è tanta e tale e gli equivoci a volte sono voluti per interessi vari che volendo contrastarli può sembrare una guerra persa in partenza. Voler togliere questo velo di ignoranza può apparire risibile.
Per non apparire fuori dalla realtà attuale ritengo utile e necessario dividere lo sport in due…
Quello con la S maiuscola e quello con la s minuscola, anche se ciò è contraddittorio: lo Sport è unico.
Chi pratica lo sport per professione, come qualsiasi altro professionista, attività utili e necessarie, non ha nulla a che fare con lo sport. Lo sport a questo livello presenta sovente episodi di corruzione (come in altre professioni), uso di droghe, episodi di inciviltà e non può essere definito elemento educativo, specialmente per i giovani che iniziano questa attività individuale e sociale. Forse potrebbero essere usati come esempio, proprio per la loro negatività. Come esempio da non seguire.
Nell’equivoco mondo dello sport che differenza c’è fra un calciatore professionista ed un acrobata di un circo equestre? Nessuna. Tutti e due praticano una attività fisico- atletica. Tutti e due lo fanno per professione e quindi ricevono un compenso. Tutti e due hanno bisogno di un pubblico pagante. Tutti e due fanno o dovrebbero fare spettacolo.
Quanti hanno pensato ad un acrobata come ad uno sportivo che pratica sport nell’esercizio della sua professione?
Pochissimi io credo. Ma nella sostanza sono uguali.
Se vogliamo che lo sport, quello dilettantistico, sia effettivamente una componente importante nella formazione fisica e morale dei giovani e diventi parte integrante della sua personalità e l’accompagni per tutta la vita e non solo per i primi anni della sua gioventù, questo è lo sport dilettantistico.
Quello sport che contiene i tre valori fondamentali: ludico, atletico, agonistico .
Lo sport in questo senso non è solo correre o saltare, ma prima di tutto è: amicizia, socialità, educazione civica (specialmente per certi genitori). E’ rispetto delle regole, rispetto degli avversari, rispetto per l’arbitro. Quando l’elemento fondamentale o principale è il denaro si perde quella genuinità, quella onestà morale che contraddistingue lo Sport vero. Il vero sportivo non pratica lo sport per denaro . Sport e denaro sono una contraddizione di termini.
Lo sport si può praticare sempre con la consapevolezza di quello che si è e di quello che si può fare. Non ci sono ostacoli per chi lo vuole veramente.
Spesso, con l’età avanzata, l’attività sportiva si modifica nella semplice attività fisica, ora quanto mai necessaria. La macchina umana deve lavorare, con i dovuti criteri di buon senso per essere sempre efficiente.
Lo sport e l’attività fisica concorrono in modo essenziale al mantenimento di un corpo sano.
La ragione per cui si dovrebbe iniziare sin da giovani a praticare lo sport è perché questo modo di vivere, di essere, diventi un abito, una seconda pelle che ci accompagni sempre.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 12:04 pm
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