di Andrea Alessandrini
Giunta quasi monocolore, con l’ex allenatore di calcio Castorri assessore a cultura, turismo , sport, agricoltura (non riconfermata la Baredi del Sel che non ha preso il consigliere come neppure la lista lucchiana Cesena Cambia) e Lucchi ha scelto come nelle sue prerogative. Il giovane Dionigi, proveniente dallo staff del sindaco all’assessorato allo Sviluppo e Innovazione. Sarà interessante seguire lo sviluppo di questi due e di altri nuovi assessorati con competenze riassemblate e con una certa temerarietà definitoria, se si pensa ad esempio alla denominazione della delega attribuita al confermato vicesindaco Battistini: non più soltanto assessore al bilancio, ma al bilancio e all’equità, con deriva linguistica verso un’idea inattuale di Stato etico che decide cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa è iniquo. L’aliquota massima di Imu per i negozi sfitti non per scelta ma per la crisi , che non danno reddito e sono supertassati, in cosa poggia la sua autodefinita equità?
Pd egemone anche in consiglio comunale con 15 consiglieri su 24. All’opposizione 5Stelle (quattro consiglieri), Libera Cesena (quattro) e il debuttante Cesena Siamo Noi con l’unico eletto Valletta.
Il primo nodo da sciogliere non è tanto come agirà la giunta — il Lucchi 1 già docet — ma come si disimpegneranno le opposizioni il cui buon operato è fondamentale per esercitare l’azione di controllo, pungolo e contrasto a quello degli amministratori eletti al primo turno con oltre il 54%.
Dipenderà anche da questa variabile la fisionomia della legislatura. Per ora 5 Stelle sta all’opposizione dura e pura con il debuttante Rocchi capogruppo di 5Stelle al posto della Guiduzzi (che pare emarginata) e che non ha votato il presidente del consiglio comunale Zignani (Pd). Duro e puro, ma non durissimo Cesena Siamo Noi, che non ha dato il voto a Zignani ma dialoga la maggioranza, pur avendo già fatto capire che non concederà.
L’enigma è come incideranno — e se incideranno — i grillini e che peso politico potrà giocare Valletta, ma l’enigma ancora più vero riguarda la capacità di proposizione del gruppo consiliare Libera Cesena capeggiato da Zoffoli in cui a Forza Italia e Nuovo centrodestra, rappresentati da quattro consiglieri, si uniscono Pri, Udc, Fare per Fermare il declino e Fratelli d’Italia. Buone le intenzioni: lavoro collegiale con riunioni preconsiliari ogni 15 giorni alla sala della Rimbomba, portavoce sarà Ferrini. Da verificare come si muoverà Zoffoli che pare puntiglioso e, dietro i modi garbati, deciso a non concedere sterile fair play al sindaco Lucchi. Il gruppo a sei funzionerà? Svaporerà, si sfalderà? Vedremo presto.
Il problema del consiglio è anche di persone e di idee. Escono Di Placido (liberaldemocratici) e la Celletti (Lega Nord) che hanno corso da soli e vengono meno interlocutori e propositori importanti, preparati e di scuola. Lo spettro che si aggira è una legislatura al cloroformio è sarà fondamentale che da fuori Liberaldemocratici, Pri , le sinistre alternative alleate o non di Lucchi (da seguire il travaglio del Sel che si sente oltraggiato da Lucchi), la Lega, il Psi e chi c’è forniscano il proprio contributo. Chi c’è. significa soprattutto i movimenti, le associazioni culturali, specie quell’area liberaldemocratica, laica e riformista che riassestandosi fra i vari rivoli potrebbe potenziarsi e tornare in pista.
Servono idee, proposte, nuove modalità per avviare il dibattito anche fuori del consiglio.
Lucchi ha un programma, la coalizione ha preso oltre il 54% e ha vinto al primo turno, ed è autorizzato a fare di tutto per attuarlo. Si è già capito che non tergiverserà. Dalla Regione non arrivano i contributi (1.5 milioni) per l’intervento su piazza della Libertà e nelle scelte sul bilancio preventivo la giunta ha inserito la realizzazione dell’opera totalmente a carico del Comune (leggi dei cittadini) per tre milioni e 100mila euro. Tanti soldi, di questi magri tempi.
Cantiere al via nel 2015, nonostante sia osteggiato da molti perché non prevede il parcheggio interrato e togli posti in superficie più appetiti in centro anche se riqualifica una piazza senz’anima. Ma in centro servono anche piazze per fare il lavoro sporco di tenere le auto.
Intanto la Tasi è fissata al massimo (3,3 per mille) ma il Comune ha scelto di non applicare il valore catastale ricorrendo all’Isee, con un ventaglio di detrazioni. Anche l’addizionale Irpef, per tutto il lustro ferma al 4 per mille, crescerà progressivamente per chi ha redditi superiori a 28mila euro l’anno, sino a raddoppiare nello scaglione più alto. Lo si sapeva che sarebbe arrivato il temporale dei tributi, dopo aver votato al buio delle scelte sulle tasse.
E a metà legislatura il Pd inizierà a pensare al nuovo candidato sindaco (sarà un trentenne? Bracci? Lattuca?: ). Il centrodestra (e gli altri) è meglio che cominci a costruirlo adesso attraverso una incisiva opposizione perché come ha detto Romano Colozzi — uno che la politica la conosce bene — chi non apre il cantiere durante la legislatura e si affanna per le corse finali, bene che vada arriva secondo.