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IL CHI E IL COSA – Sull’intervento di Paolo Lucchi –

     Giugno 27, 2017   No Comments

di Luigi Di Placido

L’intervento del Consigliere Regionale Paolo Lucchi al recente Congresso del PRI, che abbiamo pubblicato su questo sito, pone una serie di questioni che riteniamo vadano valutate con grande attenzione.
Non sappiamo quale sarà il futuro di Lucchi e non compete a noi definirlo; ci corre invece l’obbligo di essere protagonisti del futuro del nostro territorio, e su questo stiamo profondendo il nostro impegno.
Su un aspetto sollevato dal rappresentante del partito Democratico conveniamo assolutamente: occorre dare vita a un nuovo patto tra politica e territorio, tra pubblico e privato, tra attori sociali, culturali ed economici e una capacità di governo lungimirante.
Si percepisce, infatti una pericolosa tendenza all’assuefazione allo status quo, figlia di una situazione generale tutto sommato positiva che rischia di illudere sulla sua persistenza nel futuro a prescindere dalle scelte e dalle decisioni.
Così non è.
Da tempo ci troviamo a sottolineare come sia arrivato il tempo delle grandi scelte, quelle strategiche e di indirizzo, quelle che comincino a disegnare la Cesena del 2030, quelle che costruiscano le necessarie difese alle criticità e alle crisi alle quali inevitabilmente ci troveremo di fronte nei prossimi decenni.
Se l’assunto di partenza è questo, siamo pronti a ragionare e dialogare, convinti come siamo sempre stati di poter dare un contributo di idee e di valori.
Apprezziamo le parole di Paolo Lucchi sul rifiuto della pretesa di autoreferenzialità e autosufficienza da parte del Partito Democratico, funzionale ad un incontro delle culture politiche che hanno contribuito allo sviluppo delle nostre zone.
Auspichiamo la “positiva competizione tra idee e progetti” che faccia uscire dalle secche un dibattito politico oggi asfittico perchè troppo spesso rifiutato.
Condividiamo la visione su alcune delle priorità, tra le quali “occasioni per le imprese, riduzione della pressione burocratica, percorsi facilitati, confronto continuo, sensibilità vera del sistema creditizio”.
Siamo pronti ad affrontare altri argomenti quali “lo sviluppo dei quartieri e delle periferie di Cesena….la capacità di Cesena di svolgere un ruolo trainante di Comune capo-comprensorio……la collocazione di Cesena al centro di un sistema di viabilità che ci elegge a piattaforma logistica naturale per l’intero nord-est d’Italia”.
Ma, detto tutto questo, che certamente potrebbe essere una buona base di partenza, una domanda ci sorge spontanea: quale sarà il gruppo dirigente con il quale ci troveremo ad affontare tali argomenti? Sarà un gruppo dirigente, come il nostro, figlio della sentita necessità di rinnovamento non tanto e non solo nelle persone, quanto nei modi e nei tempi? Oppure sarà la continuazione con altre sigle e altre bandiere della vecchia pretesa di egemonia?
Non si consideri questo aspetto secondario, perchè noi lo riteniamo dirimente per trasformare i buoni propositi in concrete azioni di governo.
Non si snellisce la macchina burocratica, non si instaura un nuovo e più trasparente rapporto con le categorie economiche, non si innovano le politiche sociali e culturali, non si liberano nuove e sane energie senza la presa di coscienza che occorre discontinuità, chiarezza e coraggio.
Abbiamo purtroppo negli occhi il non esaltante inizio del Partito Democratico, preso molto da beghe interne e troppo poco dalla necessità di identificarsi come un motore del rinnovamento; ebbene, noi crediamo sinceramente che questo partito possa significare una svolta nella politica nazionale e locale, e per questo siamo pronti al confronto, addirittura allo scontro, se riteniamo che ciò possa giovare all’interesse generale, che possa contribuire a spostare più avanti l’asticella del benessere del nostro territorio, che sia un contributo alla modernizzazione del sistema politico.
Ma la condizione ineludibile rimane: il chi e il cosa.
Abbiamo troppo amore per la politica e una tradizione troppo ingombrante da onorare per dimenticarci che il governo della cosa pubblica è fatto di idee chiare e persone serie, elementi sui quali per nulla, e sottolineiamo per nulla, siamo disposti a transigere.
Come Repubblicani siamo pronti a fare la nostra parte, affidandoci il compito di interlocutori e stimolatori di un processo di sviluppo del quale vogliamo essere protagonisti necessariamente attivi.
Luigi Di Placido
Capogruppo PRI in Consiglio Comunale

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 27, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 8:58 pm
  •   In The Categories Of : Politica Locale

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