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Molta burocrazia e molte parole

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Luigi Di Placido*

Il refrain è il solito: esiste la burocrazia buona e quella cattiva, non bisogna confondere quella buona, che è indispensa-bile, con quella cattiva, che è frutto di contorsioni organiz-zative e difesa di prerogative tese a giustificare la necessità di una posizione e/o di una mansione.

Il nostro paese abbonda di burocrazia cattiva e scarseggia di quella buona, con buona pace dei vari Brunetta che si sono succeduti nel corso degli anni armati del pio desiderio di affrontare di petto la questione. Come da italico costume, la colpa è sempre di qualcun altro: del livello amministrativo superiore, dell’altro ente, dell’altro ufficio.

Risultato: la settima potenza industriale al mondo ha una organizzazione burocratica da terzo mondo. Secondo qualcuno la situazione generale di arretratezza del nostro paese può svolgere un ruolo consolatorio di fronte alle eventuali arretra-tezze locali, in base al principio del “siamo tutti sulla stessa barca”: non è questo lo spirito che ci anima, né ci infonde serenità.

Partiamo da una certezza: soprattutto in periodi difficili come quello che stiamo attraversando, la ridu-zione dell’impatto burocratico sulla vita di cittadini, tecnici e imprese è vitale, perché corrisponde a maggiori opportunità di crescita e minori perdite di tempo e denaro.

E Cesena come si muove nella giungla burocratica?

Bisogna dire che il Sindaco Lucchi e la sua amministrazione hanno fatto, sin dall’insediamento, della lotta alla burocrazia un cavallo da battaglia del proprio programma di mandato.

Ed era difficile fare diversamente: la città veniva da un periodo nel quale gli uffici dovevano stare chiusi al pubblico per recuperare lo spaventoso arretrato accumulato, fioccavano le denunce e le indagini della magistratura, veniva vantato il triste primato di maglia nera locale per tempi di rilascio di permessi e concessioni.

Alla fine del 2009, pochi mesi dopo il suo insediamento, il Sindaco Lucchi intervenne ad un convegno organizzato da Energie Nuove sulla burocrazia insieme all’Assessore Moretti, convegno che oggi rivela la sua profonda lungimiranza e l’assoluta fondatezza di molti dei timori che vi vennero espressi.

Alcuni passi di quel convegno sono molto emblematici, perché evidenziano la distanza tra intenzioni di cambiamento e realtà dei fatti.

La prima scelta anti-burocrazia del neo Sindaco nel 2009 fu l’accorpamento delle deleghe all’Urbanistica e allo Sviluppo Economico. Così un passo del suo intervento al convegno di cui sopra: “….l’assessore all’urbanistica è anche l’assessore alle attività economiche, e in questo caso forse c’è un passaggio di carattere metodologico, vale per Cesena, forse varrebbe per molte realtà, nella consapevolezza che i due temi, urbanistica, non urbanistica, rapida e con risposte certe, un settore delle attività economiche completamente collegato a un metodo di lettura di ciò che succede nella nostra città, dico io utile, poi se ci siamo sbagliati, ce lo direte fra qualche anno, ma in questa fase, mi pare che ci sia un elemento che mette assieme la consapevolezza anche esplicitata di unione tra i temi dell’urbanistica e la possibilità di sviluppare le imprese.”

Intenzione lodevole, se non fosse che dopo neanche due anni ha subito un brusco dietro-front, con lo spacchettamento delle deleghe, la creazione di un nuovo assessorato, un nuovo assetto di molti uffici che, al momento, ha solo praticamente annientato un modello organizzativo e di lavoro che stava faticosamente nascendo proprio in virtù dell’accorpamento.

Troppo lavoro per un unico Assessore, si è detto. Può essere, ma era così difficile prevederlo, ed evitare spiacevoli passi del gambero?

Altro problema che era necessario affrontare era quello della eccessiva discrezionalità nei tempi e nei modi di gestione delle pratiche, al punto che il neo-Sindaco si sentì di affermare:

“… un metodo rispetto al funzionamento dei nostri uffici nei tempi di risposta, perché di nuovo abbiamo bisogno di garantire un metodo che sia più o meno uguale per tutti, più o meno esplicito, più o meno trasparente, una cosa che dia una qualche garanzia.”

Se si sentì il bisogno, a fine 2009, di marcare una differenza rispetto al passato, ciò significa che il passato era figlio di errori, arroganza e corsie preferenziali.

Evidentemente, chi parlava di cesenati alla stregua di sudditi e non di cittadini e della necessità di chiedere per favore anche quello che è dovuto, qualche ragione ce l’aveva.

Da allora ad oggi Cesena ha acquisito un nuovo triste primato: quello di comune con il maggior numero di denunce a carico di professionisti, che fa il paio con diverse indagini della magistratura ancora aperte.

Oltre a ciò, viene universalmente evidenziata una rigidità dell’apparato burocratico che non ha permesso snellimenti sensibili, a questo aggiungendo un rapporto con le professioni e il mondo del lavoro che proprio oggi tocca minimi storici di dialogo e reciproca comprensione, al punto che c’è chi afferma che in determinati frangenti la burocrazia sia addirittura aumentata e i tempi non si siano affatto ridotti.

