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Coraggio e svolta

     Giugno 27, 2017   No Comments

Giorni convulsi. Continuo susseguirsi di colpi di scena. Ultimissima ora. Il dibattito alla direzione nazionale del Pd. Renzi ha dato il ben servito al governo Letta. Un governicchio. Il ben servito – pesante – già lo aveva dato, giorni fa, il Presidente degli industriali Squinzi. Che si sarebbe rivolto al Capo dello Stato. Non minori le critiche di altre forze sociali. Necessità di slancio, forte, nuovo, di radicale discontinuità. A un bivio. Letta rilancia? La staffetta? Tutta roba superata. Impossibile e nemmeno auspicata. Il rilancio, il cambio di passo, si è dimostrato di assoluta evidenza, Letta non è in grado nemmeno di tentarlo. Privo di condizioni di supporto. La staffetta, lo diciamo anche qui in altra pagina, sarebbe la più temibile delle graticole alle quali si vuole rosolare Renzi. Non ne mancheranno tante altre, ugualmente insidiose, lungo il suo nuovo percorso. Da dentro il suo stesso partito. Anche dal dibattito che stiamo ascoltando traspare la predisposizione. Si è esaurita anche l’attesa della riforma elettorale in parallelo alla sopravvivenza del governicchio. Lo stacco è necessario. Tutto depone a ché sia imposto, obbligato. Il bivi andare alle elezioni o avviare una radicale nuova fase politica (radicale discontinuità dell’azione di governo; legislatura costituente di profonde riforme, costituzionale e istituzionali). Andare alle elezioni con le nuove regole elettorali (Renzi- Berlusconi) è impossibile subito. Non sono ancora passate e comunque bisogna, prima, la trasformazione del bicameralismo (modifica costituzionale e quindi tempi lunghi). Allora: nuova fase. Accelerazione notevole. Più di un sasso nella palude. Inusuale stacco. Cesura. Azzardo rischioso? Di sicuro (come non riconoscerlo) una determinata, coraggiosa scelta e decisione politiche. Adesso Napolitano prenderà atto del voto della Direzione Nazionale del Pd (136 con Renzi, 16 contro, 2 astenuti). E sarà avviato il tentativo di fare un nuovo governo e di rendere la legislatura “costituente”. La verifica della sussistenza o meno delle condizioni perché sia possibile. E se lo sarà comunque si faranno i conti con le necessarie “stranezze” indispensabili per avere una maggioranza in questo Parlamento. Evitare il logoramento delle istituzioni, alzare la voce in Europa, una politica economica per la crescita, a cominciare dal taglio alle spese, per allentare la stretta fiscale, la battaglia contro l’opprimente burocrazia. La riforma costituzionale. Quella elettorale. Insomma una svolta. Notevole. Riuscirà? Lo auspichiamo. “Prima di trovarci a contemplare scenari da Repubblica di Weimar”. Qui, ora, non può essere altro che l’apprezzamento per il coraggio di questa accelerazione. Non privo di un gest un istintivo moto di fiducia nel tentativo intrapreso. Renzi ci sta provando. Eccome! Vorranno bruciarlo? Lo vorranno sconfitto? Ha intrapreso una strada dalla quale comunque ne verranno cambiamenti. Nello stagno e nella palude stanno smottando macigni. Nella politica, nei partiti, nel Pd. Nel Parlamento. Nel paese. Si apre una fase ed una stagione che potrebbero portare con le cose migliori per l’Italia (che sono la vera urgenza ed il vero auspicio), anche una rinnovata motivazione alla attiva partecipazione politica. Si comincia a cambiare davvero.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 27, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 9:44 am
  •   In The Categories Of : Politica Nazionale

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