Energie Nuove – NUMERO 1 – aprile – maggio 2018
Necessari provvedimenti concreti
di Francesco Gasperini
Mi chiamo Francesco Gasperini, 36 anni, nato, cresciuto e residente a Cesena. Da 14 anni mi propongo all’interno del Centro Storico con la mia attività e da circa 2 sono delegato in “Confartigianato” sia nel movimento “Giovani Imprenditori” che all’interno del “Comitato di zona” per la filiera “Commercio e turismo”. Influenzato da questo contesto, ma cercando sempre di non mancare di obiettività, da più di 3 anni mi confronto assiduamente con le Istituzioni per le tante problematiche a cui io ed i miei colleghi siamo sottoposti ogni giorno. In questo momento, tutta l’esperienza fatta mi porta a pensare che la mia categoria non sia ben assistita da chi di dovere. Non so se per mancanza di volontà o più semplicemente per incapacità, sta di fatto che Amministrazione ed Associazioni di categoria, a mio parere, sono completamente scollegate con quella che è la nostra realtà. Tra i tanti temi di cui vorrei parlarvi (sperando ce ne siano in futuro altre occasioni), vi è sicuramente quello legato alla sicurezza. Credo a nessuno piaccia l’idea di essere violati nell’intimità dei propri spazi, di qualsiasi forma essi siano. A dimostrarlo, le tante normative sulla privacy, come ad esempio il recente GDPR (nuovo regolamento Privacy europeo) con tutti i requisiti o adempimenti annessi del caso. Allora come mai mi pare vi sia così tanta inconsistenza, a livello locale, in quelle che sarebbero le dovute precauzioni a tutela della persona fisica o del proprio domicilio? A tal proposito l’intervento di Filippo Moretti che ha preceduto il mio in occasione della presentazione del nuovo progetto di “Nazione Futura – Romagna” non può che confermare i miei sospetti: nel 2017 l’istituto di ricerca socio-economica Italiano “CENSIS” stabilisce che la nostra provincia sia la prima in Italia ad aver fatto registrare, nell’ultimo decennio, un aumento del 312,3% di furti all’interno del proprio territorio. Nemmeno il Centro Storico ha potuto sottrarsi a questo allarmante scenario, e di sicuro tutti hanno potuto constatare il degrado e mancata sicurezza in cui versa. Io stesso, quando ogni giorno mi reco presso la mia attività, soffro nel vedere le solite scene di accattonaggio molesto, non molesto e venditori presumibilmente abusivi. Quando di lì a poco entro nel mio ruolo professionale, mi urta moltissimo essere bersaglio, da parte dei miei clienti, di sfoghi e lamentele per la situazione che ho appena descritto. Insieme a loro vengono coinvolti residenti, operatori e fruitori tutti. Si può ben immaginare che oltre all’indignazione come cittadino subentri l’aspetto penalizzante legato al mio lavoro. Dal recente confronto avuto con il Sig. Sindaco (prima su mia richiesta e poi con l’appoggio dell’Associazione “C’entro anch’io” di cui oggi sono vice presidente), solo una modesta parte di ciò che abbiamo appreso ci è di conforto. Nonostante l’impegno della P.M., Carabinieri, Commissariato e Guardia di Finanza, la situazione è solo parzialmente migliorata. I mezzi operativi a disposizione paiono essere pochi rispetto al territorio di competenza e, come se non bastasse, molti cittadini si rendono complici passivi di reato mancando nei loro doveri di denunce e segnalazioni. Di fronte a ciò la politica dovrebbe, a mio avviso, aver adottato già da tempo azioni (rapide e concrete) atte alla prevenzione del fenomeno. In tutto questo periodo spesso mi sono chiesto quali serie sollecitazioni o stimoli abbiano dato le Associazioni di categoria alle Istituzioni per la salvaguardia dei loro esercenti associati. Di frequente mi sono domandato quali rimedi potrebbero esserci per abbassare l’alta percentuale di rischio furti e rapine. Le uniche due onerose proposte da parte dell’Amministrazione sono state l’aver concesso, dopo insistenti sollecitazioni, un nucleo di prossimità composto da 6 unità della P.M. in fascia diurna, e quella di aver investito circa 10 milioni di Euro in un complesso impianto di video sorveglianza (che ci auguriamo tutti venga realizzato il prima possibile). Ci ha consolato il parere unanime di tutte le Forze dell’ordine nell’appoggiare il progetto di monitoraggio a favore delle indagini, ma ciò non può essere un buon deterrente al momento dell’atto criminale che si svolge in brevissimo tempo indisturbato, anche se ripreso dalle stesse telecamere. I varchi ZTL attivi anche in fascia notturna obbligano ad una minor frequentazione del Centro, così maggiormente violabile, e sono ininfluenti per video sorvegliare i mezzi dei malintenzionati che il più delle volte risultano essere rubati in previsione delle spaccate che andranno a compiere. Forse la gestione fatta fino ad ora porterebbe a pensare che, per diminuire nell’immediato l’esposizione ai furti, l’unica strada percorribile sia ricorrere ad una manifestazione d’interesse che coinvolga i vari istituiti di vigilanza privata ed insieme a loro studiare una strategia di ronda preventiva in fascia notturna ad integrazione di quella pubblica (dal sito internet di uno tra i più affermati operatori in questo campo si può notare che il Comune di Cesena sia già cliente del servizio). Al contempo vorrei aprire un dibattito sul perché, come cittadino e commerciante contribuente, debba sentirmi costretto (insieme ad altri) all’auto-sovvenzionamento di ipotetiche ronde avendo già presenti sul territorio un organico di oltre 80 vigili urbani con sede adiacente al Centro. Cosa si cela dietro questo silenzio ed immobilismo generale? Perché l’opposizione nel 2016 si indigna coesa su di un evidente conflitto d’interessi all’interno del palazzo (caso “Habenas”), ed invece se i problemi toccano le tasche dei cittadini, dopo oltre un anno di gravi episodi, non interviene allo stesso modo? Non so ancora per quanto e per quali motivi si voglia continuare ad essere indifferenti rispetto ai pericoli a cui siamo esposti, ma mi auguro che tutto questo possa portare ad una rottura con il passato per poter dare inizio ad un nuovo e più saggio futuro.