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INCONTRO CON DAVIDE TREVISANI. LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO NELLA REALTA’ CESENATE

     Giugno 28, 2017   No Comments

Davide Trevisani è Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, dal 2002. In precedenza, e per diversi anni, é stato al vertice del nostro più importante Istituto di credito locale. Nel corso di questi anni la Cassa di Risparmio di Cesena si è notevolmente sviluppata e cresciuta. “ Passando attraverso la riforma Amato – dice Trevisani – che scorpora l’attività bancaria dalla originaria Cassa di Risparmio divenuta Fondazione, in una nuova Cassa di Risparmio, e dalla legge Ciampi del ‘98 che obbliga le Fondazioni alla diversificazione del patrimonio, concentrato nella attività bancaria. Avviando e realizzando, poi, il processo che ha condotto alla formazione di Unibanca insieme con le Fondazioni Casse di Risparmio di Lugo e di Faenza.” Incontrare e colloquiare con Trevisani è sempre occasione di straordinario interesse. Particolarmente stimolante.
Disamina approfondita ed acuta dei problemi e delle situazioni. Argomentazioni, valutazioni che suscitano curiosità, interesse, confronto e dibattito. Idee e proposte. Tante, concrete. Impossibile non tenerne conto e non essere indotti a rifletterle e a ponderarle. Tutte. Compreso quelle che si possono non condividere. Una indubbia forte personalità. Ho avuto occasione di cogliere, in alcune circostanze, che da parte di Trevisani vi è stata qualche attenzione alle cose che si scrivono e si dibattono nel nostro “Energie Nuove”. Nell’incontro, al quale egli con la disponibilità e la gentilezza che gli sono usuali ha acconsentito, non gli ho nascosto che avrei voluto affrontare con lui diverse questioni, da quelle più generali a quelle a noi più vicine, ma non meno rilevanti, che riguardano la nostra realtà economica e sociale locale. Nelle mie intenzioni, infatti, c’è la volontà di ascoltare e di fare ascoltare – anche attraverso “Energie Nuove” – le opinioni, le analisi, le idee, che mutuando da indubbia competenzea ed esperienza, possono arricchire il più generale dibattito economico, sociale, culturale della nostra realtà. Obiettivo al quale ci stiamo dedicando e che perseguiremo ulteriormente. E non mancano e non mancheranno gli interlocutori a cui fare riferimento. Data la grave crisi finanziaria di questi ultimi tempi, la difficile situazione economica che attraversiamo, non nego che lo sprono iniziale sarebbe quello di fare approfondire a Trevisani gli aspetti maggiormente rilevanti di questa condizione. Egli è un grande imprenditore e rappresenta un grande e solido gruppo industriale. Il settimanale economico Il Mondo, peraltro, proprio nei giorni di questo nostro incontro, pubblica un ampio servizio sulle società italiane e i gruppi internazionali che negli ultimi cinque anni si sono caratterizzati per crescita e per maggiori soddisfazioni ai propri azionisti. E proprio al gruppo Trevi, “al successo di una famiglia doc” dedica meritati apprezzamenti e considerazioni. Il che non può non essere motivo di orgoglio – ma questo non lo dico solo oggi, e non lo dico solo a lui – per chi come noi è cesenate e sa quanto apporto e valore questa realtà industriale significhi anche per la nostra economia e per la nostra società. Molto grandi e rilevanti. È gioco forza, quindi, che quello sprono sia il primo che mi muove nel nostro colloquio. Ma devo prendere atto del fermo e cortese suggerimento che mi dà Davide: ci sarà più avanti la sicura occasione di diffonderci più ampiamente sulle condizioni più generali che attraversa l’economia del nostro paese. Anche perché altrimenti ci mancherebbe lo spazio, qui, adesso. Ed egli invece ha più piacere di soffermarsi su alcune iniziative che riguardano la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena di cui è Presidente. Ed anche a questo proposito lo spettro dei problemi che si pongono e si affronatano non è certo di minore rilevanza. Quale sia stato e sia il ruolo della Cassa di risparmio in generale nel nostro territorio non sfugge ad alcuno. Sia come maggiore istituto di credito. Sia come interventi nella realtà locale come Fondazione e attraverso altre entità e società promosse e partecipate dalla Fondazione. Ruolo ed azioni che si sono fatti sentire e si sentono. Così come è stata ed è chiara la decisiva influenza e l’impronta che ad essi ha presieduto. Basta poco per aprirsi ad una sequenza di riferimenti. E Davide Trevisani può ben diffondersi al riguardo. Partendo dall’insediamento universitario in Romagna, a Cesena, a Forlì. Ricorrono i venti anni di questo insediamento. Importantissimo per i nostri territori. Trevisani non manca di riscontrare “il grande impegno che fu profuso per questo obiettivo da Giobbe Gentili e dal Sindaco Gallina, per il quale furono decisivi, fra altri, gli impieghi e l’azione della Cassa di Risparmio”. E via a seguire: le sedi dell’università; la realizzazione di Serinar. Il primo presidente di Serinar, il Sen Melandri. Il costruttivo rapporto con l’Università di Bologna ed in particolare con il Magnifico Rettore Fabio Alberto Roversi Monaco.