Un altro passo: ” ….abbiamo sottoscritto un protocollo che si chiama Misura anticrisi adottata dal Comune di Cesena a sostegno del sistema imprenditoriale … la seconda parte del documento, quella più corposa, si chiama semplificazione amministrativa, è un percorso, lo dicevo, che abbiamo sottoscritto con le associazioni di categoria e con gli ordini professionali, non lo dico per coprirci, l’abbiamo fatto con loro quindi va bene a prescindere, ma perché con il metodo del quale dicevo poco fa, è un metodo per metterci in fila con loro. Che cosa prevede il metodo e che cosa prevede il percorso?

Prevede che avviamo lo Sportello, il 2 di ottobre abbiamo promesso che avremo avviato lo Sportello dell’edilizia, dirò fra un attimo come, sulla base delle cose che abbiamo detto qui, l’abbiamo avviato il 2 di novembre, che con un metodo assolutamente simile avremo avviato anche lo Sportello PUA, che avremo garantito tempi di invio celeri delle pratiche, ci siamo impegnati di farlo in 7 giorni dal ricevimento agli enti esterni, abbiamo garantito la sottoscrizione di un protocollo con gli enti ….”.

Questo è quello che sta succedendo oggi nel Comune di Cesena? A noi non risulta, con regola-menti ancora lunghissimi e spesso poco comprensibili, che non diventano più chiari solo perché vengono eventual-mente accorpati.

E’ lodevole la volontà di sensibilizzare gli enti esterni ad una maggiore collabora-zione, ma perché il neonato Sportello Unico per le Attività Produttive sconta problemi legati soprattutto alla mancanza di coordinamento tra gli uffici interni all’Amministrazione, quasi che ancora non si sia individuato un metodo corretto di lavoro?

E cosa dire della tecnologia? Che può certamente dare una bella mano nell’affrontare le lungaggini burocratiche, permettendo pratiche e contatti a distanza.

Nel 2009 ne era convinto anche il Sindaco, al punto che affermava: ” Entro marzo (marzo 2010, n.d.r.), dico una data, qualcuno mi consiglia di stare attento con le date ma io ci provo, sono anche pronto a chiedere scusa, non dovesse accadere, dovremo avere disponibile un software utilizzabile su Internet che dia la possibilità di seguire l’iter di ognuna delle pratiche – Stiamo lavorando perché nei mesi successivi, mi auguro che siano mesi, anche attraverso Internet sia possibile consegnare le pratiche, e i progetti…”.

Questo è quello che sta succedendo oggi nel Comune di Cesena? A noi non risulta, quello che si può fare al momento è prendere appuntamento con i tecnici, il che è di solito molto difficile proprio perché è l’unica cosa che si può fare telematicamente.

Un fiore all’occhiello dell’Amministrazione è certamente lo Sportello del cittadino, il Punto Accoglienza, la nuova collocazione di URP e Protocollo.

E’ questa la vera grande innovazione, per la quale vale la pensa spendere 1.400.000 Euro nel 2012, oltre a quello che già è stato speso?

Vale la pena ricordare che lo Sportello Unico del Comune di Cesena fu inaugurato in pompa magna nel 1999 come uno dei primi esperimenti in Italia: oggi cambia leggermente nome ma dopo 13 anni deve ancora veramente decollare.

E’ certamente utile per il cittadino avere un punto di riferimento, sempre che esso non si limiti a ricevere e smistare, perché in quel caso sarebbe solo il restyling del terzo millennio della ormai abbandonata figura del donzello; ma è così deprecabile per il cittadino salire le scale, entrare negli uffici e parlare con chi è pagato proprio per assisterlo e dargli risposte?

Forse il vero problema sta nell’avere indicazioni precise, non solo di piano o di stanza, ma sulle domande e/o richieste che vengono poste, perché è su questi aspetti che il cittadino è indifeso e vittima della burocrazia, ovvero quando non sa chi e come. Le ultime 8 pagine (su 48 totali) della brochure-testamento di metà legislatura, diffusa in città qualche tempo fa, sono dedicate al tema “La Pubblica Amministrazione si rinnova”.

Tralasciando per carità di patria il rafforzamento dei quartieri (un miracolo, non avendo questi ultimi più capacità di spesa), il metodo di concertazione basato sul confronto assiduo, la creazione del comitato utenti per vigilare sulle società partecipate (ne avrà di lavoro, a cominciare dalle probabili minusvalenze di Valore Città), le altre azioni messe in campo, benché meritevoli, non sono quelle in grado di cambiare la faccia al nostro Comune.

Forse per pudore nella brochure non vengono citati gli argomenti sui quali a più riprese negli ultimi tempi ci siamo trovati dinnanzi nelle sedi istituzionali: il piano delle performances e il rating del Comune, quasi che l’altisonanza dei nomi coincidesse con la risoluzione dei problemi.

Certamente parlare di nucleo di valutazione è meno coinvolgente.

Sarà per quello che nel nostro Comune non si è praticamente mai avuto un giudizio obiettivo sull’operato di funzionari e dirigenti, affidando spesso il tutto a discutibili criteri politici.

Molta burocrazia e molte parole, quindi, a Cesena.

Un filo rosso lega l’una alle altre, un filo che, come la tela di Penelope, rischia di non arrivare mai a rassicuranti conclusioni e forme ben definite.
*Consigliere Comunale

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 8:42 am
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