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Per la ripresa. Da imprese e territori, senza aspettare

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Mario Riciputi

Il dibattito sulla necessità che la politica del rigore debba essere integrata da misure di sostegno della domanda e dello sviluppo, registra una crescente convergenza, man a mano che cresce la consapevolezza che l’illiquidità delle imprese e la contrazione dell’attività indu-striale rischia di sprofondare il sistema economico in una reces-sione sempre più grave.

Il Governo si appresta a varare i primi provvedimenti di politica economica; alcuni interventi, in termini di pagamenti della pubblica amministrazione, per riequilibrare l’insostenibile ritardo, e di defiscalizzazione del lavoro sono condivisi, ormai in modo generalizzato.

L’obiettivo dello sviluppo è ricorrente in ogni analisi e proposta; ma cosa effettivamente può generare una ripresa della produzione industriale e dei consumi?

Vanno individuati i meccanismi che effettivamente possono avere un impatto diretto accelerando l’inversione di tendenza.

Lo sviluppo è comunque una dinamica di crescita che richiede un processo che parta dalle imprese e dai territori.

Dal punto di vista del territorio lo sviluppo non va sempli-cemente atteso, sotto la forma di provvedimenti macro-economici, seppure sostanziali, che rivitalizzino dall’alto l’eco-nomia, ma va costruito attraverso una serie di azioni concrete, che, pur nei limiti dell’ambito territoriale, attivino una concreta crescita della liquidità, della domanda e dell’occupazione.

E’ difficile pensare ad una ripresa ed a un recupero della competitività delle imprese e del sistema produttivo senza investimenti.

Operare fattivamente per invertire l’attuale situazione, partendo dal territorio, senza attendere che “arrivi la ripresa ” è la priorità che dovrebbe accomunare tutti gli attori delle imprese, delle associazioni, delle istituzioni pubbliche e delle banche sia quelle locali, sia quelle che si dichiarano banche del territorio.

Un contributo, non esaustivo, in tal senso con una logica di concretezza può essere nel realizzare le seguenti attività:

– inventariare con le imprese i progetti d’investimento, attivabili nei prossimi dodici mesi.

Ottenere un impegno delle banche a finanziarli, nella libertà di valutazione delle stesse, nell’ambito di un plafond d’impegno prioritario, con tempi certi di valutazione e finanziamento.

Garantirsi, con le istituzioni, un concreto cronoprogramma di iter autorizzativi che assicurino il rispetto dei tempi di progetto.

Il coordinato svolgersi di queste azioni può portare ad un forte incremento di domande di beni e servizi e positivi effetti sul-l’occupazione, perlomeno in termini di maggior saturazione delle capacità produttive (minor cassa integrazione) .

– Promuovere, uno sforzo immediato di innovazione delle imprese nello sviluppo dell’ICT, attraverso un accordo delle imprese del settore e le istituzioni finanziarie, con la messa a disposizione di linee di credito a medio termine e condizioni di vantaggio per le imprese clienti, rafforzando la collaborazione fra imprese, università ed associazioni per progetti di infor-mazione, formazione ed innovazione.

In particolare lo sforzo deve essere indirizzato allo sviluppo di piattaforme di e-commerce, web marketing, CRM (Customer relationship management), social network per creare o rafforzare nuovi canali di vendita ed accelerare il processo di sviluppo sui mercati esteri.

Una specifica applicazione potrebbe essere realizzata per il settore turistico e dell’ospitalità attraverso una piattaforma che integri e valorizzi le diverse offerte del territorio nell’ottica di creare una proposta con una valenza in grado di rispondere ad una domanda nazionale ed internazionale più ampia e qualificata.

– Facilitare il processo di “messa in rete” di specifici progetti e competenze delle imprese per rafforzare la loro capacità di internazionalizzazione ed innovazione.

Questo può avvenire con un’azione coordinata fra imprese, assicurazioni, Camera di Commercio e banche con la messa a disposizione di linee di credito a medio termine, garantite dalle imprese partecipanti con capitale di scopo, e dalla garanzia di Consorzi, concesse prioritariamente.

– Sostenere i processi di miglioramento organizzativo di programmazione e controllo gestionale e della comunicazione finanziaria delle imprese per imprimere una svolta nei rapporti banca impresa, con un sostegno da parte della Camera di Commercio e migliori condizioni di finanziamento ed accesso al credito da parte delle banche.

– Intervenire con tempestività per un sostegno ad una forte innovazione nel settore immobiliare e delle costruzioni.

Le azioni che in parallelo si dovrebbero attivare sono quelle d’incrementare significativamente i plafond per nuovi mutui per la casa a condizioni competitive, rinegoziare i mutui esistenti con allungamento del periodo d’ammortamento e prevedere una possibilità d’incremento a fronte d’interventi straordinari di risparmio energetico ed automazione tecnologica. Oltre ad una ripresa della domanda le possibilità di ripresa del settore sono strettamente connesse ad una riqualificazione dell’offerta.

Una prospettiva concreta, perché basata su un ritorno economico e su una logica di sostenibilità, è quella del risparmio energetico e dell’innovazione tecnologica.

I problemi del settore immobiliare non si possono risolvere nel breve termine, ma questo dà tempo perché, sul territorio, ed in funzione del territorio, imprese, università e pubbliche istituzioni possano lavorare sull’innovazione delle città, e sull’integrazione delle tecnologie.

Quest’ultima considerazione ha spostato il focus degli interventi possibili per avviare un processo di sviluppo dal breve termine ad un arco temporale più lungo anche se non lontano.

– In questo quadro un obiettivo prioritario e non differibile, con effetti economici di medio termine, ma immediati nella diffusione di spirito di innovazione e volontà di costruzione è l’insieme delle azioni per attivare una nuova imprenditorialità che nasca dalla centralità, per una società aperta e moderna, dei suoi valori.

Le nuove iniziative per la creazione di un laboratorio per la creazione di nuove imprese da attività universitarie vanno nella giusta direzione, ma è solo il primo passo che deve poter con-tare sul sostegno delle imprese consolidate e su nuovi strumenti di investimenti innovativi.

L’”agenda” potrebbe continuare, ma rischierebbe di ampliarsi eccessivamente e diventare dispersiva.

Riuscirà il territorio a dare una risposta concreta e fattiva, senza attendere che gli interventi di “politica economica del Governo e l’andamento dei trends generali ci portino la ripresa, rispetto ai quali saremmo comunque in ritardo e all’inse-guimento?

La domanda coinvolge tutti gli attori, e comporta una respon-sabilità dalla quale nessuno si dovrebbe esimere.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:44 am
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