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Crisi economica: iniziative per superarla

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Giovanni Torri

Siamo totalmente consapevoli che la competitività aziendale risulta sempre più condizionata dalla realtà circostante, intesa come sistema di governo del territorio, infrastrutture e disponibilità di servizi avanzati. Tutto ciò accresce il ruolo e la rilevanza delleAmministrazioni Locali che possono e devono mettere in atto tutte le azioni idonee a perseguire l’obiettivo del miglioramento competitivo, se vogliono ottenere una crescita significativa del benessere socio-economico dei cittadini che rappresentano.
I nuovi strumenti urbanistici (master plan, piani regolatori, etc.) rappresentano occasioni per una programmazione dello sviluppo ed un utilizzo del territorio che permettono di coniugare virtuosamente esigenze di rapidità e flessibilità, compatibilità ambientali e disponibilità di aree produttive dotate di percentuali di utilizzo e di prezzi tali da non scoraggiare gli investimenti.Per rendere il nostro territorio maggiormente attrattivo e competitivo, è necessario non appesantire ulteriormente le imposte locali ed occorre dosare, con realismo e lungimiranza, l’offerta di aree per gli insediamenti produttivi; concordiamo con la scelta già effettuata dalle Amministrazioni Locali di affidare la gestione degli interventi a strutture specializzate e gestite con criteri privatistici (ad esempio S.A.PRO. S.p.A.), evitando così di lasciare spazio alla speculazione ed agli investimenti non volti a finalità produttive.Lo snellimento delle procedure deve avvenire attraverso norme semplici e chiare, con il massimo ricorso possibile al principio del silenzio-assenso, in modo che, una volta definito chiaramente ciò che è vietato, tutto il resto deve essere consentito.
Risulta di fondamentale importanza il miglioramento dei tempi di risposta delle “conferenze dei servizi” e, soprattutto, gli ampliamenti delle attività già insediate devono potersi realizzare assai più rapidamente (mesi e non anni!).
Due ulteriori considerazioni in questo capitolo, che abbiamo volutamente dedicato ad una “gestione virtuosa del territorio”, le riserviamo agli “indici di costruzione” attualmente previsti da regolamenti edilizi delle zone produttive ed alla cosiddetta “perequazione”.
Per quanto attiene gli “indici di costruzione” appena citati, occorre che siano innalzati e ciò, non solo per ridurre al minimo la necessità dei “cambi di destinazione d’uso” (da terreno agricolo ad area industriale), ma anche per ridurre i costi dei nuovi insediamenti, facilitare gli investimenti ed incoraggiare la crescita dimensionale delle nostre imprese (che – come a tutti noto – sui nostri territori sono mediamente ancor più piccole).
Per quanto attiene la “perequazione” applicata alle aree con destinazione produttiva, si tratta di un meccanismo che rischia di diventare un deterrente per gli investimenti nelle aree produttive, se viene calcolata in maniera troppo onerosa. Infatti, in questo particolare momento di crisi, l’aumento dei costi delle aree, già alti a prescindere dalle perequazioni e dagli altri oneri “extrastandard”, risultano sempre meno sostenibili per le normali attività manifatturiere, cosa questa assai grave, perché di fatto scoraggia gli investimenti importanti e tende a “miniaturizzare” ulteriormente le unità produttive del nostro territorio, un territorio che – come hanno giustamente affermato tutti coloro che ne hanno studiato le caratteristiche – avrebbe bisogno dell’esatto contrario, tanto più in epoca di globalizzazione dei mercati. Tutto ciò premesso, confermiamo, anche in questa occasione, che, se si vuole veramente lo sviluppo del settore manifatturiero, occorre rivedere i carichi perequativi per incoraggiare e dare una prospettiva di crescita alle aziende del territorio. Venerdì 9 aprile c’è stato, a Parma, un’importante riunione nazionale fra i “direttivi” delle nostre Associazioni e la Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Durante tale incontro è stata fatta una verifica approfondita della situazione e sono state esaminate le misure “anticrisi”, di ogni tipo, che attualmente sono oggetto del dialogo in corso fra Confindustria / Federindustria ed i Governi Centrale e Regionale. Sottolineo che dai sopracitati lavori è emersa la necessità di riforme vere, di un programma di politica economica da realizzare a breve, a partire da maggio, su poche, ma chiare richieste, indispensabili per consentirci di voltare pagina e superare la crisi.
Le priorità individuate sono sei:
– un forte processo di semplificazione amministrativa ed il taglio alla spesa corrente dell’1% del Pil all’anno, per i prossimi tre anni;
– rendere disponibili risorse per 3 miliardi di euro per infrastrutture;
– avviare un programma di sostegno alla Ricerca e all’Innovazione, allocando a tal fine 1 miliardo di euro all’anno per i prossimi tre anni;
– “riforma fiscale” da attuarsi, nel prossimo triennio, iniziando da subito, abbattendo la componente dell’lrap, che grava sul lavoro dipendente;
– “federalismo fiscale” efficiente, come occasione per responsabilizzare gli Amministratori Locali e ridurre gli sprechi;
– immediata e straordinaria consultazione con le Regioni, per dare seguito al Piano Nazionale “per il nucleare”, che prevede 20 miliardi di euro per investimenti privati ed incrementi delle potenzialità di lavoro e crescita delle imprese.
Nei cento anni della sua storia Confindustria ha segnato la vita sociale, economica e politica del Paese, rispondendo sempre alle esigenze dello sviluppo.
Anche in questo momento, noi Industriali vogliamo costituire un riferimento forte e sicuro per un progetto di crescita duratura e per rilanciare lo sviluppo.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:19 am
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