di Valeria Burin
La prima volta che scrissi su Energie Nuove fu nel 2011. L’argomento?Piazza della Libertà. A distanza di quattro anni mi si ripropone la stessaoccasione. Viene spontaneo chiedersi perché parlarne ancora. E soprattutto cosascrivere che non sia stato già detto e ridetto in questi ultimi anni. Daallora ci sono state un susseguirsi di manifestazioni, incontri,dibattiti, ultimo km, carta bianca, che avevano come oggetto sempre lo stessotema: l’abolizione del parcheggio e la realizzazione di una piazza, un nuovo luogo di ritrovo, ristoro ed in futuro di probabile “bivacco” per la città diCesena. In questi quattro anni abbiamo anche assistito alle elezioni amministrative che hanno visto il nostro attuale Sindacoriconfermarsi vincitore al primo turnocon il vantaggio di essersi liberato di qualcheconsigliere “scomodo” che per anni aveva battagliato su questo tema, potendocosì proseguire, senza grandi ostacoli ed in completa autonomia, il suo percorso di distruzione del centro storicodella città di Cesena. E già, perché Sindaco e Giunta hanno sicuramente lapalla in mano e, almeno per il momento, sembrano essere in grado di gestirne anche il modulo di gioco. Non si capisce in effetti dove sianofiniti gli avversari “politici”. Cosa stiano facendo e cosa faranno prima dell’estate perostacolare la chiusura definitiva della Piazza. Il Signor “Tana Boia” è il verounico elemento di disturbo al Sindaco in queste ultime settimane. Unpersonaggio che, sicuramente, cattura l’attenzione della gente. Un’idea,indubbiamente simpatica, nata nel tentativo di non fare cadere il tutto nelvuoto, per non lasciare che il silenzio abbia il sopravvento e che gli eventi seguanoil loro corso senza che i sostenitori del parcheggio abbiano lottato perdifendere la loro visione della città,la visione di quel 45% circa di personeche non hanno votato per il Sindaco Lucchi ma che vivono nella città dellaquale lui è amministratore, di tutti e per tutti. “Fanatico è colui che non puòcambiare idea e non intende cambiare argomento”, così diceva Winston Churchill.Non volendo in alcun modo dare del fanatico al Sindaco, viene però abbastanzaspontaneo chiedersi, ancora una volta, forse l’ultima volta, suquali basi amministrative e politiche si sia basata la sua decisione. Partendo da dati statistici, la popolazione mondiale nel2050 aumenterà del 30%. Per quell’epoca si prevede che il 70% della popolazionevivrà nelle aree urbane. Un ritorno dalla campagna alla città, per una serie difattori. Non ultimo il fatto che l’aumento della popolazione implicherà unaumento del fabbisogno alimentare che quindi comporterà la necessità disalvaguardare i terreni agricoli. Inquest’ottica, la scelta di precludere l’accesso al centro storico non èsicuramente lungimirante. Prendendo in esame altri Comuni Italiani di uguale,minore o maggiore densità di popolazione si può rilevare come il parcheggiointerrato sia stata una soluzione adottatada diversi di essi come valorizzazione dei centri storici, là dove i parcheggigià esistenti in superficie si erano rivelati insufficienti alle necessità deiresidenti e dei visitatori e dove si è voluto pedonalizzare il centro senza privarlo della sua vitalità. Città moltospesso governate da amministratori di sinistra ma con un’evidente diversavisione del futuro della propria città. Città altrettanto ricche di storia nelsottosuolo come Cesena, se non ancor più di Cesena, che hanno però preferito fare emergere questa storia a vantaggio della città stessa, non solo sottol’aspetto culturale ma anche economicocome naturale conseguenza. Parcheggiinterrati realizzati, in alcuni casi, con bandi pubblici attraverso i quali i privati, anche in forma associata,hanno potuto manifestare ai Comuni il loro interesse a realizzare una partedell’investimento. Parcheggi interrati con la possibilità di realizzare deibox da vendere a residenti ecommercianti a prezzi agevolati. Parcheggi interrati convenzionati con le attività del centro storico (banche, farmacie, studilegali, studi notarili, commercialisti, negozianti….) incentivando così lapermanenza di queste attività nel cuore della città. E’ difficile trovare unsenso a questa decisione completamente illogica nella realtà attuale e futura.E’ difficile capire perché parte dei soldi che saranno spesi per larealizzazione della piazza non possano essere destinati ad interventi ben piùurgenti. Chissà se il Sindaco ha maipercorso, a piedi, alcune vie a ridosso del centro storico dove non esistonomarciapiedi, dove ci sono buche che diventano gigantesche pozzanghere nellegiornate, sempre più frequenti, di pioggia torrenziale, dove le radici deglialberi, poco curati, fuoriescono dal terreno, dove l’illuminazione fioca faapparire Cesena una città buia, deserta,un dormitorio. Come potrà una città così attirare in futuro turismo o anche solopersone dei comuni vicini se non ci saranno nel centro storico i servizi e le attrattive per invogliare la gente a visitarla? Eppure già nel 1999 icesenati avevano dimostrato la loro contrarietà a questa scelta raccogliendoben 6.000 firme. Ed ancora recentemente più di 7000 firme sono state raccolte.Firme di residenti, operatori e visitatori del centro storico di Cesena finite in qualche cassetto e mai considerate. Non riusciamoproprio a credere che il Sindaco Lucchi vorrà lasciare questo ricordo di séalla città. Chissà, forse avrà in serbouna sorpresa, il famoso asso nella manica da sfilare all’ultimo momento. Nienteparcheggio in Piazza della Libertà ma realizzazione di un parcheggio interrato,magari in Corso Cavour….Anche se questascelta non avrebbe molto senso se non quello di confermare una presa diposizione, restiamo fiduciosi che qualcosa di sensato possa ancora accadere.