di Denis Ugolini
Sindaco, Ti ringrazio molto per la lettera che hai volutoinviarmi.
Apprezzo la decisione che Tu e la Giunta avete assunto circa ilRegistro dei testamenti biologici. Il modo e la forma. Ne voglio rimarcarel’efficacia, la correttezza. La decisone di un atto amministrativo ancoratoalle precise prerogative dell’Amministrazione locale; “qualificata in terminidi mero servizio alla collettività”. Per ciò stesso di grande e ancor maggioreforza “politica” . Perché non concede nulla alla “provocazione” politica. Laquestione dei testamenti biologici riscontra una sensibilità reale e diffusa.Spesso la si riduce a battaglietta di posizioni pro o contro. E invece èstraordinariamente seria, importante, con coinvolgimento intenso, profondo, disenso della responsabilità e di concezione e senso della libertà individuale.Il vuoto legislativo che lamentiamo in materia, che io lamento, non è quello diun riferimento legislativo che condivida le “mie” posizioni, è quello di unriferimento qualificato, responsabile, di nessuna imposizione e prescrizioneverso chicchessia, che solo consenta “anche” a me di potere esprimere la miaresponsabilità e la mia responsabile libertà. Casi anche eclatanti hanno messoin cruda evidenza il vuoto della legislazione in materia. Un vuoto che, come èsuccesso, la Magistratura è stata chiamata a colmare, in base al Diritto. Illegislatore deve dare anche ad essa un riferimento a cui ricondurre euniformare la sua azione. È tale quel vuoto che, escluso per alcuni che sicurano con particolare serio impegno di tentare di colmarlo, ben si è prestato,per tanti altri, a svariate forme di strumentalizzazione. Si sono relegate suquesto piano, secondo me, anche quelle Amministrazioni locali che hannoassunto, in roboante forma, la decisione di istituire il Registro deitestamenti biologici, con forzature, che non potevano non richiamare interventiprefettizi o di altri organi dello Stato, avendo debordato dalle loro stretteprerogative amministrative e di istituto. Roboante il clamore fugace, menoefficace l’impegno e il suo durevole valore. Mi sono permesso questadigressione perché volevo significarti l’apprezzamento della decisione,per il modo e la forma, che Tu e la Giunta avete assunto. In situazioni,purtroppo ampie e diffuse, in cui quasi tutto, specie in questi tempi, siriduce a scaramuccia politica, a polemica, ad esaltare nelle contrapposizionile proprie distinzioni, a non lesinare “il tanto peggio, tanto meglio” persminuire taluni ed esaltare se stessi, dove i settarismi, le partigianerieirreggimentate sono assurti a schemi usuali della dialettica e del confronto;in situazioni e tempi così, non escludo, che Tu e la Giunta, per questo atto,possiate trovare chi, da un lato, vi criticherà per aver messo mano inquestioni delicate che sono estranee alle strette competenze amministrative chepresiedete, e considererà questo una “forzatura” politica piegata ad una“partigianeria”; neppure escludo che possiate trovare chi, invece, vi criticaper eccessiva cautela e scarsa consistenza di presa di posizione, perchéavrebbe voluto più dirompente adesione ed affermazione, più nettezza, un piùsemplice percorso e procedimento che non quello che invece dettagliate conprecisione e puntualità e che riscontro nella lettera che mi hai inviato. Mettoavanti queste possibilità, Paolo, perché ti voglio sottolineare, che, secondome, avete assunto la migliore e la più efficacie soluzione, che questa è lasoluzione consona, coerente, dell’Istituzione cittadina, del Comune, per il suoruolo, nell’ambito delle sue competenze e non fuori da esse, nel rapporto con“tutti” i suoi cittadini. Ecco perché considero di ancora maggiore forzapolitica la vostra decisione: non incede, non piega nel merito, non strabordada proprie prerogative. Offre, consente un “servizio” alla propriacittadinanza; consente di allocare, in sede istituzionale, in un Registro, leesplicite manifestazioni di responsabili libertà e scelte personali attraversoun percorso (come quello che indicate) che già di per se stesso ne certifical’espressa responsabile volontà. Proprio lo spaccato istituzionale, imparziale,corretto, della vostra decisione è la grande forza della stessa. Può essere,spero diventi, un “modello” utile per tutte le Amministrazioni locali affinchédiano un “servizio” ai loro cittadini senza dover entrare come Istituzione,specie in questioni di questa natura, nel merito delle loro scelte,convinzioni, concezioni. Spero tanto che il Parlamento approdi presto ad unabuona soluzione legislativa in materia, in spirito e rispetto costituzionali,riscontrando le oltremodo diffuse esigenze e sensibilità, che pur nei varimodi, compresi i nostri, si manifestano sempre più. Occorre la possibilitàlegislativa di affermare un grande diritto di libertà e di responsabilità. Idiritti non si obbligano; si riconoscono e se ne consente l’esercizio nell’ambitodella legge. Essi sono presieduti e tutelati dalla nostra Costituzione. Nonbasta; occorre che il legislatore ne indichi lungo le fasi che si susseguononell’evoluzione sociale, civile, culturale, che tutti viviamo e attraversiamo,forme e modi compatibili e coerenti di espressione e di esercizio. In mancanzadi questo, c’è un vuoto, uno stacco, rispetto alla stessa Costituzione, cuisopperisce l’azione di organismi, pur essi costituzionali, quali laMagistratura, che però non è detto, senza esplicita legge di riferimento, opericon unica uniformità; per quanto non manchino riferimenti di esperienzelegislative anche esterne, di Carte dei diritti, europei ed internazionali, edi pregresse sentenze che possono far testo dirimente. Quando ho deciso la pubblicazionedel mio Testamento, ho pensato semplice: nel caso necessitasse, siaesplicita la mia volontà, giacché espressa ad ampiezza di testimoni, inviata adun Notaio e al mio Comune, così che chi fosse chiamato in causa, per far valeree difendere un diritto che ritengo di avere, non fosse costretto a cimentarsiin recondite e tortuose ricerche di conoscenza della mia reale e concreta,formale, responsabile, libera, volontà. Oggi, nel tal caso, chi di dovere potràvenire nella sede della mia Istituzione cittadina e dotarsi di una conoscenzadella mia volontà cui la sede stessa in cui è depositata, semplicementedepositata e regolarmente tenuta e conservata, è un ulteriore accreditamentodella serietà, della certa, vera, formale, determinata mia personale scelta.
Caro Paolo, non so nemmeno se abbiamo sintonie di pensiero nelmerito; magari, per diletto, ne possiamo parlare. Ti ringrazio, invece,come Sindaco, Tu e la Giunta, per aver deciso e determinato un “atto diservizio” di grande importanza e utilità. Un esempio, un modello di atto, chemerita di essere promosso all’impegno istituzionale, più che politico, di altreAmministrazioni locali. Grato altresì per le espressioni che mi hai,personalmente, rivolto, contraccambio un sincero caloroso abbraccio.