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Società di oggi e ruolo dei partiti

     Giugno 26, 2017   No Comments

di Sandro Gozi

Partiti del futuro e futuro dei partiti: unariflessione è assolutamente necessaria. Che ruolo hanno i partiti nella societàdi oggi? Come possono adattarsi meglio ai cambiamenti sempre più rapidi? Einfine: quale può essere la risposta della politica alla crisi dellarappresentanza?

Domande che ci chiamano in causa, e non daoggi. Ma che oggi sono ancora più importanti se pensiamo che le ultime tornateelettorali – europee, regionali, amministrative – sono state caratterizzate daun crescente astensionismo e da un crescente voto per le forze “antipolitiche”,Lega e 5Stelle su tutti. È davvero finito il tempo dei partiti?

Iniziamo a fare chiarezza: il partito è unmezzo, e proprio qui sta il suo valore. Affermare questo non significasminuirne il ruolo: anzi, è una delle funzioni più importanti nella nostra vitapubblica. Il mio rammarico è che negli ultimi anni ci si è focalizzati tropposulla fisica: il partito liquido, quello solido, quello – ma è una battuta – gassoso.E non si è discusso abbastanza di cosa debbano essere, anche da un punto divista giuridico, i partiti.

Fortunatamente, una riflessione è in atto.Ne abbiamo parlato a Roma, in un seminario organizzato un paio di mesi fa allaCamera dal Pd, che ha poi istituito una Commissione interna con il compito diredigere una proposta di legge che regoli il funzionamento stesso dei partiti.Ne abbiamo parlato, infine, a Cesena, lo scorso 13 maggio, nel corso diun’iniziativa pubblica con il Presidente del partito Matteo Orfini.

Da dove partire, dunque? A mio avviso dallacarta costituzionale, e dal suo articolo 49. Il quale recita: “Tutti icittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere conmetodo democratico a determinare la politica nazionale”. Attuare veramentel’articolo 49 della Costituzione, come intende fare il Pd, significa dunquerimettere le cose al posto giusto: oggi siamo scivolati nell’ambito dei“rapporti civili”, per cui i partiti sono associazioni private non riconosciute;noi dobbiamo riportarli al loro posto, vale a dire all’interno dei “rapportipolitici”, naturalmente nell’ambito dei “diritti e doveri dei cittadini”.Questo significa che i partiti hanno dei diritti, ma anche dei doveri. Undiritto e’ quello di ciascun partito di essere rappresentato in proporzione deivoti ottenuti: chiamiamolo “diritto di tribuna”. Un diritto/dovere altrettantoimportante e’ quello di chi vince, che deve essere messo nelle condizioni dipoter avere una maggioranza solida e stabile per poter governare.

Proprio questo ci riporta alla strettaattualità: poche settimane fa abbiamo approvato in via definitiva l’Italicum, unalegge elettorale che abbiamo fortemente voluto e che ci spinge a immaginare unanuova centralità dei partiti. Il premio alla lista, novità rispetto alla primaversione dell’Italicum, non solo è il prodotto di una visione della democraziamaggioritaria e decidente (mentre troppi nel nostro paese hanno troppo a lungopreferito una democrazia consensuale e coalizionale), ma è un chiaro impulso aridare centralità alle forze politiche.

Già, ma qual è il ruolo dei partiti nellasocietà attuale? A mio giudizio, devono riuscire a disegnare nuovi spazi dellapolitica. Devono intercettare le persone nei luoghi in cui si trovano: che siala piazza o twitter, ormai fa davvero poca differenza. E devono riuscire ariconnettersi con la società, ma facendolo con la testa del 2015.

Il Partito Democratico ha dimostrato diessere in grado di intercettare le persone nella società del XXI secoloattraverso le primarie. È un esempio lampante: se la dicotomia iscritti/noniscritti non è più centrale, come da nostro statuto, allora è giusto dare lapossibilità ai cittadini di esprimersi in maniera efficace. A seguito di unaintuizione brillante che ormai però ha già dieci anni di vita – un tempoabbastanza lungo in politica – è più che necessario un tagliando anche a questostrumento.

La politica, infatti, non si improvvisa.Non c’è nulla di male nell’attribuire ai gruppi dirigenti di un partitoresponsabilità decisionali. Questa è del resto una delle funzioni fondamentalidei partiti: formare e selezionare personale politico, e cioè le donne e gliuomini più idonei alla soluzione dei problemi sociali, nonché migliori, peresercitare le funzioni di governo ad ogni livello.

Proprio per questo, penso che sia venuto iltempo di fissare alcuni punti. Il primo riguarda la distinzione tra leadershipe premiership: scrolliamoci di dosso questa ambiguità una volta per tutte.Separare le due cariche non fa bene a nessuna forza politica, anzi ci riportaalle logiche della Prima Repubblica, o agli equilibrismi della Seconda. FuBeniamino Andreatta, già negli anni Sessanta, a teorizzare la necessità diunire la leadership della Dc con la guida del governo, nella figura di AldoMoro, per dare maggiore coerenza al progetto del centro-sinistra. D’altraparte, ve lo immaginate Tony Blair al 10 di Downing Street con il partito nellemani di Gordon Brown? Oppure, ragionando a rovescio: l’Spd tedesca è oggi tra ipartiti socialdemocratici più in difficoltà. Non credo che la distinzione tracandidato cancelliere e presidente del partito abbia aiutato la causa deinostri amici tedeschi.

Il futuro del Pd e della sinistra italiana passa dalla capacità di ricreare luoghi didiscussione, di confronto e di proposta. Con la consapevolezza che non saràfacile. Nell’epoca tecnologica, degli smartphone, delle reti e dei socialnetwork è più facile per tutti restare tra le mura di casa ed esprimere parerisul web senza confrontarsi davvero con altre opinioni. In questo modo si creasolo un rumore di fondo che non cambia le cose, ma si limita a prendere atto diquanto succede. Noi abbiamo l’obbligo di misurarci con le persone, di andarle apescare e portarle in luoghi come questo, e anche nei circoli, alle festedell’unità e in tutti i luoghi dove i soliloqui tecnologici hanno lapossibilità di trasformarsi in dialoghi. Cioè in tutti i nuovi luoghi dellapolitica che sapremo inventarci.

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 26, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 26, 2017 @ 10:45 pm
  •   In The Categories Of : Opinioni

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