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ASL unica della Romagna

     Giugno 27, 2017   No Comments

di Giuliano Zignani*

Tra tutti i servizi al cittadino, quelli erogati dalle nostre AUSL sono senza dubbio i più importanti. Non voglio però, dicendo questo, disdegnare gli altri servizi che contribuiscono alla creazione di un welfare equo, sostenibile e soprattutto solidale che non ho naturalmente dimenticato e che non tratterò qui solo per questioni di spazio augurandomi di poterlo fare in altre occasioni. Come ho sostenuto nel corso del convegno organizzato dalla UIL di Cesena e di Forlì lo scorso 14 dicembre il nostro sistema Sanitario Nazionale si caratterizza per essere un sistema pubblico di carattere universalistico che garantisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai ticket sanitari (cioè delle quote con cui l’assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento. Attraverso questo sistema trova concreta applicazione l’art. 32 della Costituzione Italiana che sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui. Secondo una ricerca dell’OMS, risalente al 2000, l’Italia aveva il secondo sistema sanitario migliore del mondo, dopo la Francia, in termini di efficienza di spesa e accesso alle cure pubbliche per i cittadini, dopo la Francia. In due parole, quindi, solidarietà e universalità sono i due valori cardine che caratterizzano il nostro servizio sanitario nazionale. Ognuno di noi in caso di necessità può trovare risposte e cure presso i vari presidi ospedalieri dislocati nelle nostre Regioni, Province, Comuni senza per questo essere costretti a pagare le prestazioni necessarie alla nostra salute e senza essere obbligati alla sottoscrizione di assicurazioni personali. Questa è una doverosa precisazione proprio perché, spesso, si dà per scontato ciò che si ha, rendendosi conto di come, in uno dei paesi tra i più avanzati al mondo la sanità sia ancora un fatto “privato”, ovvero come spetti al singolo cittadino sottoscrivere, appunto privatamente, una propria assicurazione con la quale poter sostenere le spese mediche in caso di necessità; assicurazioni in mancanza delle quali, la prestazione non verrebbe erogata. Come avrete capito sto pensando agli Stati Uniti D’America dove il Presidente Obama sta conducendo la propria personale crociata per estendere il “diritto alla cura” a tutti. Questa doverosa premessa era necessaria per comprendere perché come UIL crediamo fermamente che la crisi, chiamiamola così, che sta colpendo alcune Aziende del nostro sistema sanitario nazionale non sia solo un fatto di mala gestione ma rischi di essere lo spartiacque tra il mantenimento di servizi di eccellenza e la fine di quelli che sono appunto servizi universali, democratici e liberi come i servizi offerti dal nostro servizio sanitario nazionale. Proprio in questa ottica la UIL di Cesena e di Forlì è entrata nel vivo della discussione sulla riorganizzazione delle AUSL di Forlì e Cesena, lanciando una proposta innovativa, quella della AUSL Unica della Romagna, presentata nel Convegno organizzato appunto a Cesena lo scorso 14 dicembre, accolta favorevolmente anche dai Sindaci dei due Comuni interessati. Ragionare oggi infatti in termini di fusione e integrazione delle due AUSL provinciali è per noi un modo semplicistico di mettere una pezza ad un problema, quella della sostenibilità del nostro sistema delle Aziende Sanitarie, non di darvi risposta. Proprio quindi prendendo spunto dall’ AUSL unica delle Marche, come Sindacato dei Cittadini, e soprattutto per il loro interesse, abbiamo ritenuto di lanciare la proposta di un’unica AUSL della Romagna. Una proposta non scontata che parte da due osservazioni. Si sono già gettate le fondamenta per la creazione di questa azienda con la realizzazione dell’Area Vasta Romagna in campo sanitario, che, se non debitamente valorizzata e non portata a compimento, rischia di trasformarsi da investimento per il nostro servizio sanitario regionale ad un valido esperimento riuscito solo in vitro. Non si possono mettere insieme due AUSL senza tenere conto del contributo che anche le altre due AUSL romagnole, quelle di Rimini e di Ravenna, possono portare a un progetto di riorganizzazione che sia esigibile e funzionale per i cittadini e per i servizi che deve loro offrire. Proprio quindi come già accaduto con il Trasporto Pubblico Locale, dove da quattro Aziende Romagnole (appunto di Cesena, Rimini, Forlì e Ravenna) siamo passati ad una unica azienda della Romagna con conseguente razionalizzazione di spesa, soprattutto quella relativa ai costi “politici” e di Governance. Fatto questo che ha contribuito alla creazione di una rete di servizi potenziati in grado di dare risposte più efficaci all’utenza. Crediamo quindi che la strada da percorrere in Sanità sia la stessa, con la consapevolezza che l’obbiettivo che ci dobbiamo porre dovrà essere esclusivamente un il soddisfacimento dei bisogni assistenziali dei cittadini romagnoli e la garanzia che le tre “E” della buona economia (efficienza efficacia economicità) siano le fondamenta della futura azienda unica. Concludendo quindi credo che un Sindacato che abbia a cuore la salute e il benessere dei cittadini, perno fondante un Sindacato Confederale, debba entrare in temi come questi. Per questo come UIL siamo voluti passare dalla protesta alla proposta cercando di non dare a politici e amministratori nessuna legittima scusa per dire: non lo avevate detto. Ciò che quindi caratterizzerà il nostro agire da oggi fino al prossimo futuro sarà incalzare chi ha responsabilità e potere decisionale nel concretizzare questo progetto, l’unico, a nostro avviso, in grado di dare un futuro ai servizi di qualità quali quelli fruiti sino ad oggi.
*Segretario Generale UIL Cesena

  •   Published On : 6 anni ago on Giugno 27, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 9:29 pm
  •   In The Categories Of : Politica Locale

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