• I Nostri Sponsor

Loading...
Your Are in   Home     Politica Nazionale     Recuperare le fondamenta della dignità dell’uomo

Recuperare le fondamenta della dignità dell’uomo

     Giugno 27, 2017   No Comments

di Piero Altieri

Lerecenti vicende che hanno portato l’on. Sergio Mattarella al Quirinale, la Casadegli Italiani, come Presidente della Repubblica, pur continuando a mostrare conflittidi interesse più o meno trasparenti e questioni personali  che, ancora una volta, avrebbero volutomettere da parte il vero bene e il futuro del Paese, tuttavia hanno suscitatosguardi ed emozioni che fanno ben sperare per il superamento di questa lunga“crisi” i cui effetti devastanti non solo incidono amaramente sui bilanci dellefamiglie, delle città e delle aziende, ma ancor più denunziano uno scollamentotra la gente e quanti frequentano il “Palazzo” o comunque una indifferenza chepenalizza quella doverosa partecipazione alla costruzione del bene comune chetutti deve coinvolgerci. Altrimenti? Le conseguenze tragiche, le generazionidel secolo scorso le hanno segnate dolorosamente sulla loro esistenza.

“EnergieNove”, aveva intitolato quasi agli inizi del Novecento, il giovane Gobettitutto impegnato a rifondare la partecipazione alla vita politica che stava peressere depredata da rigurgiti di un nazionalismo becero e nichilista.

Ognigenerazione (ma ai nostri giorni il loro succedersi si è molto accelerato!)deve entrare nel cantiere aperto, per costruire la “città” a misura d’uomo. Ancheai nostri giorni sono necessarie “energie nuove”; nuove se radicate nellagenuina tradizione che ha forgiato l’identità storica del nostro Popolo. Tra ledue guerre scatenate dalle ideologie totalitarie del Neofascismo e del comunismosovietico, quella tradizione fu stravolta e strumentalizzata! Unanazionalizzazione delle masse che ha condotto, seppure in tempi successivi, ailager, ai gulag, agli stermini, ai genocidi, a cimiteri interrati in profondefosse comuni, senza un segno che possa richiamare l’attenzione di qualcuno… i  familiari, gli amici rimasti lontano. Ingiorni, i nostri, di individualismo radicale, esasperato dalla mancanza deibeni primari ma ancor più dalla nube tossica della corruzione, ad ogni livello,che agisce ormai senza pudore data la impunità dei colpevoli seppur scovati daimagistrati e dalle forze di polizia, in assenza di maestri e di testimoniautorevoli, il richiamo fiducioso ai giovani che stentano ad affacciarsi alleresponsabilità loro proprie, storditi dalle molteplici “droghe” del nichilismoriaffermato da una cultura del niente. E dalle ingordigie  di tanti che non sanno vedere oltre il proprioombelico, è un richiamo azzardato eppure da proporre con fiducia. Come ne fummocapaci all’indomani del secondo conflitto mondiale!

Nelcantiere della ricostruzione già aperto nelle stagioni della “resistenza” e pursegnato crudelmente dalle ferite della guerra civile, pur nella confusione diuna “sinistra” che si ostinava a dare fiducia al “sol dell’avvenire” mai sortoin terra sovietica, si sono riassettate le strade, ricostruite le case e iponti, riaperte le scuole e gli ospedali, le aziende… ma nel fondo gorgogliavauna presa di coscienza che si esprimerà nei “Principi fondamentali” dellaCostituzione repubblicana. Oggi si parla di riforme costituzionali necessarieper rendere più agevole l’opera dei legislatori e del governo, ma guai ainsidiare i fondamenti. Fondamenti scritti nella consapevolezza che vi stavanoconfluendo le diverse tradizioni culturali della nostra storia; e si andava a benprima delle campagne militari del Risorgimento sabaudo. Una storia che ha lesue radici più profonde nell’antico mondo greco-romano, ravvivate e fatte poicrescere, pur in mezzo a tante contraddizioni, nella luce del Vangelo e questoben oltre le cattedrali medioevali, i liberi comuni, la Commedia di Dante, le universitatesche seppero elaborare sulla scia dei saperi antichi, nella luce dellatradizione cristiana, impegnando fecondamente la forza della ragione, eco dellogos di Dio, non volta soltanto (ma guai a prescinderne) a proiettare ogniricerca sulla trascendenza, una nuova e rinnovata weltanschauung che confermeràle solide fondamenta del nostro dirci  Gentes europeenses; nel frattempo dall’esterano giunti i popoli slavi e si iniziava un seppur episodico dialogo conl’Islam.

Ancoraoltre la novità dell’età moderna, della scienza galileana! Fino alla stagioneepocale dei “lumi”. Quando tuttavia all’indomani del secondo conflitto mondialeMax Horkheimer e Theodor Adorno  nelvolume “Dialettica dell’Illuminismo” si sono chiesti come mai è stato possibilel’oscuramento dell’occidente con le derive dei regimi totalitari, pongono unarisposta che deve richiamare ancora oggi la nostra attenzione: la tragedia haavuto inizio quando l’Europa ancorchè orgogliosa del progresso scientifico chesembrava assicurale un progresso senza limiti, ha censurato la capacità della“ragione” impedendole di cogliere il significato e il senso di ogni cosa eancor più dell’uomo nella integrità della persona. Una ragione strumentale cheavrebbe poi prodotto gli strumenti terrificanti della egemonia di alcuni suglialtri.

Energienuove che coinvolgano giovani e non più giovani  per recuperare (una ricerca che mai peraltrodeve cessare) le fondamenta che definiscono la dignità dell’uomo, di ogni uomo,di tutti gli uomini; il senso del loro vivere nel cosmo e la responsabilità chedeterminano le relazioni con cui intrecciano la loro partecipazione allacostruzione della storia; consapevoli che pur fluendo verso il grande oceano,può tuttavia registrare tragiche involuzioni o comunque ritardi perniciosi. Nonè dato all’uomo stabilire ciò che è bene e ciò che è male; non è lui la misuradi tutte le cose; gli è affidata tuttavia la responsabilità di coglierne, con laragione e con il racconto che gli è stato tramandato, il sigillo che vi haimpresso il Creatore. Credenti e non credenti! Nella temperie di una sanalaicità, che ci tiene lontani da ogni rigurgito di clericalismo, comunquecolorato.

Possiamoriascoltare l’invito di quel laico autorevole che è stato Benedetto Croce,quando (estate 1943) volendo chiamare a resistere contro i mostri sprigionatidalle ideologie totalitarie, indicava l’orizzonte su cui fare leva “Perché nonpossiamo non dirci cristiani”. Certamente ci sostiene in questo il Vescovo diRoma venuto dalla fine del mondo, papa Francesco.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 27, 2017
  •   Author By :
  •   Last Updated : Giugno 27, 2017 @ 9:59 am
  •   In The Categories Of : Politica Nazionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You might also reading...

Analisi del voto europeo

Read More