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Coinvolgere le strutture private

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Paolo Morelli

Il 16 aprile scorso ho partecipato alla cerimonia di saluto alla direttrice generale dell’Azienda Usl Maria Ba-senghi, che ha dato le dimis-sioni dopo 11 anni trascorsi a Cesena, e all’insediamento al suo posto di Franco Falcini, promosso da direttore ammi-nistrativo in attesa della nascita dell’Ausl unica romagnola. Avvolti da un’atmosfera sur-reale che ha cancellato con-trasti e aspre polemiche anche recenti, c’erano diversi sindaci del comprensorio cesenate con tanto di fascia tricolore, rappresentanti delle forze dell’ordine, dei sindacati, dirigenti dell’Ausl e semplici cittadini. Mi ha colpito l’assenza di qualsiasi esponente delle strutture sanitarie private, che pure sono convenzionate con l’Ausl e quindi parte rilevante dell’offerta sanitaria e assistenziale del Cesenate. Ho pensato a una forma di pro-testa contro i tagli che proprio in quei giorni la Regione Emilia-Romagna, per tramite dell’Ausl, stava imponendo alle prestazioni dei privati in regime di con-venzione, ma mi è bastato chie-dere qualche informazione per scoprire che non erano stati invitati.

Non me lo sarei mai aspettato, soprattutto a Cesena dove l’offerta ospedaliera privata, con le case di cura San Lorenzino e Malatesta Novello, che i cesenati chiamano ancora familiarmente ‘Monopoli’ ricordando il medico che la fondò, è sempre stata un complemento fondamentale della sanità pubblica. Anzi, sono molti i cesenati che preferiscono ricorrere alle case di cura private ritenendole strutture più vivibili dal punto di vista dell’ospitalità e del rapporto umano col personale, ma anche affidabili dal punto di vista sanitario.

In realtà ci sono prestazioni sanitarie che solo il servizio sanitario pubblico può correttamente e coerentemente erogare, ma ce ne sono altre che, per le loro peculiarità, possono e devono essere erogate esclusivamente dal servizio sanitario privato accreditato, senza inutili duplicazioni e maleinterpretate competizioni che portano solo a incrementi di costi che non sono giustificati da incrementi di quantità o qualità delle prestazioni. In un sistema che vede le strutture pubbliche in crescenti difficoltà a soddisfare la domanda di prestazioni sanitarie, anche a causa della riduzione delle risorse disponibili, è sempre più necessaria un’integrazione fra servizio pubblico e privato, che è in grado di fornire ai cittadini prestazioni di qualità analoga a costi inferiori.

Che i cittadini avvertano questa esigenza, e che ci sia qualcuno pronto a soddisfarla, è evidenziato dalla nascita negli ultimi anni di numerosi poliambulatori e strutture sanitarie private diffuse sul territorio. E’ evidente che una politica sanitaria moderna e spogliata dall’ideologizzazione che fino a ora l’ha caratterizzata, deve farsi carico di questo problema e risolverlo mettendo in primo piano l’assistenza ai cittadini. E’ necessario un sistema di controllo della qualità delle prestazioni erogate da entrambi gli attori (pubblico e privato) e della congruità dei pagamenti effettuati col sistema dei Drg (Diagnosis Related Group) che attribuisce a ogni prestazione sanitaria un valore standard. Il controllo deve essere garantito da un’autorità terza rispetto ai due attori; ora, invece, sul fronte della sanità pubblica il controllore coincide sostanzialmente col controllato, mentre sul fronte privato il controllore è in competizione con il controllato. Va da sé che il contenimento dei costi, indispensabile, auspicabile e certamente realizzabile, non può essere attuato a scapito della sicurezza e dell’adeguatezza delle prestazioni, pericolo a cui sono esposti sia i soggetti pubblici che privati: vanno rispettati gli standard dei paesi socialmente ed economicamente più evoluti.

Attualmente l’attività di ricovero delle case di cura private accreditate è regolamentato da un accordo quadro regionale stipulato dalla Regione Emilia-Romagna con l’associazione Aiop che raggruppa gli ospedali privati accreditati. I budget non sono adeguati alle capacità produttive delle strutture e alla richiesta di prestazioni da parte dei cittadini, ma si rifanno a un dato storico di fatturato risa-lente a 15 anni fa, senza tenere conto dell’evoluzione qualitativa, tecnologica e professionale delle strutture. Le case di cura utiliz-zano la loro restante capacità pro-duttiva accogliendo pazienti da altre regioni, creando così un indotto a beneficio del territorio in cui sono ubicate.

La costituzione di un’Ausl unica romagnola potrebbe essere l’occa-sione per superare la parceliz-zazione delle contrattazioni che ogni struttura privata è costretta a fare con le ausl dalle quali provengono i propri pazienti; non solo ci sarebbe un interlocutore unico sul piano negoziale, ma anche uniformità di regole sul controllo relativo all’appropriatezza dell’attività.

Sarebbe così favorita la mobilità dei cittadini all’interno dell’area vasta, consentendo di usufruire dei vari punti di eccellenza presenti in Romagna. Le strutture private, investendo in professionisti, tecnologie, innovazioni organizzative, collaborazioni con università, hanno infatti sviluppato negli anni diverse eccellenze grazie alle quali attraggono anche molti pazienti da altre regioni.

In sostanza la nascita dell’Ausl unica romagnola, prevista per il 1° gennaio 2014, potrebbe essere l’occasione per varare una politica sanitaria che tenga conto della capacità di offerta degli ospedali privati, e in un momento in cui le risorse scarseggiano e forse il numero delle prestazioni erogate dalla rete ospedaliera pubblica dovrà ridursi, sarà necessario considerare che le strutture private accreditate hanno una capacità produttiva largamente superiore a quella attualmente utilizzata dal sistema sanitario regionale. Insomma, è il momento di passare dalla penalizzazione del privato a una vera sussidiarietà, dove il pubblico non deve fare concorrenza al privato, ma utilizzarne appieno le potenzialità e verificare che la qualità delle prestazioni erogate sia sempre al massimo livello.

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 8:55 am
  •   In The Categories Of : Politica Locale

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