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Le primarie a sinistra. Positivo e vivace dibattito. Merito particolare di Matteo Renzi

     Giugno 27, 2017   No Comments

di Denis Ugolini

Le primarie del centrosinistra hanno vivacizzato il dibattito politico. Influendo anche fuori da quello schieramento. Nel centrodestra stanno annaspando intorno alle primarie piuttosto malamente.

Resta il fatto che queste primarie sono divenute una strana moda. Una questione partitica, circoscritta nel volontarismo di qualche forza politica. In realtà non hanno carattere istituzionale, né sono codificate nella legislazione nazionale. Scimmiotteggiano esperienze di altri paesi. Ma non hanno nulla che le rassomigli a quelle e ne abbiano la medesima valenza sul piano regolamentare ed istituzionale. Ovvio, dato il nostro sistema costituzionale improntato al parlamentarismo. Dove le maggioranze di governo si compongono in Parlamento e il Presidente del Consiglio dei ministri incaricato per verificarne la possibile definizione è nominato dal Presidente della Repubblica.

Sarà gran cosa quando avremo una architettura costituzionale modificata ed adeguata, mgari nel solco di quel semipresidenzialismo che talune forze sostengono di preferire e che si accompagna ad elezioni su base di collegi uninominali e di doppio turno. Allora sì che le primarie ci starebbero, eccome!, regolamentate per legge, e fin’anche per designare i candidati nei collegi uninominali.

Adesso sono quel che sono: una cosa strana, assai anomala. Una metodologia di moda per dire che il rapporto della politica con i cittadini è molto ravvicinato. Quando invece è di evidenza madornale che mai la politica ha vissuto un così grande distacco dei cittadini. Mai la politica è stata così scarsamente credibile e priva di fiducia. Tuttavia queste primarie (quelle del centrosinistra) hanno vivacizzato un dibattito altrimenti tutto pochezza, molti vaffa, tanta rabbia e tanta rinuncia ad interessarsi di elezioni e ad andare a votare (come l’assaggio siciliano ha dimostrato). Il non aver messo mano con serietà alla riforma del sistema elettorale ha frenato e sta frenando l’esplicitazione di una eventuale più varia offerta politica per le elezioni della prossima primavera. In assenza di un preciso definito nuovo sistema elettorale ci sono movimenti timidi e particolarmente cauti. Su tutto poi c’è la questione del Governo Monti e di quel che può essere il ruolo dello stesso Monti nella prossima legislatura. Anche a questo proposito non è irrilevante quale sarà la prossima regola elettorale. Insomma in questo quadro che rende ancor più anomale le primarie che si stanno svolgendo resta il fatto che ci piace rimarcare che quelle che stanno impegnando il centrosinistra hanno almeno il merito di avere dato una certa vivacità politica e comunque avranno una certa influenza all’interno delle forze interessate e sortiranno effetti anche su un piano più generale.

In altri tempi quelle primarie a sinistra sono state anche vere e proprie bufale. Le prime in modo particolare. Poi ci sono state le sorprese di talune primarie per le scelte dei candidati Sindaci e di Presidente della regione. Dove queste primarie non erano irrigimentate e dove i candidati avevano un proprio “quid” di valenza politica ci sono state notevoli sorprese. I candidati ufficiali e forti del PD di Bersani ne sono usciti quasi tutti sconfitti. Dove l’irrigimentazione era forte e la contesa delle primarie pressoché inesistente tutto è proceduto alla stregua del bluff. Qui chi ha vinto manco se ne è servito per smarcarsi dall’egida di una nomenclatura burocratica che ancora lo stringe. Uno sguardo anche alle nostre località aiuta a comprendere. Queste primarie nazionali del centrosinistra hanno qualcosa di nuovo ed apprezzabile perché hanno aperto un dibattito nella sinistra assai importante. Bisogna riconoscerlo il merito principale è di Matteo Renzi, l’attuale Sindaco di Firenze. Se  non si fosse buttato in questa vicenda dubito che ne sarebbero venute fuori le primarie vivaci alle quali assistiamo. Di sicuro Renzi rappresenta il dato più innovativo di quel dibattito a sinistra. E non per la “rottamazione” che certo gli è stata particolarmente utile ai fini di imporre su se stesso una forte attenzione mediatica. Ben più importante e rilevante, almeno per la nostra valutazione, è quell’innovazione culturale che sospinge verso una più reale “sinistra liberale” come riconosce Luca Ricolfi. Ben più importante per la rottamazione di certe incrostazioni che ancora primeggiano in gran parte del corpaccione della sinistra italiana. Matteo Renzi e le sue posizioni hanno avuto il merito di allargare l’interesse verso la sinistra anche di molti che nella sinistra così come è non trovano motivazioni. Di sicuro Renzi sarebbe in grado di afferrare un consenso ampio anche da fuori dei tradizionali recinti elettorali della sinistra. Darebbe qualche motivo a scommettere anche a molti che si ritraggono perché temono una sinistra capace anche di vincere le elezioni ma incapace per le sue eterogeneità e i suoi contrasti interni di governare.

Se sarà Renzi c’è da pensare che saranno parecchi quelli che potrebbero votare a sinistra anche se non lo hanno mai fatto prima. Ne ho sentiti tanti così indirizzati. Convinti che oggi, per le primarie, la contesa interna riguarda l’elettorato che ha già scelto il centrosinistra, che però secondo loro dovrebbe avere proprio la consapevolezza che, per il risultato elettorale finale del centrosinistra alle prossime elezioni, non sarà indifferente chi quelle primarie vincerà. Con Renzi quindi ci potrebbe essere un nuovo elettorato che diversamente è probabile non ci sia. Staremo a vedere. Di sicuro questa è una novità positiva che si potrebbe guardare con favore e come motivazione forte per le scelte della prossima primavera.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 27, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 9:39 am
  •   In The Categories Of : Politica Nazionale

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