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I mali delle donne

     Giugno 28, 2017   No Comments

di Daniele Pungetti

Il dolore è un sintomo. I laureati in medicina lo sanno . I trattati di patologia lo affermano ad ogni pagina, spesso più volte in ogni pagina. I maestri ( oggi tutors) lo ribadiscono. Molto spesso la prima domanda ( o una delle prime) nella raccolta dell’anamnesi ( si raccoglie ancora l’anamnesi?Siamo sicuri di sapere cos’è l’anamnesi?) è ” Ha dolore? Dove ha dolore? Quando ha dolore?” Se non c’è dolore ( pensa il dottore rilassandosi) forse non c’è malattia e quindi il paziente non ha nessun problema, almeno nessun problema grave. Ma se il dolore c’è parte la ricerca della causa. Organica. Ovviamente ciò non è strano né anormale: veniamo formati a questo e questo cerchiamo di fare; d’altro canto nella fase iniziale della professione , almeno, la preoccupazione principale è che non ci sfuggano le cose importanti ( ed il dolore ne è la principale spia/sintomo). E scopriamo , con il passare del tempo, che quello che dicono i trattati ed i maestri è ver il dolore è sintomo chiave di tanta patologia organica, ovviamente di varia gravità. Ma non sempre. Ma anche i non medici (pazienti potenziali) conoscono il dolore( il male, la sofferenza, il disagio), lo conoscono bene perché lo trovano e lo provano in sé; lo conoscono meglio dei dottori cui si rivolgono sperando spesso che ci sia una causa organica. Diagnosticabile e curabile. Ma non sempre. I ginecologi sono medici ( e quindi quanto ho detto vale anche per loro); ma sono medici di “genere” (femminile) e solo donne frequentano e le donne dovrebbero conoscere. Ma dovrebbero ascoltarle di più e con più attenzione e sensibilità per cercare di capirle. Forse è vero il fatto che le donne sentono di più il dolore, forse è vero che a parità di condizioni cliniche nei due sessi le donne riferiscono una intensità maggiore del dolore ( ci sono recenti studi che lo affermano) ma è probabilmente vero che le donne hanno un modo diverso dai maschi di rapportarsi , di resistere e di convivere con il dolore . Sostenere che il dolore domini e caratterizzi tutta la vita fertile di una donna è eccessivo; giudicare la qualità della vita sulla base della presenza o meno di tale entità sintomatica è fuorviante; etichettare l’essere umano di sesso femminile ” cronicamente addolorato” era supponente e semplicistico già trent’anni fa , ma oggi è veramente una sciocchezza. La cura del dolore fisico è alla base di ogni intervento, ma l’azione del medico deve oggi prevedere qualche cosa di più: perché ciò accada occorre che ogni medico si impegni nella comprensione del mondo psichico e relazionale di ciascuna paziente, tenendo conto quanto l’attuale periodo storico abbia modificato l’immagine del dolore ed i modi per affrontarlo . I passaggi fondamentali della vita delle donne e del corpo femminile sono fenomeni determinati biologicamente ma anche socialmente Il mancato riconoscimento dell’influenza esercitata dal contesto sociale,culturale e psico-affettivo sulla formazione e percezione di questi eventi corporei ha favorito l’eccessiva medicalizzazione degli stessi e fa si che le definizioni bio-mediche si impongano sopravanzando la voce delle protagoniste. Quindi quale significato ha la presenza del dolore (fisico, acuto e cronico) quando non è legato alla presenza di patologie? Il dolore è un sintomo. Le donne lo sanno. Può essere espressione di patologia organica. Ma non sempre. le malattie non sono gli unici mali.

  •   Published On : 7 anni ago on Giugno 28, 2017
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  •   Last Updated : Giugno 28, 2017 @ 11:40 am
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