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ALEA, storia di una sfida

     Dicembre 24, 2018   No Comments

Energie Nuove – NUMERO 2 – novembre 2018

ALEA, storia di una sfida

di Nevio Zaccarelli

Quando nella primavera del 2017 dopo anni di duro lavoro ed esami e valutazioni tecniche da parte dell’Agenzia Regionale  per i rifiuti e  dei consulenti di due Università,  Politecnico di Milano e Università Cattolica sede di Piacenza  si intravedeva la possibilità dell’approvazione del progetto della nuova società In house dei 13 comuni del comprensorio forlivese per la gestione dei rifiuti e di procedere alla sua creazione ci accorgemmo che nelle difficoltà del percorso avevamo lasciato da parte il problema del nome (fino ad allora la nuova ipotetica società veniva identificata come NEWCO). Fra le varie proposte il nome ALEA AMBIENTE passò all’unanimità, per il richiamo alla storia, per la scelta di cambiamento con la quale i comuni avevano deciso un nuovo corso nella gestione dei rifiuti come Cesare cambiò il corso della storia passando il Rubicone. Alea nasce dalla volontà di 13 comuni, 13 sindaci dei quali 7 eletti con liste di centrosinistra, 4 con liste di centrodestra e 2 con liste civiche. Fra le forze politiche contraria solo la Lega. Una società che nasce dalla volontà di riappropriarsi della gestione dei rifiuti una presa di responsabilità diretta dove i sindaci tutti ci metteranno la faccia perchè esposti in prima persona nelle decisioni che riguardano i servizi e le tariffe. Oggi l’organo regolatore e di controllo del servizio idrico e dei rifiuti, ATERSIR è un’agenzia di livello regionale con un consiglio di cui fanno parte sindaci o assessori 1 per ogni provincia della Regione. Le decisioni vengono prese a maggioranza sentito il parere (non vincolante) dei consigli locali provinciali dei quali fanno parte tutti i comuni. Nel 2017 il consiglio di Atersir ha deciso un aumento delle tariffe del 4.5 % con una convenzione (con Hera) scaduta dal 2011 che prevedeva il solo riconoscimento dell’inflazione (1,2%). Molti comuni hanno dovuto fare ricorso al TAR contro tale decisione, ricorso tuttora pendente. Questo significa che le tariffe di Forlì- Cesena sono state decise dai rappresentanti di altre province. Con la nuova società saranno i tredici sindaci a decidere quanto pagano i loro cittadini e a decidere sulle modalità e sull’adeguatezza dei servizi e soprattutto in fase di bilancio sulla congruità dei costi. (ad iniziare dal costo degli amministratori).

 La società ha nel proprio statuto che eventuali utili non potranno essere distribuiti come dividendi ma dovranno servire ad abbattere la tariffa dell’anno successivo o per finanziare maggiori servizi richiesti dai cittadini.

