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Attrarre investimenti nel territorio

     Luglio 23, 2019   No Comments

Energie Nuove – NUMERO 1 – luglio 2019

Attrarre investimenti nel territorio

di Stefano Serafini – Managing Partner Studio Serafini Srl – Visiting Professor La Sapienza

“Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.”

Anche la saggezza di un antico proverbio cinese può servire alle imprese italiane per capire come abbracciare i nuovi mercati invece di rifugiarsi in qualche forma di chiusura o protezionismo.

Nell’attuale contesto economico si possono individuare tre principali sfide per imprese: la globalizzazione, la crisi economica e la rivoluzione digitale, declinata sullo IoT e 4.0

 Ad esse occorre presentare una possibile soluzione: investire sul territorio come vantaggio competitivo per l’impresa. Nelle sue forme operative questo può significare investire sui dipendenti, la formazione, la ricerca universitaria, l’ambiente, la filiera, il patrimonio artistico-culturale, i giovani”.

Tutti elementi che devono conciliarsi con un contesto adeguato. Il territorio deve offrire maggiori opportunità, attrarre capitale umano ed eccellenze, stimolare la collaborazione, valorizzare tradizioni ma anche recepire nuove tecnologie. Questi concetti vennero espressi anche in una importante ricerca di Enrico Moretti docente a Berkeley nel suo “Geografia del Lavoro” nel 2013

Quale fattore disegna, più di altri, la nuova geografia del lavoro? L’istruzione media di una città. Non è sempre stato così. Il capitale fisico, tra il 1950 e il 1980, ha innescato una crescita in città come Detroit, che oggi non hanno più i parametri e gli skill richiesti. Il capitale umano determina il successo di un’area. (Enrico Moretti)

Questi aspetti risultano evidenti anche considerando il gap fra domanda ed offerta delle competenze nel mercato del lavoro: le lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics.

 Localmente ogni amministrazione potrebbe agire semplicemente sulle infrastrutture, che oggi oltre ad essere “fisiche” risultano essere “virtuali”

Sono noti i ritorni economici della diffusione del wifi a banda larga sul territorio, in particolare per la generazione di occupazione. A tale proposito occorre segnalare il progetto “Piazza WiFi Italy” del MISE, avente l’obiettivo di sviluppare e rendere accessibile una Rete Nazionale gratuita.

I progetti infrastrutturali sul territorio possono comunque essere ancora più ambiziosi, con progettualità di sistema, integrata da “project financing” per lo sviluppo del territorio.

A questo riguardo risulta illuminante il progetto “Autobrennero Smart road” che riguarda IoT.

Oggi abbiamo la possibilità di strutturare alcune direttrici per rendere attrattivo il territorio per le imprese, con cinque linee di intervento:

  • costruzione di un’offerta territoriale più qualificata
  • riduzione del costo dell’incertezza dell’investimento
  • miglioramento della comunicazione internazionale
  • ideazione di nuove forme di incentivazione
  • valorizzazione del capitale umano

Vorrei in questo primo intervento sviluppare il primo Punto:

Costruire un’offerta territoriale più qualificata

Nel dettaglio questo primo aspetto si potrebbe declinare nel seguente modo:

1-Mappatura delle opportunità nel settore dell’immobiliare  e creazione di un “certificato di eccellenza”

2- Dal concetto di azienda a quello di ‘’filiera’’ a quello di “valley”

Mappatura delle opportunità

La mappatura delle opportunità può essere realizzata attraverso la costruzione di un database aggiornato dei siti produttivi presenti sul territorio e delle aree dismesse che si potrebbero riqualificare. Ogni area presenterà una scheda informativa sintetica, completa di tutte le informazioni chiave per l’investitore (incluso il range di prezzo). Le aree migliori potranno essere premiate con un certificato di eccellenza.

Per realizzare la mappatura, è possibile coinvolgere i singoli Comuni, chiedendo loro di compilare delle schede informative e incentivando la collaborazione, tramite un ranking dei Comuni più virtuosi e l’assegnazione di un “premio” (es: attribuendo una maggiore visibilità all’interno del portfolio di opportunità). Lo strumento è essenziale anche per consentire alle stesse Amministrazioni di acquisire una maggiore consapevolezza rispetto alle caratteristiche specifiche di un territorio (morfologia, infrastrutture, aziende già presenti ed eccellenze produttive nell’area) e alla migliore destinazione per tipologia di investitore e di progetto, formulando proposte “ad hoc”.

Dal concetto di Azienda a quello di filiera a quello di “Valley”

Ancora oggi siamo spesso legati sul territorio locale, anche se Cesena rappresenta per molti aspetti una positiva eccezione, al concetto di ‘’azienda atomistica’’ spesso isolata, non sinergica nelle opportunità anche solo di “filiera”-“rete” e altro. Tali concetti spesso non si sono tradotti in pragmatismo operativo e quando lo hanno fatto, gli aspetti burocratici e politici hanno spesso limitato le opportunità e lo sviluppo degli stessi. Il fenomeno dei distretti produttivi – molto conosciuto in Italia, ma solitamente “confinato” a questioni produttive – dovrebbe evolvere fino ad arrivare alla definizione di vere e proprie “valley” che, al pari della celebre Silicon Valley californiana, possano connotare in maniera distintiva una specifica porzione territoriale di una particolare regione dell’Italia. In altre parole, una valley viene riconosciuta a livello mondiale come un luogo nel quale confluiscono e sono facilmente accessibili le risorse necessarie per far crescere un nuovo business all’interno di una specifica industry (ad esempio: food o fashion). Al fine di favorire tale evoluzione, e promuovere l’eccellenza territoriale in un determinato settore, si rende necessaria l’incentivazione delle reti tra i diversi attori del territorio, agevolando in particolare le collaborazioni e le aggregazioni tra imprese, università e centri di ricerca. In questa logica Cesena rappresenta ad oggi un importante territorio di studio e sviluppo, oltre che di opportunità. Il food, e più in generale il “benessere”, costituisce un driver sul quale sviluppare una eccellenza Mondiale per il territorio.

Concludendo, quindi, condizione fondamentale per far crescere le imprese ed attrarre gli investimenti è rendere il territorio attrattivo, sia verso il mercato interno che verso quello esterno. Bisogna ragionare a mercati aperti All’orizzonte c’è, prima di tutto, un cambio culturale di prospettiva.

Indro Montanelli: “Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”.

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