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Nuovo Centro Destra: quali alleanze?

     Giugno 27, 2017   No Comments

di Carlo Valentini

Cosa segna la bussola del centrodestra? E’ in arrivo uninsidiosissimo passaggio, quello delle prossime regionali. Un cul de sac in cuirischia di rimanere imprigionato il Ncd e di sgretolarsi quell’alleanza traNcd, Forza Italia e Lega  che SilvioBerlusconi sembrava intenzionato a costruire. In particolare è Ncd a trovarsidi fronte a scelte complicate mentre Forza Italia, seppur sparigliata, hacomunque un leader (seppur vetusto) e un ancoraggio parlamentare (ufficialmenteall’opposizione del governo e del Pd).

La questione sulla quale Alfano è in questi giorni costrettoad arrovellarsi è che fare nelle sette elezioni regionali che si avvicinano agrandi passi. Allearsi con Berlusconi e Forza Italia, come vorrebbero i fautoridella costituzione di un nuovo, vasto raggruppamento di centrodestra? Ma comefa il Vicepresidente del Consiglio nonché Ministro degli Interni di un governoa guida Pd e con Forza Italia all’opposizione a schierarsi in una provaelettorale importante come quella che arriverà a primavera contro il Pd econtro il “suo” Presidente del Consiglio? Si tratta, più o meno, dello stessoragionamento che con durezza Matteo Renzi gli ha fatto sul Presidente dellaRepubblica: il Vicepresidente del Consiglio (e Ministro degli Interni) non puòvotare contro. C’è da giurare che il trionfante Renzi ripeterà il copione: comepuò l’Ncd, sovradimensionata nella compagina governativa, mettersi sul fronteopposto a quello del governo in ben 7 regioni? L’incompatibilità tra Vicepresidentedel Consiglio alleato col Pd e nello stesso momento leader di un partitoalleato alle regionali con Forza Italia è evidente. Un conto è andare alleelezioni politiche su fronti opposti dopo avere governato assieme (succede intutte le parti del mondo) un conto è fare il salto della quaglia mentre si governae si continua a governare.

C’è inoltre un ulteriore elemento che non va sottovalutato:Silvio Berlusconi, al di là dei tatticismi, tende all’alleanza con MatteoSalvini, più che mai in auge. Anche perché senza i voti della Lega ilcentrodestra non va da nessuna parte. Ma Salvini ripete tutti i giorni che maiavrà a fianco chi è al governo col Pd e ha votato Mattarella. I leghisti vedonoAlfano come il fumo negli occhi e non lo vogliono nemmeno in Veneto, dove hannoda difendere il presidente Luca Zaia e un pugno di voti potrebbe determinare lavittoria di uno o dell’altro schieramento. Ma su Alfano, e il suo partito,Salvini ha messo il veto, in Veneto come altrove. Dice: “Da qui alle prossimeelezioni regionali in Veneto il Ncd non ci sarà più. Inoltre escludo listoniunici o marmellate”. E per fare capire che le sue intenzioni sono determinatenon ha esitato a dare uno schiaffo ad Alfano: ha accolto a braccia aperte l’ex-portavocedel Ncd, Barbara Saltamartini, che ha lasciato il Ncd perché “sostenere Renzinon è più tollerabile”.

Allora Alfano potrebbe guardare dall’altra parte, cioè al Pde questo non dispiacerebbe a una parte dei casiniani che sono confluiti (lorodicono che hanno fatto alleanza) nel Ncd, guidati dal ministro all’Ambiente,Gianluca Galletti, unico concorrente pericoloso per Virginio Merola sedecidesse di candidarsi a sindaco di Bologna. L’embrasson nous tra Ncd e Pdsarebbe una scelta che porterebbe il Ncd-Udc a occupare posti anche importantipoiché le previsioni indicano una vittoria del Pd (e dei suoi alleati) almenoin tre quarti delle Regioni. Ma se Alfano fatica a tenere insieme il suopartito perché accusato di essersi genuflesso verso Renzi e il Pd nella vicendadell’elezione del Presidente della Repubblica, figuriamoci che succederebbe sesi estendesse l’alleanza col Pd dal governo alla periferia. Altro chedimissioni dal partito e sbatter di porte. Sarebbe un esodo poiché la destra èdestra e insieme al Pd si può sopportare solo un piccolo tragitto  dettato dall’emergenza.

Rimane la scappatoia di presentarsi in solitudine e forsesarà questa la scelta che farà il duo Alfano-Casini.  Ma il rischio è evidente: contarsi alleregionali, dove occorrono struttura e organizzazione, può risultare assaipericoloso. In più forse non si saranno ancora aggiustati all’interno delpartito i cocci del post-Mattarella. Se dalle urne uscisse una percentualeinfima sarebbe una débâcle, compromettendo anche la corsa alle politiche. 

Per il Ncd e tutto il centrodestra le prossime regionalisaranno un delicato, importante, decisivo banco di prova.

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 27, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 9:57 am
  •   In The Categories Of : Politica Nazionale

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