Alea Ambiente è stata costituita senza pesare sui bilanci delle singole Amministrazioni e senza dover accantonare fondi di garanzia che pure avrebbero inciso sui bilanci stessi usando come strumento LIVIA TELLUS HOLDING, la Società del comune di Forlì che gestisce le partecipate e della quale sono entrati a far parte tutti i comuni del comprensorio forlivese. I risultati attesi sono quelli di una migliore qualità ambientale dovuta alla drastica riduzione del rifiuto residuo da incenerire (oggi al costo di 110 euro a tonnellata più i costi di raccolta) e a una più alta percentuale della differenziata CON conseguente recupero di materia e anche ad una riduzione significativa a regime (2020) della tariffa a carico dei cittadini. Il modo scelto per raggiungere tali obbiettivi è l’adozione del sistema porta a porta con tariffa puntuale, (la tariffa puntuale sarà obbligatoria dal 2020 anche con altri sistemi) il sistema che ad oggi da i migliori risultati di riduzione del rifiuto e della percentuale di differenziata anche a livello di costi, nella nostra regione e in molte altre. Il modello scelto è quello della provincia di Treviso (non certo per affinità politiche) dove i 50 comuni riuniti nel consorzio Priula hanno affidato il servizio alla loro società totalmente pubblica Contarina che ha raggiunto una percentuale di differenziata del 85% e un costo medio annuo per abitante di 106/107 euro contro un costo medio nazionale di otre 210 euro. La fase di progettazione del piano da sottoporre all’agenzia Atersir è stato affidato A CONTARINA che ha supportato ALEA nelle fasi di costituzione gestendo il passaggio del servizio da Hera e supporterà la società fino al raggiungimento dei risultati attesi. Contarina non è una società che partecipa a gare o vende servizi e tutto questo è stato possibile grazie ad un accordo di cooperazione siglato dal Consorzio Priula (approvato all’unanimità dai sindaci della provincia di Treviso) nella persona del presidente Giulano Pavanetto (Lega Nord), dall’unione dei comuni della Romagna forlivese nella persona del presidente Davide Drei, dal presidente di Contarina Franco Zanata e da Paolo Contò allora Amministratore Unico di Alea. Ricordo a chi è in vena di polemiche e strumentalizzazioni politiche in vista delle prossime elezioni amministrative che nella provincia di Treviso che conta 550.000 abitanti vanno all’incenerimento meno di 15.00 tonnellate di rifiuti e nella provincia di Forlì-Cesena 398.00 si producono più di 130.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati di cui 120.000 inceneriti nel termo valorizzatore di Forlì. Per questo motivo Treviso non ha impianti di incenerimento e in tutto il Veneto ce ne sono due. La filosofia della nuova società è produrre meno rifiuti, non più utili da dividere ridurre i costi per i cittadini e per le imprese applicando il concetto che chi più produce rifiuti più paga con l’obbiettivo dichiarato del Presidente della Regione Bonacini di spegnere nei prossimi anni 4 impianti. Forlì ne ha due, uno per i rifiuti urbani e uno per i rifiuti sanitari e i cittadini si ricordano questa promessa. Ai cittadini dubbiosi perché i cambiamenti spesso spaventano e perché hanno molti dubbi su incertezze sulle modalità del servizio dico avere un po’ di pazienza e di guardare con fiducia alle esperienze positive di altri territori e non solo di Treviso e Contarina. In Regione abbiamo altre esperienze di società In House che gestiscono il servizio con buoni risultati di riduzione dei rifiuti e riduzioni delle bollette. Cito come ultimo esempio perché vicino a noi ma potrei citare tanti esempi in Italia, il consorzio dei Comuni della provincia di Macerata COSMARI che grazie al porta con conseguente riduzione dei i rifiuti e migliore differenziazione è riuscito ad abbassare i il costo medio per abitante poco oltre i cento Euro. E’ chiaro che tutto questo passa dalla volontà dei cittadini di mettersi in gioco per cercare di consegnare un mondo migliore ai propri figli. E anche con un vantaggio economico in termini di riduzione delle bollette. Mi chiedo: possibile che noi romagnoli non possiamo essere bravi e virtuosi come i veneti o i marchigiani e raggiungere gli stessi risultati? La storia del contesto diverso è un’ammissione di inferiorità, di mancanza di senso civico e di attaccamento al proprio territorio.  Chiudo con alcune considerazioni strettamente personali, questo articolo racchiude 10 anni di fatiche, per raccontare gli sforzi le amarezze, le delusioni e anche soddisfazioni affrontate nel percorso che ha portato ad Alea. Non basterebbe un libro per raccontare tutto. Ho scelto di non dare un taglio polemico raccontando cose e comportamenti che mai avrei voluto vedere.  Ora che” ho staccato la spina”, non ho alcun incarico politico nè amministrativo (appena partita  Alea mi sono dimesso dalla carica di assessore e sono tornato al mio lavoro) e non ho alcun interesse da difendere mi piace guardare avanti e pensare  che abbiamo fatto una cosa buona per i nostri cittadini. Ma proprio per questo non accetterò in silenzio manovre o speculazioni politiche sulla pelle dei cittadini da parte di coloro vorranno anteporre al bene comune interessi elettorali o personali.

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