Se potessimo avere una seppur piccola incidenza per decidere quale orizzonte di breve scadenza merita di veder dedicato un impegno che non fosse puro spreco di energie e di tempo, diremmo che questo orizzonte è la formazione di un governo di responsabilità nazionale che, per alcuni mesi, possa fare alcune scelte e alcune riforme necessarie e imprescindibili.
Poi, si torna a votare e si riprende – a quel punto, si spera – una nuova vera, sana e rispettosa dialettica politica.
Senza di ciò, si continuerà in una situazione, a dir poco, deludente per moltissimi e oramai tremendamente deleteria per il paese.
Ci chiediamo, ma pensiamo che anche molti di coloro che lo hanno sostenuto e voluto se lo chiedano oggi: si può continuare con un governo così?
Con una politica, più in generale, che è sempre più motivo di delusione e sfiducia dei cittadini?
Con un confronto/scontro fra maggioranza e opposizione che è tutto fuorché una ricerca, seppur da punti di vista diversi, di alcune soluzioni, non molte, ma essenziali per il paese?
Tra una maggioranza che sorregge Prodi e sopravvive, paralizzata e inefficace a se stessa, e un’opposizione che auspica – non so nemmeno se con molta convinzione –la spallata e la caduta di Prodi, ci stanno solo non-azioni, veleni, sfiducia, delusione, ritardi e inadempienze rispetto ai cittadini e al paese.
Infrastrutture e TAV; pensioni e riordino delle spese; riforma del sistema elettorale; liberalizzazioni vere e non ipocrite come quelle delle lenzuolate.
Questi, almeno, i terreni sui quali si può e si dovrebbero incontrare le responsabilità politiche più serie dell’uno e dell’altro schieramento.
Per alcuni mesi.
Per poi andare al voto con un sistema elettorale riformato, si spera migliore e non peggiore o uguale all’attuale.
Già: contro ci sarebbero Prodi e Berlusconi.
Ma si può continuare a stare sospesi in questo duopolio prodiano-berlusconiano?
Ma che paese stiamo diventando?
Contro ci sarebbero i fautori del solo proprio interesse di orticello elettorale.
Contro ci sarebbero quelli la cui cultura politica e, ancora, la loro ideologia è di un’arretratezza pazzesca.
Che quella soluzione politica e di governo di responsabilità nazionale sarebbe una cosa buona e da farsi, è dimostrata, anche, dal solo constatare chi e perché vi sarebbe, e vi è, contro.
E’ solo un sogno?
A differenza dei sogni dalemiani, noi al più possiamo avere questi e di questa natura.
E dire che corrisponde all’esigenza del paese e che meriterebbe un impegno concreto. Se e quando…. il nostro ci sarebbe, ci sarà, c’è!
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