di Denis Ugolini
E se provassimo ad andare oltre il chiacchericcio che finisce sempre nell’aria fritta? Ci parliamo addossso su un sacco di cose. Ma spesso non veniamo a capo di nulla. I problemi rimangono lì irrisolti. Però continuiamo a discuterne. Se affermiamo che quella questione è importante, c’è sempre qualcuno che dice che ce ne sono altre più importanti. Si finisce anche per dividersi sulle cose da mettere a fuoco, non foss’altro per vedere se si riescono ad affrontare insieme, e perché no? a risolvere. Proviamo a vedere almeno se siamo d’accordo che c’è una problematica che sta a cuore a tutti (a molti, almeno). La sanità, per esempio. Penso che tutti, comunque, annettano ad essa rilevanza e importanza. Potremmo concentrare la nostra attenzione su alcune cose inerenti la politica sanitaria della nostra Regione Emilia-Romagna? E magari assumere una iniziativa comune? La sanità nella nostra regione sappiamo tutti che ha un buon livello di servizi e una qualità di sicuro invidiata da altre realtà re-gionali. Questo non significa che insieme alle eccellenze non vi siano anche criticità e problemi. Troppo spesso succede, però, che quando discutiamo di queste cose si finisce nella lettura “poli-tichese” delle varie posi-zioni. Finisce che si pensa che certe valutazioni siano a uso e consumo per fare polemica e criticare la parte politica che governa la Regione e le strutture sani-tarie. Oppure si finisce con il trovare chi si limita ad enfa-tizzare che “tutto va bene”. E se andassimo oltre questo terreno? Di sanità si parla anche a proposito della attuale tremenda situazione della nostra finanza pub-blica. Tutti, nessuno escluso, sanno che per intervenire in modo strutturale sul con-tenimento e sulla riduzione del debito pubblico e sulla ristrutturazione della spesa bisogna mettere mano, soprattutto, in tre fondamentali ambiti: pubblica amministrazione; previdenza; sanità. Da tempo nella nostra regione ed in particolare nella realtà sub regionale romagnola si affronta la questione di Area Vasta, che coordina le quattro Ausl di Rimini, Cesena, Forlì, Ravenna. Ci sono state discussioni accese sugli sbilanci finanziari di alcune Ausl. Ci sono specializzazioni che sono già delle eccellenze riconosciute. Ce ne possono essere altre per le quali vi sono tutte le potenzialità. Sono possibilità che si hanno se si pensano e realizzano in ambito di area vasta, valevoli per tutta la realtà romagnola. Esse, infatti, si possono realizzare se poggiano su un bacino di utenza che abbia la vastità adeguata per consentirle e per reggerle. La Romagna è questo bacino. Non è certo possibile pensare che tutto si possa moltiplicare per quattro, quante sono le Ausl romagnole. Un forte sistema ospedaliero fortemente integrato è tutt’altro che irrealizzabile. Anzi! Possibilissimo e auspicabile. Integrazione e migliore organizzazione. Non solo si migliora e si qualifica ulteriormente il servizio sanitario. Si rende anche più produttiva la spesa stessa del settore sanitario, che è molto consistente. Si può contenere, razionalizzare e qualificare. Di sicuro questi erano già obiettivi che stavano dentro la stessa intuizione di Area Vasta. Ma qui, come per altro, non è sufficiente avere desideri. Quegli obiettivi devono diventare perseguibili. Molte e tutte abbastanza ovvie le ragioni che inducono a ritenere che è già abbondantemente tempo che si passi dalla semplice coordinazione di Area Vasta ad una vera e propria governance della stessa: una sola Asl di Area Vasta. Una governance che integra fortemente il nostro sistema sanitario; che massimizza la “produttività” della spesa; che consente di risparmiare sul fronte amministrativo. E che risparmio! Una sola direzione generale e amministrativa; un solo centro di spesa. Invece di quattro. Tenendo conto di tutto questo; della purtoppo difficile e prolungata ristrettezza della finanza pubblica e di quella di Regioni ed enti locali; tenendo conto che la sanità implica la stragrande maggioranza (oltre il 70%) del bilancio regionale; che le necessità di ristruttura-zione finanziaria e di rior-ganizzazione dei centri si spesa si compiono meglio e con più efficacia se si inne-stano in un processo con-creto di riforma più ampio e coerente in cui gli aspetti istituzionali e di governance sono rilevantissimi e diri-menti; tenedo conto di que-sto, che ne direste di rivol-gere insieme una pressante, forte richiesta alla Regione perché affronti da subito la questione di Area Vasta ro-magna per quanto riguarda la sanità? Non sto chiedendo di concordare nel merito di certe soluzioni che semmai potremmo verificare nel-l’ambito di un confronto che ancora non si è sviluppato e che non propongo in questa sede. Sto solo chiedendo se siete d’accordo di formulare insieme la richiesta a che la Regione affronti questo problema; che scadenzi entro un periodo definito, che essa deciderà e dirà, l’approdo degli atti di riforma che vorrà adottare, le soluzioni che ritterrà di approvare. Interessa che sia fissato questo tema, che sia dato una scadenza-obiettivo. Sulle proposte che la Regione farà non mancheranno certo gli apporti costruttivi e di merito di un ampio dibattito. L’iniziativa comune è solo questa richiesta. Che se fatta insieme ha la forza necessaria…almeno per ricevere una risposta dalla Regione: se intende o no affrontare questa problematica ed entro quali tempi, eventualmente, scadenzarne la soluzione.