Trevisani e la Cassa influenti in modo particolare per addivenire alla nuova progettazione della Secante con soluzione interrata, “quella attuale, in sostituzione del lungo viadotto previsto dal PRG in parallelo e oltre la Ferrovia; inoltre l’offerta all’Anas, da parte della Cassa del finanziamento dell’opera, che si tramutò, allora, in un impegno del Ministero ad eseguire i lavori al termine della progettazione. Ciò rese possibile lo sblocco del processo che poi è arrivato alla sua realizzazione oggi in essere”, anche se ancora non ultimata in quanto mancante dell’ultimo tratto verso Forlì. L’operazione che portò all’acquisto dell’area ex zuccherificio, muovendo dall’esigenza di dotarsi di un luogo nel quale dare vita ad un importante centro direzionale. Quel comparto di Città da tutti oggi conosciuto, prese le mosse dalla Cassa di risparmio presieduta da Trevisani. Non mancarono dibattito, discussioni ed anche qualche polemica “per quell’operazione – dice Trevisani – su area sottratta alla speculazione, con l’intento di utilizzare il 60% di superficie edificabile ad uso pubblico o di pubblica utilità”. “Un momento importante nella vita della città, non privo di controversie, come il mancato avvio di Romagna Università; società mista per la realizzazione del Campus universitario per le Facoltà di Ingegneria ed architettura. Oggi ancora da realizzare”. Su quella vicenda io stesso ricordo molto bene i passaggi, il dibattito e le controversie che animarono il confronto in città e nelle sedi istituzionali locali. Ma non è questo il luogo ed il momento per dilungarci al riguardo ai fini di approfondimenti e chiarificazioni che si possono fare e che eventualmente si faranno in altre circostanze. Adesso vale la sottolineatura del ruolo importante e decisivo svolto dalla Cassa che riafferma la rilevanza delle sue azioni nell’ambito del territorio. “Gli interventi della Fondazione per il centro storico, per dare risalto ai luoghi ed agli aspetti monumentali e culturali di maggiore rilievo della città”. Gli interventi nei vari ambiti propri dell’impegno della Fondazione. Sia per il passato, sia per l’anno in corso. Come previsto dal Documento previsionale e programmatico 2010. “Dall’educazione, istruzione e formazione; all’arte, alle attività e beni culturali; alla ricerca scientifica e tecnologica. Dall’assistenza agli anziani; allo sviluppo locale e edilizia popolare locale. L’apporto a vari altri settori. Il volontariato e la beneficenza; la protezione civile; la crescita e la formazione giovanile, la religione e lo sviluppo spirituale; la famiglia e valori connessi; la salute pubblica: medicina preventiva e riabilitativa; le attività sportive.” Continua Trevisani sottolineando che “ in questo ambito sociale la Fondazione sta realizzando nell’Ex Convento Sacra Famiglia, un centro di assistenza per bisognosi, mensa dei poveri, distribuzione di pasti e beni di prima necessità gestito dalla Caritas Diocesana; inoltre un residence da offrire a basso costo a giovani studenti, insegnanti in trasferta, familiari di ricoverati all’Ospedale. Importanti interventi – dice ancora il Presidente della Fondazione – pur in un programma di spesa ridimensionata del 17% rispetto l’anno precedente per dare spazio alle riserve patrimoniali necessarie per l’aumento del Capitale di Unibanca”. Il Presidente Trevisani ricorda che “ nel 2006 la Fondazione ha organizzato un convegno nazionale delle fondazioni, sul tema dell’edilizia sociale. Dopo sono intercorsi contatti con le amministrazioni locali e con le associazioni di categoria”. Si sta procedendo ai primi risultati. “ Nel 2009 la Fondazione ha partecipato al bando di gara del Comune di Cesena per un lotto da realizzare a Case Finali, destinato a questo specifico tipo di edilizia popolare. Adesso, superati gli adempimenti burocratici relativi, entro il 2010 si potrà dare inizio all’opera di costruzione di una residenza composta da 24 appartamenti da concedere in locazione per la durata di dieci anni a canone calmierato. Trascorsi i primi dieci anni gli appartamenti potranno essere venduti e agli inquilini affittuari spetterà il diritto di prelazione.” “ Si tratterà – spiega – di interventi da effettuare con utilizzo dei mezzi patrimoniali della Fondazione con il coinvolgimento anche della Cassa Depositi e Prestiti”.
