di Leonardo Wolenski
Cennistorici
Nel mondo classico si ha una coincidenzatra salute e bellezza: la salute fa parte della bellezza.
La bellezza è il segno del divino perchéderiva da proporzioni e rapporti geometrici.
La salute, perché espressione di unrispetto della bellezza, è un atto morale in rapporto con il divino.
Con Plotino, erede di Platone, e padre delneoplatonismo, la bellezza è l’anima e non il corpo. L’anima viene prima delcorpo, in senso ontologico.
La salute è legata all’infinità dell’anima.
Con il cristianesimo, si passa da unavisione egocentrica della salute, per cui è il singolo che deve curare lapropria bellezza e il proprio corpo, ad una visione “ morale “ della salute percui aiutare il malato, segno di Dio, diviene un atto religioso.
La prospettiva è ribaltata: il singolodoveva cercare la propria bellezza e quindi la propria salute.
Nel mondo cristiano, il malato va curatoperché presenta i segni di Dio.
Curare, quindi, diviene un atto morale.
La Pietasromana è laica, quella cristiana è un atto religioso.
La dizione “Aiutare un povero Cristo” è la sintesi di quest’atto di grande umanità,avvicinando il malato a Cristo.
La concezione post-medioevale associa atale visione “mistica” del Cristianesimo con esaltazione della “Pietas”cristiana, un aspetto squisitamente scientifico nato nel Rinascimento, che sipuò sintetizzare nel concetto d’igiene e prevenzione.
Come esempio, curiamo gli extracomunitariperché se questo è malato e si nasconde può propagare la malattia, che diventaepidemia.
Oggi accostiamo alla “Pietas” cristiana ilconcetto d’igiene come valore sociale.
In quest’ottica, si valorizza lapotenzialità “sociale” della salute: il soggetto sano è “produttivo”, il malatoè “improduttivo”.
Curare il prossimo diviene un atto sociale,laico, con la difesa di equilibri sociali.
Attualmente esiste in parte un recupero delconcetto classico di salute come strettamente correlato alla bellezza . Vi sonoalcune differenze sostanziali:
1) non esiste alcunavalenza religiosa, in quanto non esiste rapporto con la divinità come,viceversa, nel mondo classico.
2) Tale rapporto, in realtà, che comportaun’esaltazione dell’io, è squisitamente elitario
Concettodi salute
Sino al 1948 era basato sulla definizionedi “assenza di malattia”.
Nel 1948 si ha una nuova espressione,ricavata dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo-New York: “ Lasalute è uno stato di completo benessere fisico mentale e sociale, non soltantoassenza di malattia o di infermità”. OMS .
Nel 1966 A. Seppilli, eminente igienista epolitico italiano, introduceva alcuni elementi che offrivano una chiave dilettura innovativa del concetto di salute: “La salute è una condizione diarmonico equilibrio fisico e psichico dell’individuo, dinamicamente integratonel suo ambiente naturale e sociale” .
Le parole “armonico equilibrio”,all’interno della definizione, offrono una dimensione dinamica della salute.
L’equilibrio diviene una costante giocatatra interno, la capacità di controllo, ed esterno, la situazione favorevole osfavorevole dell’ambiente reale o percepita.
Questa definizione viene analizzata neglistudi di Carol Ryff, eminente psicologa della salute, nel suo testo: “Emotion ,Social , Relationships and Health”.
Studi epidemiologici hanno evidenziato unarelazione tra l’isolamento sociale o la perdita di un rapporto sociale el’aumentato rischio di varie malattie .
Importanti sono gli studi sullecaratteristiche emozionali delle relazioni sociali e sui processi biologici chesono alla base delle relazioni sociali e/o delle esperienze emozionali.
Dalla stessa Ryff sono stati creati pontitra la vita interpersonale e gli outcomes attuali di salute.
Gottman, nei suoi studi di psicologia,verifica le emozioni nelle relazioni sociali, in particolare come le emozioninegative possano essere espresse nelle relazioni sociali.
Distingue i genitori in “emotion –coaching” (che allenano ad emozioni) e “emotion dismissing” (che rigettano leemozioni stesse) nella funzione educativa dei figli. Il problema fondamentale ècome i due differenti tipi di educazione influiscano sullo sviluppo e sulbenessere dei figli, in particolare nella loro risposta ad emozioni negative,come la rabbia, la tristezza o la paura.
Gottman ha dimostrato che i bambini congenitori “emotion coaching” hanno un tono vagale più alto che permetterebbe unacapacità maggiore di autocontrollo dopo uno stress emozionale.
Secondo la definizione dell’OMS ilbenessere psicologico è quello stato nel quale l’individuo è in grado disfruttare le sue capacità cognitive.
Carol Ryff sostiene che il benessere è unprocesso multidimensionale e dinamico che comprende vari e molteplici aspetti.
Importanza della creazione e dell’utilizzodi strumenti psicometrici che diano una valida formulazione concettuale disalute e che ne sappiano fornire una soddisfacente misurazione.
Il modello della Ryff è stato utilizzato per creare un questionarioauto valutativo (“Phychological Well Being” PWB ) in grado di misurare le seidimensioni proposte dall’autrice :
– auto accettazione
– relazioni interpersonali positive
– autonomia
– controllo ambientale
– crescita personale
– scopo nella vita
Agli studi della Ryff, possiamo accostareil concetto di salutogenesi, sviluppato da un sociologo della salute, AaronAntonovsky (1923-1994), a seguito di un approccio critico con il sistemasanitario dell’epoca, incentrato soprattutto sulle malattie.
Per Antonovsky la salute è il risultato diun’interazione dinamica tra fattori d’aggravio e fattori di protezione.
Si tratta, pertanto, di potenziare quelleche Antonvsky chiamò “le risorse generali di resistenza”, che includono risorsefisiche, personali, psichiche, interpersonali, socioculturali e materiali.