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Centro storico. Non solo un parcheggio

     Giugno 27, 2017   No Comments

È stata proprio Energie Nuove, più di dieci anni fa, a promuovere una petizione per richiedere la realizzazione del parcheggio interrato a rampe sotto Piazza della Libertà, a Cesena. Furono raccolte oltre seimila firme. Per far fronte all’indebolimento della vitalità e del dinamismo del centro storico della Città; delle attività che in esso si volgono; della capacità gravitazionale e di vita sociale che esso rappresentava. Anche in conseguenza di una politica del traffico e della sosta che penalizza l’avvicinamento e la frequentazione del centro storico. Mossa da una visione che sicuramente non ha più molta considerazione per il centro cittadino inteso anche come “centro commerciale” per antonomasia. Così rafforzando, peraltro, le capacità gravitazionali dei nuovi e moderni centri commerciali sorti e sorgenti nella cinta urbana, dotati di ampi parcheggi e quindi facilmente raggiungibili e frequentabili. Intorno a Piazza della Libertà, in un certo qual modo, si confrontavano due visioni su cosa e come debba essere il centro storico della nostra città. Da un lato chi lo vuole, soprattutto, meta del passeggio la Domenica pomeriggio e in occasione degli eventi periodici come Cesena in Tavola, San Giovanni ed altro. Da questo angolo visuale, per chi vuole andare in centro è poco influente dove si può parcheggiare: se più o meno vicino. Dall’altro lato chi, non negando tutto questo, vorrebbe che il nostro centro storico fosse vissuto e dinamico anche nella normalità di tutti gli altri giorni, come sarebbe non solo per la sua storia, ma anche nella sua più autentica vocazione. E, a questo riguardo, dove si può parcheggiare, se vicino o lontano, non è irrilevante. Come in tante altre città e realtà simili alla nostra. Dove ci sono centri storici belli, belle aree pedonali. Dove si fa molto per consentirne l’avvicinamento e la frequentazione. Dove si cerca di incentivarne la vita, le attività. Dove si sono predisposti parcheggi a ridosso e vicini. Dove sono i parcheggi interrati dai quali, lasciate le auto, si sbuca, con ascensori e scale, proprio in pieno centro ed isola pedonale, o nelle loro più immediate adiacenze. A sostenere la richiesta del parcheggio interrato di Piazza delle Libertà e il rifacimento della piazza non erano solo le firme raccolte da Energie Nuove, ma molte più persone, commercianti, cittadini. Ad un certo punto l’Amministrazione comunale, il Sindaco Giordano Conti, decise di promuovere un concorso europeo fra progetti per la sistemazione di piazza della Libertà comprendente il parcheggio interrato a piani. Il progetto che fu selezionato fu presentato alla città. Indicato come obiettivo da realizzare. Tutto con precisi e formali atti amministrativi. Finalmente una buona proposta diventava condivisa ampiamente e diventava decisione del Sindaco, della Giunta, del Consiglio comunale. Ma non sono solo le vie del Signore ad essere infinite. Anche quelle di certa politica. Non prive, purtroppo, di contorte contraddizioni ed ipocrisia. E di questo tipo sono state quelle seguite dall’Amministrazione presieduta dal Sindaco Giordano Conti. Non un buon modo di fare amministrazione e di rapportarsi con i cittadini.
Un anno fa ci sono state nuove elezioni comunali. È stato eletto un nuovo Sindaco, Paolo Lucchi.
Stesso schieramento politico e stesso partito del precedente Sindaco. Si diceva e si è detto: continuità. Si diceva che Conti aveva amministrato benissimo e che si doveva continuare quella “buona” amministrazione. E cosi è rimasta inevasa ogni richiesta di segnali concreti di discontinuità tali, invece, da ingenerare condizioni di confronto politico e di collaborazioni più avanzate negli interessi della città. Di contro alla chiusura autoreferenziale della precedente conduzione comunale. E così è stato sul piano formale e delle dichiarazioni politiche, almeno fino ad oggi. Tipico di certe logiche di partito che però sanno di molto retrò. Tant’è! Ma la realtà si manifesta – ed è costretta a manifestarsi – diversamente. E potrebbe non essere un male soprattutto se cominciasse a significare quelle discontinuità che molti auspicano. A dire il vero una discontinuità – ma di quella si sarebbe fatto a meno – Paolo Lucchi l’aveva posta nel suo programma: quella di non volere realizzare il parcheggio interrato in Piazza della Libertà. Pur dopo l’effettuazione del concorso e la scelta del progetto vincente per il rifacimento della piazza. Pur dopo una decisione che aveva ottenuto ampia condivisione. Questa scelta del nuovo Sindaco, secondo noi, è sbagliata. Però, va dato atto, non è contorta e non è ipocrita. Non condivisibile, ma chiara. Come chiaro è stata la dichiarazione del Sindaco che non intende continuare a restare avvitato in un dibattito e polemiche che durano da oltre un decennio, e quindi si appresta ad una diversa politica del traffico e della sosta. Anche per noi non è costruttivo che si trascinino dibattiti e polemiche alla fine inconcludenti. A questo punto, giacchè comunque su questi temi ritorneremo, ci preme, qui, fermarci ad alcune considerazioni.
La prima: che a prescindere dalle posizioni di ognuno, se si sa con chi si ha a che a fare (in specie se riguarda persone di amministrazione e con responsabilità istituzionali), non solo è cosa buona, ma ci guadagna anche il rapporto ed il confronto politici e programmatici. La seconda: che le molte discontinuità che ci sono e quelle che sono nella necessità imposta dalle cose, sarebbe utile che avessero, tutte, il rango della chiarezza (e non celarle nel macchione della compattezza e del continuismo di un certo retrò partitico) Sia quelle che sono auspicate come quelle che si possono non condividere. La terza: che il no di Lucchi su Piazza della Libertà non risolve da solo la problematica più ampia ed importante di cosa si intende fare per riportare il centro storico fuori dal declino che vive e ridargli il dinamismo sociale e di attività che dovrebbe avere. La quarta: che su questo fronte di problemi la questione dell’avvicinamento al centro e una politica della sosta adeguata a questo scopo e coerente con l’obiettivo di favorirne e stimolarne la frequentazione devono essere definite bene, con avvedutezza e con qualità propositive. E in modo organico e positivo ci si deve ancora arrivare. E sarebbe bene un vero ed approfondito confronto oltre certe episodicità e fugaci e parziali raffronti. La quinta: che se un modo diverso e migliore di amministrare si vuole davvero raggiungere, è ora di porsi sul serio questo obiettivo. Ponendo chiari e forti almeno alcuni punti importanti per la vita di Cesena e che aspettano – e ancora aspettano – le risposte adeguate. Fra questi anche il futuro del centro storico e della sua vita sociale ed economica.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 27, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 9:20 pm
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