Su questa strada dell’edilizia sociale, Trevisani ritiene che si può avere continuità di impegno anche in futuro, “costituendo un plafond rotativo che incorpora anche i 48 appartamenti già in locazione nell’area Ex Zuccherificio, già di proprietà. E a questo riguardo andrebbe messo a fuoco tutta la situazione di quelle aree cosidette di perequazione che sono nella disponibilità dei Comuni del Comprensorio”.
Questo intervento si commenta da solo per i suoi aspetti sociali e al contempo riafferma quanto sia di importanza e di rilievo sul territorio l’iniziativa della Fondazione. Anche da un punto di vista più ampio. In quanto sprona, mette in discussione scelte che sono di altre entità – il Comune e non solo – e che richiedono scelte programmatiche ed amministrative di riscontro. Tanto basta per aprire un ampio dibattito intorno alle azioni sul territorio. Sono problemi, infatti, che si aprono anche a considerazioni e calcoli più vasti. Le scelte sulle aree di perequazione, infatti, non sono indifferenti neppure per imprese private che potrebbero aggiungersi quali soggetti attivi nel campo stesso, avviato dalla Fondazione, dell’edilizia popolare calmierata. Trevisani ritorna sul centro storico, “sul suo abbellimento, sulle progettazioni riguardanti le mura di cinta della città; alla ricerca con l’Università per le facciate nel centro storico, alle facilitazioni degli impegni privati in questa direzione anche attraverso agevolazioni da parte della Cassa di Risparmio, dopo che la Fondazione ha fatto la sua parte in termini progettuali. Una più vasta attenzione all’abbellimento del centro storico che si integra con quanto già effettuato per il ripristino di alcuni portici e con l’illuminazione delle costruzioni monumentali e culturali”. Difficile non fare, da parte mia, riferimento a Piazza della Libertà. Il progetto, già approvato, della sua sistemazione e che prevedeva anche un parcheggio interrato, pare abbandonato e che non se ne farà più niente. Davide Trevisani non accoglie lo spunto per dilungarsi sul tema, anch’esso assai discusso e controverso in città. Però ribadisce un concetto, peraltro assai condivisibile: “in tutte le città si cerca di favorire l’accesso e la frequentazione dei centri storici; è positivo e bene togliere le automobili dalla superficie e portarle in siti interrati. Soluzioni che sarebbe bene fossero realizzate. Se ci sono dei parcheggi la gente cerca di andarci. Altrimenti desiste”. E il tema della frequentazione del centro storico e quindi anche della vita delle attività che in esso si trovano non può non esimersi da simili questioni.
Il Presidente si dilunga anche “sul palazzo dell’Oir acquistato dalla Fondazione che è destinato alla Pinacoteca”. Ma una sottolineatura che Trevisani vuole fare riguarda “ l’impegno per la creazione di una nuova Fondazione dedicata ad interventi nel settore specifico dell’assistenza per contribuire a dare una concreta risposta a una delle esigenze sociali più pressanti, quali l’Alzheimer e le demenze senili”. “ Si tratta di dare assistenza alle famiglie interessate da questi problemi, nel nostro comprensorio. Fra pochi mesi saranno fatti gli atti finali. La nuova onlus – confida Trevisani – si avvarrà anche di un particolare, sentito e vasto concorso di privati che vorranno aiutare gli ammalati di alzheimer e le loro famiglie.” Le azioni e gli interventi della Fondazione Cassa di Risparmio hanno comunque grande valore. Come è facile constatare. Per i problemi che affrontano, ma anche per come influenzano e muovono l’intorno, nella città e nel territorio. Proprio per questo sono oltremodo interessanti. Difficile, quindi, sottrarsi, anche oltre la stessa Fondazione,da considerazione, coinvolgimento e dibattito.
Denis Ugolini

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:14 am
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