di Luigi Di Placido
A più di un mese daquell’indimenticabile 24 Luglio, continuo ad avere la netta sensazione diessere stato decisamente fortunato a poter assistere ad un evento memorabile e,forse, irripetibile per Cesena.
Senza nessuna pretesa, voglio fare qualche considerazione.
Volere è potere.
Fabio Zaffagnini e la sua crew cihanno dimostrato che un sogno è tale solo fino a quando non si decide direalizzarlo, costi quel che costi.
Ricordo le ironie e la sfiducia checircondavano l’inizio di questo progetto, del quale oggi tanti si lavano labocca: addirittura c’era chi contestava il progetto iniziale perché aveva comedestinatario un gruppo non gradito. Della serie: guarda il dito, perché alla lunanon ci arrivi proprio.
Primo round vinto.
È luglio 2015, e i 1000 siriuniscono al Parco Ippodromo per lanciare il loro messaggio musicale ai FooFighters, chiedendo che vengano a suonare a Cesena. Risultato incredibile delmini-concerto, e risultato ancora più incredibile nei giorni successivi:milioni di visualizzazioni del video, e Dave Grohl che dice “chebellissimo!”
Secondo round vinto.
I Foo Fighters vengono a suonare aCesena, aggiungendo una data al loro tour europeo. Qualcuno preferisce polemizzaresulla scarsa capienza del Carisport, piuttosto che sulla straordinarietàdell’evento.
Avanti con il dito, la luna è sempre più lontana.
Terzo round: basta così ocrescere?
Fabio & co. potevano fermarsiqui, avevano già realizzato un mezzo miracolo. E invece no, perché i miracoli(laici) vanno fatti per intero.
Cosa inventarsi, quindi, per fare unaltro passo in avanti? Far capire che i 1.000 non sono una idea estemporanea,buona solo per un pomeriggio, ma una idea che va oltre la musica. Una idea cheparla di tante cose: fratellanza, entusiasmo, gioia, sacrificio, ambizione.
E una idea del genere non può finirein un pomeriggio e in un concerto dei Foo Fighters. “The greatest rockband on earth”. Breve, conciso, verissimo. Una cosa maisuccessa, una cosa mai vissuta, una cosa mai organizzata: quasi 1.200 musicistiprotagonisti di un concerto vero e proprio.
Terzo round vinto.
Domenica 24 Luglio rimarrà nellastoria della musica, piaccia o no, perché è nata una nuova idea di musica, unanuova idea di intrattenimento.
15.000 spettatori lo hannocertificato, in un Orogel Stadium (a proposito, complimenti ad Orogel per lalungimiranza) che traboccava di stupore e coinvolgimento.
E adesso?
Da entusiasta sostenitore delprogetto sin dall’inizio, spero che riesca a crescere ancora, proponendo leemozioni che ho provato io a tantissimi altri, in tante altre città, d’Italia enon solo. Perché il bello deve venire adesso, perché il bello deve sempreessere domani. Questo messaggio di unità, coesione, condivisione merita diessere portato fuori da Cesena, tanto è bello e significativo. Sorrido quandosento parlare di snaturamento del progetto, di sottomissione alle logichecommerciali: chi si diletta di queste polemicucce non ha idea di quanto hannorischiato Fabio e il suo gruppo, di quanto costa un concerto come quellodi Domenica, delle responsabilità che comporta.
Io spero vivamente che il progettocresca ancora, e spero che chi lo ha inventato, gestito e “sofferto”,possa avere i suoi giusti riconoscimenti, di tutti i tipi. Se non ci fosserostati sponsor lungimiranti e disponibili, probabilmente non avremmo visto eascoltato quello che abbiamo visto e ascoltato Domenica.
Sarebbe stato meglio così, per una distorta pretesa di purismo? Io credoassolutamente di no.
In una situazione di profonda crisi della musica, sia dal punto di vistaqualitativo che di fatturato, gli eventi dal vivo divengono ancora piùimportanti, in quanto contribuiscono a conservare e trasmettere il latoemozionale della musica stessa, spesso ormai inaridito e misconosciuto.
E Cesena?
Inevitabilmente devo dire qualcosasulla mia città. Una città che ha avuto l’onore di essere conosciuta in tuttoil mondo per le iniziative di un gruppo di “pazzi” che hannotrascinato con sè, come uno tsunami, tutto e tutti.
Quei “pazzi” hanno costretto la città ad interrogarsi su cosa vuoleessere, cosa vuole diventare, che atteggiamento intende tenere su iniziativefuori dai binari della quotidianità. È capitato solo a me, vedendo l’OrogelStadium pieno e traboccante di entusiasmo, di pensare che l’eccezione del 24luglio dovrebbe diventare una regola, rendendo Cesena tappa per concerti dilivello durante il periodo estivo, grazie alla splendida struttura cheabbiamo? È capitato solo a me di pensare che alberghi, ristoranti, attivitàvarie hanno beneficiato di un indotto straordinario per almeno una settimana, eche tale straordinarietà dovrebbe diventare un po’ più regola? È capitato soloa me di pensare che a Cesena ci sono tante belle idee, che camminano su gambecoraggiose e addirittura visionarie, ma che spesso vengono vissute con distacco(quando non con fastidio) da chi, invece, dovrebbe dare benzina e strada,e che invece sale sul carro sempre il giorno dopo (ammesso che sia andato tuttobene)? Altro che opere d’arte per ricordare quello che è stato, occorrepianificare quello che sarà!Se è capitato solo a me, chiedo scusa, ma nonsmetterò di pormi e porre queste domande.
Se, invece, ci sono altri che sifanno queste domande, allora è arrivato il momento anche di dare risposte,perché Domenica 24 Luglio sono stato orgoglioso come poche altre volte diessere cesenate.
E certe sensazioni non ti basta ricordarle, perché ti “inloviscono”,ti chiedono di essere rivissute, di essere riassaporate.
Ecco, That’s live e Rockin’1000 ci hanno dato un bello schiaffone in faccia eci hanno chiesto: cara Cesena, cosa vuoi diventare? Fabio e i suoi mi hannoreso molto più “lovo” di quello che ero già, e non ho intenzione difarmi passare l’appetito. Cesena è pronta ad apparecchiare la tavola?