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Si continua a perdere pezzi. E anche il Macfrut

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Paolo Morelli

Cesena continua a perdere pezzi: non bastava la sezione distaccata del Tribunale, la commissione di conciliazione e altre strutture più o meno importanti: la prossima partenza riguarderà il Macfrut, la fiera internazionale del mondo dell’ortofrutta che da solo rappresenta tre quarti del lavoro e del fatturato di Cesena Fiera. Perché sradicare questa manifestazione fieristica da Cesena, privando il territorio di un indotto che, secondo le statistiche dell’Aefi, l’Associazione degli Enti Fieristici Italiani, è di 30 milioni di euro, è un mistero. Infatti Macfrut è in ottima salute, tanto che anche i dati ufficiali (peraltro mai diffusi) dell’edizione 2014 che si è svolta alla fine di settembre mostrano indicatori in crescita, nonostante la crisi economica. E anche Cesena Fiera continua ad avere uno stato di forma invidiabile e invidiato da molti enti fieristici, tanto che continua a chiudere in attivo i bilanci e addirittura lo scorso anno ha distribuito dividendi ai soci (il Comune di Cesena ha oltre il 70% delle azioni, il resto è polverizzato tra altri enti pubblici, associazioni di categoria e banche.

Il manager dell’ortofrutta Renzo Piraccini, che ha sostituito Domenico Scarpellini alla presidenza di Cesena Fiera poco dopo la conclusione di Macfrut, paventa foschi scenari per il 2015 perché manifestazioni nello stesso settore nasceranno a Verona e Milano, dove ci sarà anche l’Expo. Dice che è indispensabile trovare una location migliore di Cesena, dove le infrastrutture non sono adeguate a una fiera di livello internazionale e i collegamenti sono problematici per l’assenza di un aeroporto e dell’alta velocità ferroviaria, altrimenti il declino di Macfrut sarà inevitabile.

E’ Renzo Piraccini che ha portato avanti con decisione da vice presidente di Cesena Fiera il progetto ‘Macfrut International’, e da presidente ha già stretto un accordo con Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere per far svolgere nel capoluogo regionale Macfrut 2015 (ma solo il 2015, è stato detto) in contemporanea con Sana, il salone dell’alimentazione naturale, che si terrà nel mese di settembre. L’ipotesi Rimini è stata scartata sebbene di un coordinamento tra gli enti fieristici romagnoli fosse un argomento sul quale c’erano state convergenze negli anni scorsi.

Ci sono alcuni elementi dei quali non si è parlato nell’ampio dibattito che si è sviluppato dopo che il Resto del Carlino ha svelato il progetto di spostamento del Macfrut a Bologna. Uno è di natura economica: l’organizzazione e la gestione amministrativa di Macfrut resteranno a Cesena, quindi i padiglioni della Fiera di Bologna dovranno essere affittati: un organizzatore di manifestazioni fieristiche ha ipotizzato un costo di 350mila euro che ovviamente sarà a carico di Cesena Fiera, che peraltro risparmierà nell’allestimento delle strutture temporanee utilizzate solo in occasione del Macfrut. Un altro elemento è amministrativo: nella programmazione delle fiere 2015, la Regione Emilia-Romagna ha già inserito Macfrut indicando come sede Cesena. Infine ce n’è un altro che potrebbe avere gravi strascici: rispondendo a un quesito del consiglio d’amministrazione, il collegio sindacale di Cesena Fiera formato da Paolo Valentini, Libero Montesi e Silvia Vicini sollevò alcuni dubbi in merito alla proprietà del marchio Macfrut, alla possibilità di scorporare la manifestazione e di organizzarla in un luogo diverso da Cesena, suggerendo di chiedere una consulenza in materia. Furono individuati quattro esperti (Vittorio Scaioli, Matteo Scarpellini, Nicola Popolni e Franco Santarelli) che avevano già elaborato una bozza di documento confermando i  dubbi espressi dai revisori, quando sono stati prima sospesi e poi revocati. In questo modo Cesena Fiera spenderà una cifra cospicua per un lavoro non effettuato.

Intanto dal consiglio d’amministrazione di Cesena Fiera, dopo Domenico Scarpellini, si è dimesso anche Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel, che era stato indicato dal Comune. Nuovo presidente, come detto, è Renzo Piraccini, vice è diventato Sandro Brandolini, e nel consiglio sono stati cooptati Lorenzo Tersi (ne aveva già fatto parte dal 2010 al 2013 ed era stato messo da parte per fare spazio alle ‘quote rosa’) e Roberto Graziani, imprenditore che si era distinto per l’attivismo nel sostenere lo spostamento di Macfrut a Bologna.

A mettere la parola fine (per ora) alle polemiche è stata una ‘lettera aperta alla città di Cesena’ di Domenico Scarpellini che esprime commozione e un pizzico di nostalgia nel momento dei saluti, ringrazia dipendenti, collaboratori e il sindaco Paolo Lucchi, e augura buon lavoro a chi ha preso il suo posto. Nessun accenno alle voci (smentite con decisione dai diretti interessati) di gratifiche bolognesi a chi si sta prodigando per il trasferimento. Per verificare se c’è un fondo di verità, basta aspettare.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 9:14 am
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