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Turismo culturale. Un circuito romagnolo

     Maggio 15, 2018   No Comments

Energie Nuove – NUMERO 1 – aprile – maggio 2018

Turismo culturale. Un circuito romagnolo

di Corrado Augusto Patrignani – Presidente Confcommercio cesenate

Premesso che il turismo è il nostro petrolio, per l’Italia e anche per il nostro territorio romagnolo così vocato e con un’offerta di straordinaria versatilità, Confcommercio cesenate Imprese per l’Italia e l’Unione provinciale Confcommercio di Forlì-Cesena che mi onoro di presiedere rimarcano da tempo che bisogna puntare sui turismi integrati del territorio romagnolo.

Quello rivierasco marittimo è la nostra storica forza, che ci dà riconoscibilità in tutto il mondo, grazie agli artefici del boom che crearono il modello  dell’ospitalità ricettiva e dell’indotto e dei loro impareggiabili continuatori; ma insieme ad esso si intrecciano i turismi ambientale, sportivo, enogastronomico, artistico e culturale dell’entroterra e della moltitudine di piccoli borghi di cui è disseminata la Romagna, anche quelli minuscoli e unici nella loro suggestione come Monteleone e San Giovanni in Galilea, per citarne solo un paio del nostro comprensorio, che è sempre un incanto poter scoprire.

Confcommercio è da tempo in prima linea per spingere verso il rilancio del turismo ambientale ella nostra valle dei laghi dell’Alto Savio, attraverso il recupero del lago di Quarto e la realizzazione di un indotto ricettivo attorno ad una delle località più amene del territorio collinar-montano. Le ricchezze della nostra collina e montagna vanno messe a regime perché completano un’offerta eterogenea e potenzialmente vincente.

Ma c’è un’altra sfida da vincere, approcciandosi ad essa nel modo corretto. Quella della messa in rete della nostra offerta integrata di turismo culturale, in un’ottica di promozione romagnola: dalle eccezionalità artistiche ravennati al sistema museale di Forlì con il San Domenico e le sue mostre all’avanguardia nel Paese, alla Biblioteca Malatestiana Memoire du mond a Cesena sino alla ricchezze artistiche di Rimini che si snodano in quel tracciato privilegiato che va dal ponte di Tiberio all’arco di Augusto.

Messe insieme, unite, correlate, promosse nell’ottica di un vero e proprio circuito, le attrattive culturali della Romagna costituiscono un punto di forza ed eccellenza del brand Romagna, anche perché insieme alle bellezze dei quattro capoluoghi, si pongono i richiami, come detto, dei piccoli centri e borghi, ciascuno con una propria spiccata unicità, basti pensare a Santarcangelo, Longiano, Bertinoro, ma anche ad altre località meno reclamizzate ma che che posseggono peculiarità culturali, artistiche, storiche di tutto rispetto. Penso ad esempio alle nostre pievi, attorno al quale potrebbe svilupparsi un più attrezzato turismo religioso.

Ma ribadisco: si tratta di bellezze e attrattive che, se restano scollegate,  e ancor peggio promosse in una logica campanilistica di supremazia di un luogo rispetto ad un altro, non possono essere pienamente valorizzate, come invece è doveroso farlo in una logica di circuito, attraverso le necessarie sinergie territoriali che è imperativo categorico realizzare.

La cultura è un valore in sé, naturalmente, ma da sempre Confcommercio sostiene che essa rappresenta anche un volano per lo sviluppo delle nostre città, specie se la sua valorizzazione viene condotta unitamente a quella del commercio che insieme agli istituti culturali è il pilastro dei nostri meravigliosi centri storici.

Nei giorni scorsi ho incontrato  in Regione il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e nella disamina di varie problematiche che riguardano il sistema Romagna abbiamo rimarcato in piena sintonia  la centralità del turismo nelle sue varie tipologie, inclusa quella culturale, come risorsa del territorio. Destinazioen Romagna è il nuovo ambito di governance congiunta di  97 Comuni che insieme totalizzano 30 milioni di presenze turistiche e 6,5 milioni di arrivi l’anno L’obiettivo del nuovo ‘governo turistico’ della Romagna è quello di migliorare e qualificare i prodotti esistenti, superando quelle rivalità da ‘campanile’ che hanno impedito in passato di fare sistema, strumento necessario per vincere la concorrenza anche sui mercati internazionali. 

Ecco, ora questi principi infirmatori vanno tradotti in fatti.

Confcommercio come sempre è pronta a fare la sua parte nelle vesti di organizzazione economica a servizio delle imprese. Se facciamo sistema siamo dentro al mondo. Per farlo però dobbiamo essere anche più serviti, avere le infrastrutture e i collegamenti necessari, l’aeroporto di Romagna. Questo discorso meriterebbe un approfondimento a parte, la volta prossima.

Non c’è turismo senza fruibilità piena, qui serve buona politica, anche con l’apporto di privati intraprendenti.

augusto patrignani

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