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IRST. Protagonista dell’oncologia in Romagna

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Renato Balduzzi

Il percorso istituzionale di attuazione dell’aumento di capitale e il contestuale ingresso quale socio di maggioranza relativa della Regione Emilia-Romagna indubbiamente rappresentano uno tra i passaggi i più importanti nella storia dell’Istituto, un nuovo cardine attorno al quale ruoteranno molte delle direttrici future dell’oncologia in Romagna. Il crescente peso della compagine pubblica non andrà a modificare la natura dell’IRST, tanto meno gli indirizzi strategici che ne conseguono. Essa, al contrario, porterà ulteriori energie al modello gestionale e di relazioni che ha consentito all’IRST, nei sette anni di attività da poco trascorsi, di coniugare – con risultati e consensi che non hanno pari in Italia – le attività di cura ad alta specializzazione e ricerca assegnate dal Servizio sanitario regionale e la capacità di permeare e farsi contaminare dai territori sui quali più direttamente opera. Consultare i bilanci del 2012 è, in tal senso (lo è stato anche per me), uno straordinario esercizio di verità. Se ne desume, infatti, come IRST sia in grado di affiancare a una corposa percentuale di ricavi per attività assistenziali – ricordiamo che l’Istituto ha preso in carico nell’anno di riferimento ben 14.700 persone e il trend, parallelamente all’incremento dei servizi offerti e delle sedi, è in costante crescita – e per progetti di ricerca, anche una significativa capacità di attrarre contributi e donazioni direttamente dal tessuto economico locale e dalla società civile. Si tratta di oltre 2,2 milioni di euro (il 5% del totale dei finanziamenti), nella quasi totalità finalizzati a sostenere ricerche o progetti di umanizzazione delle cure. Non credo esista dimostrazione più solida di quanto l’Istituto sia visto con fiducia dai cittadini e dai residenti della Romagna, come parte vitale e propulsiva della società da valorizzare e sostenere. Il ruolo assunto da IRST nel più ampio capitolo del “bene comune” non può, dunque, che esser avvalorato dall’ingresso di un socio autorevole come la Regione. Un atto che risalta ancor di più se letto a fianco della contemporanea costruzione di un soggetto sanitario unitario, l’Ausl della Romagna. Anche in questo caso la Regione ha voluto caratterizzarsi come soggetto decisore coraggioso e innovatore: fondere quattro realtà omogenee sotto tanti punti di vista, ma pur sempre differenti – le Ausl di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini – è un processo affatto scontato, ben che meno semplice. I rapporti tra Ausl della Romagna e IRST dovranno ulteriormente potenziarsi alla luce di una visione simbiotica. I rispettivi atti aziendali, oggetto in questi mesi di fondamentali rimodulazioni, dovranno aderire all’idea ispiratrice della legge regionale, alla definizione dell’architettura istituzionale basata sulla presenza simultanea di due realtà virtuosamente unite dal fine di assicurare le migliori cure ai cittadini romagnoli. Siamo convinti che di fronte a questa nuova sfida, IRST saprà rispondere al meglio, cogliere in pieno le grandi opportunità che ci attendono. I professionisti impegnati in campo oncologico troveranno in IRST, ad esempio, non solo un promotore di innovazione e ricerca scientifica di livello assoluto, ma anche un luogo sempre pronto a recepire nuove idee e proposte, forte della capacità di raccogliere finanziamenti su scala nazionale. La possibilità di riferirsi a un bacino di oltre un milione di residenti – quali sono gli afferenti all’Ausl della Romagna – consentirà, inoltre, di ampliare il campo degli studi a settori non esclusivamente oncologici, il tutto con evidenti benefici sia per gli utenti, sia per il sistema sanitario. L’apertura al dialogo e la capacità di mediare tra più esigenze sono, d’altronde, la cifra fondante del modello IRST, che ha nel Consiglio di Amministrazione il luogo deputato all’incontro tra esigenze differenti e dove voci anche differenti, sommandosi, creano quel valore aggiunto che passo a passo sta rendendo IRST protagonista nel panorama degli Irccs oncologici: un significativo esempio che si aggiunge all’elenco delle tante realtà positive che formano il modello originale italiano degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 9:01 am
  •   In The Categories Of : Politica Locale

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